Capitolo 8

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Quel giorno, tanto per cambiare, Draco stava camminando per i corridoi di Hogwards per cercare Potter, mentre sarebbe benissimo potuto starsene nella sua sala comune, vicino al fuoco, a giocare a scacchi. Non sapeva neanche dove quel presuntuoso si fosse cacciato, quando aveva bussato al dormitorio Grifondoro gli avevano detto che non era là e non era neanche a lezione, ne al campo da quiddich o in punizione e lui continuava a girare a vuoto a causa di quel demente del cazzo. Ringraziò il cielo quando lo vide, si era sistemato in biblioteca ed era rannicchiato su una poltrona con un enorme libro in mano, gli dava le spalle e stava parlando fra se. Il biondo si avvicinò silenziosamente per cercare di scoprire cosa stesse dicendo, magari qualcosa di importante, magari qualche incantesimo super segreto e potente o qualche piano per la conquista del mondo.

-...alla moi smicros tis eie, kari peri knemas iden, roikos assfaleos bebekos, possi carides pleos

Erano sol parole incomprensibili, ma il serpevarde rimase in silenzio ad ascoltare nella speranza di un qualcosa di più interessante. Potter nel mentre smise di parlare e girò la pagina senza voltare la testa

-Se hai qualcosa da dirmi muoviti invece che restare a fissarmi.

Ignorando la sorpresa e l'imbarazzo per essere stato notato, quasi lo avesse colto a fare chissà che cosa terribile, Draco si appoggiò con disinvoltura allo schienale della poltrona

-Cosa stai studiando? Un qualche incantesimo? Qualche libro proibito?

-Solo semplice poesia della Grecia antica, cosa vuoi da me?

Solo poesia? Storse la bocca in una smorfia, visto che non poteva essere visto,  cosa se ne faceva della poesia greca? Probabilmente gli stava mentendo, ciò nonostante continuò a parlare disinteressato come se la cosa non gli importasse.

-Va bene, in ogni caso mio padre mi ha scritto. Mi ha chiesto di dirti che la prima delle cose che gli avevi chiesto è stata portata a termine

Sentendo quelle parole Harry girò con un sorriso verso il suo interlocutore. Finalmente si era sbarazzato della traccia! Sorrise a Draco per una frazione di secondo prima di riprendere il controllo del suo entusiasmo

-Ottimo, di a tuo padre che a natale verrò a stare da voi. Ti ricordo che sul treno mi hai promesso dei pasticcini per quando sarei tornato a far visita al Manor.

Cosa! Ma chi lo voleva! Già non lo sopportava durante il periodo scolastico ora voleva rovinargli anche le due settimane natalizie!? Ciò nonostante si sforzò di sorridere

-Come vuoi, sarà la migliore ospitalità che potresti desiderare

-Non ne dubito

Fino a un secondo prima Potter sembrava particolarmente felice, quasi quell'unica notizia, di cui Draco non comprendeva il significato, gli avesse rallegrato la giornata. Poi, si rabbuiò di colpo, le sue sopracciglia si aggrottarono e il suo labbro tremò. Poi cambiò di nuovo, diventando una maschera priva di qualunque sentimento, freddo e composto.

-Ottimo, se non hai altro da dirmi non ho motivi per trattenermi oltre.

Si alzò rigido lasciando il libro sulla poltrona e si allontanò a grandi passi, quasi stesse scappando. Qualcosa doveva averlo scosso parecchio turbandolo chissà quanto per farlo reagire in quel modo. Draco riconosceva quel modo di comportarsi, era lo stesso modo in cui lui si allontanava da tutti quando aveva bisogno di restare da solo e sfogarsi, quando aveva bisogno di piangere o urlare o entrambe le cose e non voleva dare spettacolo e disonorarsi. 

Sorrise, non si sarebbe certo lasciato sfuggire questa occasione. Appena vide la chioma castana del bambino-che-è-sopravvissuto sparire al di fuori della biblioteca lo seguì prontamente, deciso a coglierlo nel momento di maggior debolezza e possibilmente ridergli in faccia. 

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