Capitolo 19

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Alla fine grifondoro vinse la coppa di quiddich grazie ad Harry, nonostante il cercatore serpeverde fosse in piena salute, il torneo si concluse però il giorno prima dell'inizio degli esami e ci furono meno spettatori del solito. Anche gli esami andarono benissimo: Harry si posizionò al primo posto nelle classifiche generali di tutta la scuola seguito al secondo posto da Hermione, poi al terzo Draco, quarto quel prefetto corvonero di cui già si era scordato il nome, anche Pancy era nella top ten all'ottavo posto, mentre Blase e Ron si erano posti rispettivamente al 19 e 27 posto, una sorpresa era stato Neville che in qualche modo era riuscito a piazzarsi 16 probabilmente facendosi aiutare da Luna, che era di sole due posizioni davanti a lui. Tutto sembrava andare per il meglio, ma non era così. 

Avevano appena finito di cenare e il castano stava prendendo allegramente in giro Draco, visto che gli altri non avevano ancora finito il pasto e quindi erano soli

-Tu pensa, hai passato l'anno a studiare volumi proibiti, sapresti affrontare un Auror o trasfigurare una casa in una biglia, ma riesci comunque a farti superare da una...

E qui completò la frase imitandolo

-Sporca mezzosangue come la Granger

Il biondo lo osservò per qualche secondo, ma invece di insultarlo, come era solita fare, gli chiese

-Cosa c'è non va?

-Nulla, va tutto alla perfezione, non credi?

-Fanculo Potter, mi credi un idiota?

Lo disse con tono pacato guardando fuori dalla finestra, rimase in silenzio un secondo assicurandosi che non ci fosse nessuno in ascolto e riprese spostando lo sguardo dritto negli occhi di Harry

- Sono costretto ad ascoltare tutti i tuoi dolori e sorbirmi tutte le tue fatiche, ti ho nella mente un giorno si e uno pure e a momenti per poco non confondo i ricordi che mi mostri coi miei. Ed è un anno che continui così. Pensi davvero che dopo tutto questo tempo non abbia ancora capito che quando sei preoccupato parli più del solito e passi il tempo a tormentarti quei poveri vestiti con la mano?

Il grifondoro allontanò le dita dalla manica della divisa scolastica che effettivamente stava stropicciando e distolse lo sguardo quasi colpevole, ma non parlò. Draco lo osservò alzando eloquente un sopracciglio biondo

-Quindi?

-Lascia perdere

-Senti un po' Sfregiato: mi hai legato a te per dieci interminabili anni e non hai neanche lontanamente idea di quanto questo possa rivelarsi una seccatura per me, quindi ora come minimo mi dici cosa cazzo hai.

Il castano sbuffò infastidito, ma rispose

-Gli esami sono finiti per tutte le classi, l'anno è quasi terminato e pare che questa sera Silente non abbia colloqui con nessuno e quindi se ne starà tutto solo nel suo ufficio, anzi, ora che ci penso sarà meglio che lo raggiunga subito.

-Sai che non sei costretto a farlo

-Non sono costretto a fare nulla, io desidero farlo, è diverso.

-Sai che se vuoi posso venire con te, non devi restare solo mentre lo uccidi

-Questa notte non ci sarò in biblioteca, se vuoi studiare senza di me dovresti dedicarti al volume sulle creature magiche che avevi iniziato lunedì.

Detto questo si avviò verso l'ufficio del preside a grandi passi ignorando il serpreverde che cercava di trattenerlo, prendendosi anche la briga di entrargli nella mente e imporgli

Zitto e lasciami fare prima che ti costringa a farlo.

Ultimamente il giovane Malfoy gli si ribellava troppo spesso, avrebbe dovuto fare qualcosa per riportarlo allo stato di spaurimento iniziale, ma sinceramente non ne aveva voglia, in fondo teoricamente non gli si poteva ribellare completamente in nessun caso. Perso fra queste riflessioni raggiunse la statua che introduceva alla grande stanza del preside

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