Dark Prince

Rivelazione

Draco era oltremodo nervoso in quel momento, stava per partecipare alla sua prima riunione di mangiamorte in presenza del signore oscuro, era quasi natale ormai e, a inizio anno gli era stato dato il compito di assassinare Albus Silnte, ciò nonostante fino a quel momento non aveva mai partecipato ad una vera e propria riunione, era sempre stato suo padre a dargli le indicazioni. Quella volta era stato il signore oscuro stesso a ordinare che venisse.

Il ragazzo si sistemò per l'ennesima volta i polsini della giacca guardando il padre, davanti al camino della metropolvere in casa sua. Lucius sembrava preoccupato quanto lui, ma gli rivolse un sorriso teso prima di dirgli

-Ricorda, non farti sorprendere da nulla di quello che potresti vedere e, soprattutto, quello che succede nella riunione resta nella riunione

Annuì teso, poi entrambi entrarono nell'ampio camino per raggiungere la riunione. Apparirono in un ampia stanza dalle pareti fredde e vuote, se non per una serie di utili camini da cui uscivano fuori continuamente maghi vestiti di nero come loro, al centro, solo un ampio tavolo circondato da sedie semplici, tutte uguali se non per un piccolo scranno a capotavola, probabilmente riservato all'Oscuro signore e una poltrona alla destra dello scranno, Draco si chiese per chi fosse, ma non face domande: fra le altre raccomandazioni suo padre era stato chiaro sul parlare il meno possibile.

Passarono venti minuti in cui Lucius conversò amabilmente con le persone che contavano e Draco cercò di comportarsi in modo più disinvolto possibile, ignorando le occhiate degli altri maghi oscuri e rispondendo cortesemente a chi gli rivolgeva la parola, poi, finalmente, tutti presero posto. Solo lo scranno e la poltrona erano rimasti vuoti e tutti sembravano guardarsi bene dall'occupare quei posti. 

Entrò il signore oscuro e tutti si alzarono per salutarlo, quasi fossero degli scolaretti. Il mago oscuro aveva una presenza incredibile, il solo condividere la stanza con lui dava a Draco piccoli brividi lungo la schiena. La riunione iniziò, e tutti iniziarono a parlare di strategie e cose simili, di intimidire questo e impadronirsi di quest'altro e di uccidere qualcun altro ancora, la poltrona restò vuota. 

Continuarono a parlare per mezz'ora, fino a quando l'unica porta della stanza si spalancò di colpo per lasciare entrare, pochi secondi dopo, una scopa che volava a tutta velocità. Draco sembrò l'unico a stupirsi dell'evento, nessun mangiamorte batté ciglio, mentre la scopa si fermava lasciando scendere un ragazzo con ancora addosso la divisa di hogwarts, che subito cercò di rassettarsi i vestiti e i capelli con scarsi risultati guardando l'oscuro signore con l'aria di un cucciolo dispiaciuto

-Scusate il ritardo, Silente non mi ha lasciato in pace per tutto il pomeriggio, ho dovuto fare i salti mortali per riuscire a lasciare la scuola

Nessuno alzò la bacchetta, né si scompose minimamente, neanche quando il ragazzo puntò i suoi occhi verdi su Draco con aria quasi di schernò mentre cercava distrattamente di sistemarsi la cravatta oro e rossa, per poi decidere di limitarsi a toglierla commentando

-Sarebbe tutto più facile se il vecchio morisse

Alla fine, il signore oscuro stesso, con aria annoiata, si limitò a dire

-Va a sederti Harry

E senza battere ciglio, Harry Potter fece come detto buttandosi scompostamente sulla poltrona alla destra del signore oscuro, di fronte a Bellatrix, poi tirò fuori da sotto la divisa una mela e si mise tranquillamente a mangiare mentre la  riunione riprendeva senza che nessuno sembrasse troppo stupito dalla cose eppure di cose stupefacenti ce ne erano moltissime e non solo perché qualcuno era entrato in ritardo ad una riunione in presenza del signore oscuro senza che gli accadesse nulla, ma perché quel qualcuno era Harry fottutissimo Potter, il bambino che è sopravvissuto, perché nessuno faceva nulla? Perché il ragazzo sembrava così a suo agio in una stanza piena di mangiamorte? Dopo diversi discorsi, il signore oscuro si rivolse a Potter che fino a quel momento era rimasto in silenzio