Capitolo44

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Quel giorno Harry stava indossando degli abiti babbani, certo, abiti costosi, fatti su misura, della miglior marca e più adatti ad un principe che ad un comune cittadino, ma pur sempre abiti babbani. Si sorrise allo specchio, controllando di avere tutto a posto, quello sarebbe stato un giorno importante, quello sarebbe stato il giorno in cui il l'intera Inghilterra babbana avrebbe dovuto accettare di appartenere ad Harry Potter. 

Avevano ultimato tutti i preparativi: avevano stilato un po' di leggi temporanee per indicare ai maghi come affrontare il problema babbani, tipo maggiore negligenza nelle pene di chi avrebbe colpito un babbano per difendersi o la creazione di mezzi di trasporto visibili a entrambi i mondi, ma accuratamente separati; aveva personalmente chiamato il primo ministro babbano avvisandolo di ciò che stava per accadere e consolandolo dicendo che avrebbe potuto smettere di preoccuparsi almeno di questo e che, se non fosse intervenuto in alcun modo, avrebbe potuto mantenere la carica e, allo stesso tempo, sfidandolo a provare a fermarli; avevano eretto protezioni più resistenti per tutti i luoghi magici che rischiavano di essere presi d'assalto dai babbani; si erano assicurati che nessuna potenza straniera provasse ad intervenire boicottandoli; lui si era preparato il discordo e aveva riunito una piccola equipe di esperti di tecnologia babbana che si sarebbero assicurati di condividere con tutta l'Inghilterra gli avvenimenti di quel giorno. Ora non restava che scendere in scena.

Come ormai da tradizione, mentre lui stava pensando a queste cose, Draco entrò nella stanza già pronto nei suoi abiti da mago tanto bianchi da essere quasi accecanti

-Pronto Potter?

Si girò tranquillo verso di lui sorridendogli con una mano ancora occupata a sistemarsi i capelli ribelli in modo che la cicatrice fosse ben visibile.

-Quasi

Osservò con celata inquietudine il biondo, da quando, qualche settimana prima, aveva parlato con Nagini, stava cercando di farlo cadere, di farlo innamorare di lui, ma la cosa sembrava non funzionare, si era perfino abbassato a somministrargli qualche pozione e qualche incantesimo d'amore, senza ottenere alcun cambiamento nel suo comportamento, era strano e frustante e lasciava sulla pelle del ragazzo un'inquietudine senza eguali: com'era possibile che quel biondo, senza neanche accorgersene, avesse annullato l'effetto delle pozioni e degli incantesimi che lui aveva fatto personalmente. 

Anche Draco, comunque, sembrava non essere a sua agio al momento, tanto che si ostinava ad evitare il suo sguardo fino a quando Harry non fu praticamente costretto ad andargli più vicino e chiedergli corrucciato

-C'è qualcosa che non va?

Draco non rispose, ostinandosi a guardare altrove in un testardo silenzio, gli sembrava di essere tornato all'inizio della loro alleanza, quando doveva minacciarlo per riuscire a farlo parlare e, come accadeva una volta, anche ora, trasformò la domanda in  qualcosa a metà fra un ordine e una minaccia

-Intendi dirmi cosa ti turba o devo scoprirlo da solo

Per dare veridicità alle sue parole, applicò una piccola pressione sulle difese mentali di Draco, era migliorato molto con l'occllumanzia da quando si erano conosciuti, ma entrambi sapevano fin troppo bene che non sarebbe riuscito a difendersi da una potenza come Harry. Il serpeverde sbuffò spingendolo via scocciato, prima di piantare quei suoi occhi argentei e infastiditi in quelli dell'altro e spiegare

-Non è niente, solo che non vedo perchè tu senta la necessità di fare questa cosa coi babbani. Insomma, potrebbe causarci un'infinità di problemi, portarci ad affrontare altri lunghi mesi di guerriglia coi babbani se non perfino una rivolta interna, per non parlare dei problemi che ci daranno tutti gli altri paesi. Insomma, hai già l'intero mondo magico, perchè vuoi anche questo? Non potresti essere felice con tutto quello che ti sei guadagnato?

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