Capitolo 37

159 12 2
                                    

L'uomo ha sempre avuto un indole distruttiva e ognuno, per quanto provi a nasconderlo, non può che provare un una specie di spaventosa, macabra ammirazione davanti a terribili spettacoli di devastazione. La morte ha un suo fascino come la distruzione totale di un essere vivente o di un ambiente e gli esseri umani sono tutt'altro che immuni a questo. É a causa di questo fascino magnetico che il genere umano, generazione dopo generazione, ha continuato a scatenare guerre e genocidi e incendi e devastazioni in lungo e in largo nonostante le buone intenzioni ogni popolo ha lasciato dietro di se qualche invenzione, qualche innovazione e molta, moltissima distruzione.

Harry conosceva bene la bellezza del caos e della distruzione, l'aveva contemplata dentro gli occhi morenti di un nemico, nel sangue di qualche ignoto che sporcava i pavimenti, nelle grandi sale vuote e silenziose del manor Malfoy, nei campi di battaglia coperti di cadaveri. Harry aveva ammirato il nulla e la solitudine, aveva osservato la devastazione più completa, si era lasciato avvolgere dal caos, aveva guardato negli occhi la morte innumerevoli volte. 

Quando era piccolo sognava di uccidere i suoi zii e suo cugino, ogni volta, dopo essere stato punito, durante gli interminabili giorni passati al buio nel suo sottoscala senza cibo o una parola gentile, immaginava di ucciderli con le sue mani in tutti i modi possibili e poi si sentiva in colpa, era sbagliato desiderare di uccidere qualcuno, era cattivo ed il piccolo Harry, che piangeva nel suo minuscolo letto nel sottoscala, non voleva essere cattivo. E in vece, crescendo, aveva scoperto che effettivamente voleva essere il cattivo, voleva essere forte e combattere per se stesso. Aveva imparato che una volta che attiri l'attenzione, volente o nolente, nessuno ti lascerà più essere una persona normale, che anche se non avesse fatto nulla lui sarebbe sempre stato il bambino-che-è-sopravvissuto. Aveva anche imparato che, una volta che sei al centro dell'attenzione o sei buono e passi il resto della vita a consumarti per aiutare gli altri e per fare quello che tutti si aspettano da te, anche se è impossibile, o sei un cattivo, non c'erano vie di mezzo. Aveva imparato che, anche provando a fare tutto ciò che gli altri si aspettassero tu facessi, anche provando a fare del tuo meglio e cercando di aiutare tutti, al primo errore tutti i tuoi sforzi sarebbero stati vani e tu saresti comunque stato il cattivo, lo aveva visto in seconda con l'erede di serpeverde. Se le cose stavano così tanto valeva fottersene degli altri e fare il cattivo fi dall'inizio.

E per finire, aveva scoperto di essere veramente bravo a fare il cattivo, era arrivato dove neanche Tom era riuscito ad arrivare, aveva quasi conquistato il mondo magico partendo praticamente da zero, aveva trascinato sul fondo centinaia di esseri viventi per poi privarli dell'unica cosa che gli era rimasta, la vita, aveva ammirato il dolce splendore della bassezza umana ed ora ne voleva di più, sempre di più e non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe vinto.

In quel momento, nel cuore pulsante della battagli, stava dando prova delle sue abilità come guerriero, come capo e soprattutto come macchina di morte. Si trovava davanti all'ingresso principale per il ministero, non provava neanche ad entrare, non era il suo scopo, si limitava a combattere e attirare l'attenzione su se, falcidiando nemici su nemici. Era riuscito a guadagnarsi un posto rialzato per combattere, sopra un mucchio formato dai corpi dei suoi nemici e da là sovrastava con facilità, nel giro di due metri attorno a lui c'era il vuoto totale, uccideva chiunque prima di lasciarlo avvicinare ulteriormente. Erano passate ore dall'inizio della battaglia e continuavano ad avere la meglio attirando l'attenzione senza troppe vittime, almeno nel loro schieramento, ma iniziava a sentire la fatica dopo tutto quello sforzo prolungato, sperava che Draco si muovesse a finire il suo compito.

Di certo però non dava per nulla a vedere quanto fosse spossato, continuava a combattere, senza prendere pause, senza fermarsi e continuando a mantenere gli altissimi standard di capacità a cui aveva abituato il mondo, come se questo non bastasse sorrideva, dopo ogni raggio verde, dopo ogni corpo che cadeva a terra sorrideva lasciando vedere a tutti che razza di mostro era diventato mentre guardava con occhi accesi dall'eccitazione ogni nemico che osava farsi avanti, molti di loro scappavano anche solo vedendolo evitando lo scontro, ma non la morte.

Dark PrinceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora