"Nuova relazione per il cantante ventunenne degli One Direction. Harry Styles è stato avvistato ieri sera, accompagnato dalla modella di Victoria's Secret, Cara Delevingne, la ventiduenne che presto reciterà nel nuovo film Città di Car-" Annuncia l'intervistatrice alla TV, mentre le foto di quei due fanno da sfondo.
Un bellissimo sfondo.
"Vaffanculo." borbotto, spegnendo la tele e lanciando il telecomando lontano.
"Non ti era mica passata?" Dice Andrew, al mio fianco.
"Già, non vedi come mi è passata!?" Dico sarcastica.
"Andiamo Nat, sono passati due anni; è uscito con un sacco di ragazze, e tu sei ancora attaccata al suo culo?" chiede, bevendo un sorso dalla birra che tiene in mano.
Io sbuffo sarcastica. "Ma è ovvio che non mi piace più!"
Lui scoppia a ridere, ed io lo seguo, perchè entrambi sappiamo che questa è la cazzata più grande che io potessi dire.
Sono passati due anni da quando ho inscenato la mia morte, e la sua mancanza mi consuma dentro.
Ma a quanto pare non è lo stesso per lui, dato che ogni settimana esce con una modella diversa.
La cosa non mi da fastidio, ovviamente.
Okay, forse un po' si.
Ma è stata una mia decisione, io ho scelto di allontanarmi da lui e di sarire completamente dalla sua vita.
Dovevo farlo; per il suo bene e per quello degli altri.
Ho passato due mesi in casa, lontano da tutto e da tutti, mangiavo appena. Poi, un giorno, accendendo la tele mi sono trovata la foto di quei cinque coglioni durante quello che doveva essere il loro primo concerto.
Ho iniziato ad ascoltare le loro canzoni, a guardare le loro interviste, a stalkerarli su Twitter.. sono perfino andata ad un loro concerto.
Ho iniziato a fare qualsiasi cosa me li facesse sentire vicini come prima, come se fossero qui con me, ma non è mai abbastanza; niente potrà mai ripagare la loro vicinanza.
Li stalkero così bene che Andrew mi chiama stalker appena inizio a nominarli.
E forse ha un po' ragione, ma non posso farci niente, e lui sembra capirlo.
Forse anche lui è stato costretto ad allontanarsi da qualcuno che ama.
Ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa, durante una missione, mentre mi salvava la vita. Dice che ogni tanto mi sveglio di notte, urlando il nome Harry, urlando quanto lo amo.
Molte volte l'ho svegliato mentre urlavo nel sonno; mentre rivivevo le ultime immagini dei nostri momenti insieme.
Del nostro ultimo ti amo sussurrato.
Non mi sono pentita di niente di ciò che è successo; averlo lasciato abbattere i miei muri è stata la cosa più giusta che io abbia mai fatto nella vita di merda che mi sto portando avanti.
Mi sembra tutto così negativo da quando se nè andato.
Mi manca troppo, ma forse lui si è dimenticato di me.
Lo amo così tanto, che tutto l'amore che provo mi sta consumando.
"Andiamo, cosa hai fatto per dimenticarlo? Lo stalkeri da mattina a sera, sai dove si trova ad ogni ora del giorno. Credi che così te lo dimenticherai?" Mi rimprovera lui.
"Ehi.. Non lo stalkero così tanto!" Dico, mettendo su un broncio palesemente finto.
"Dove si trovava Harry ieri pomeriggio?" Chiede, facendo finta di niente.
"Era a Londra, dalla sua famigli- cioè niente, io non lo so. Come faccio a saperlo?"
Lui scoppia a ridere, cercando di tornare serio il prima possibile. "Tesoro, io non dico che devi smettere completamente di sapere qualcosa di lui, ma così è esagerato!"
"E chi saresti tu per dirmi chi sei?" Dico, incrociando le braccia al petto.
"Il tuo unico amico." Lui imita il mio gesto, alzando iol mento con fare altezzoso.
"Non è vero!" Dico, puntandogli il dito al petto. "Mark è un mio amico"
Sorrido soddisfatta di aver distrutto la sua idea.
Lui sbuffa. "Il fattorino della pizza non vale"
"Ma come non vale?" Alzo le braccia al cielo, protestando. "Io e Mark siamo molto amici!"
"lo esasperi talmente tanto che è arrivato a pagare lui le tue pizze in modo da non doverti citofonare per darti la consegna.. Ti lascia la pizza fuori dalla porta e scappa!"
"Che esagerazione!" Dico, mentre suona il campanello.
"Deve essere Mark" Sbatto le mani eccitata. "Adesso vedrai che ho ragione!"
Saltellando come una bambina mi avvicino alla porta, ma aprendola non vedo nessuno.
"Mark?" Chiedo, guardando lungo il corridoio.
Da dietro di me Andrew fa un colpo di tosse palesemente finto, e quando mi giro verso di lui noto che indica qualcosa sul pavimento.
Una scatola della pizza con sopra un bigliettiino.
La pizza l'ho pagata io, Mark.
"Che antipatico, manco un cuoricino.. o una faccina!" Borbotto mentre mi abbasso a prendere la scatola da terra e la porto in sala, dove Andrew, sdraiato sul divano, ridacchia sotto i baffi.
"Zitto te!" Gli urlo addosso, mentre prendo una fetta di pizza dalla scatola e la mangio.
"Devo dire che sei molto femminile" Dice, mentre mi passo la manica del maglione sulla bocca per pulirmi.
"Lo so, altro che la regina d'Inghilterra!" Dico, mentre mi atteggio da chissà chi.
***
"Com'é che io e te ci ritroviamo sempre a strisciare per terra?!" Mi lamento contro Andrew, costretto a sopportare tutte le mie lamentele quotidianamente."Perchè quella a testa di cazzo che dobbiamo controllare non gli piace incontrarsi in luoghi con pavimenti cementati" spiega, alzando gli occhi al cielo.
E come biasimarlo, glielo chiedo ogni fottuta volta.
"Ora spiegami, mr. so tutto io, perché dobbiamo controllare questo ragazzino?"
"Perché questo ragazzino sa dove trovare Stilisky."
"Ma non era morto?" Chiedo, inarcando un sopracciglio.
"Beh, no"
"Aah" sospiro e continuo a strisciare per terra.
"Senti quello che dicono?" Chiedo, dopo minuti di silenzio.
"Una nuova vittima, dicono che sarà facile da trovare."
"Dicono come si chiama?"
Lui si allunga un po' verso la loro parte, facendo alcuni passi avanti e lentamente mi avvicino a lui, cercando di non fare rumore.
"Cazzo" lo sento sussurrare.
"Che succede?" Chiedo, mentre migliaia di ipotesi si fanno spazio nella mia mente.
"Hanno detto il nome del ragazzo che devono rapire."
"Ragazzo? Come si chiama?"
Si volta e mi guarda, indeciso. "Harry."
STAI LEGGENDO
Their secret bodyguard
Fanfiction"Io li ho lasciati per dimenticare, non può chiedermi questo!" Urlo contro il capo dell'FBI. "Me ne sono andata per salvare la loro vita!" Lui mi guarda apatico, come se non gli avessi appena urlato contro tutta la rabbia che reprimo dentro di me...