31th; Ordine.

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Le labbra di Harry premono dolcemente sulle mie, scatenando l'agitazione nel mio stomaco.

Non pensavo che sarei mai riuscita a sentire di nuovo il suo sapore, eppure mi sbagliavo.

Mentre sono immersa nei miei pensieri il riccio continua a guidarmi nel bacio, e quando ritorno presente mi affretto a ricambiarlo, mentre questo si fa sempre più dolce e ricco di sentimenti.

Quando ci stacchiamo mi ritrovo a lamentarmi per la mancanza della sua vicinanza, e lui, dopo aver sorriso, si affretta a ricongiungere le nostre labbra.

Dopo quelli che sembrano diversi minuti ci stacchiamo, ci sorridiamo a vicenda e, tirata da lui, mi ritrovo sdraiata sul telo.

Ritorniamo così a guardare le stelle, con il suo braccio sotto le mie spalle, mentre con l'altro mi tiene stretta a lui.

Ed io lo abbraccio, perché so che in questo momento è la cosa più giusta da fare.

Qualche volta mi chiama, e quando mi giro verso di lui mi ritrovo le sue labbra attaccate alle mie, ed ogni volta è come se fosse la prima volta, perché il mio cuore esplode sotto il suo calmo tocco.

***

Quando sbatto le palpebre e apro gli occhi mi ritrovo costretta a sotterrare la testa sotto il cuscino, perché vengo improvvisamente abbagliata dai raggi del sole.

Stringo fra le braccia il cuscino, affondandogli dentro la testa, ma quando lo sento vibrare realizzo che forse non è il mio cuscino.

Mi alzo di scatto, sentendo un leggero giramento, e spalanco gli occhi accorgendomi che ciò che abbracciavo poco fa è il petto di Harry.

Arrossisco violentemente mentre lui ridacchia, stirandosi e portando le braccia sotto la testa, imitando un cuscino.

Quando mi guardo intorno noto che siamo ancora nel parco di ieri sera, e che all'orizzonte stano spuntando i primi raggi dell'alba.

Improvvisamente Harry si alza, mi afferra per il braccio e, dopo aver preso una coperta, inizia a trascinarmi verso gli alberi.

"Harry, dove stiamo andando?" Chiedo, con il respiro leggermente affannato.

"Tu seguimi e basta." Risponde, subito dopo esseri girato ed avermi stampato un bacio all'angolo della bocca.

Sorpassiamo di corsa gli alberi, e arriviamo ad una vecchia casa abbandonata che segna l'inizio di una grande distesa di prato, che forse rimane sconosciuta a tanti grazie alla sua posizione.

"Vieni con me." Rallentando il passo ci avviciniamo alla casetta, e grazie alle scale poste all'esterno dell'abitazione riusciamo a salire sul tetto.

Il riccio mi tira fino al bordo, fino a che mi fermo e lo guardo, inarcando un sopracciglio.

"Vuoi ammazzarmi buttandomi giù?" Chiedo.

Lui ridacchia. "Certo, qui non ci troverà nessuno. Però prima ti stupro."

Lo guardo, fingendomi spaventata, poi però lui scoppia a ridere ed involontariamente lo seguo.

Arriviamo al limite del tetto, e si siede lì con le gambe nel vuoto. Poi mi guarda, facendomi segno di raggiungerlo. Non me lo faccio ripetere due volte e lo affianco. Una volta seduta vicino a lui posiziona sulle spalle di entrambi la coperta, e mi trascina vicino a lui.

Dopo alcuni istanti, in cui c'era inutilmente di avvicinarmi a lui più del possibile, sbuffa, e mi trascina in mezzo alle sue gambe. Titubante appoggio la testa al suo petto, e solo quando mi lascia un bacio sulla tempia riesco a rilassarmi completamente.

Their secret bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora