Il silenzio è l'unica cosa che riempe la stanza.
Non avrei mai creduto che quei cretini sarebbero mai riusciti a fare tutto questo silenzio. Solo ora mi rendo conto di quanto mi sbagliassi.
Gli occhi di tutti sono puntati contro di me; nessuno accenna a spostarli o a dire qualcosa.
Basterebbe anche un "Muori.", basta che riprendano a parlare.
Eppure, nonostante tutta la mia voglia, questo silenzio non sparisce. Continua ad opprimermi, schiacciandomi al suolo come se fossi qualcosa di insignificante.
I loro sguardi bruciano sulla mia pelle, facendomi accasciare su me stessa e facendo scivolare lentamente delle calde lacrime sulle mie guance, ormai arrossate.
"Sei solo una bugiarda." Mormora Liam.
"Dovevi dire la verità." Aggiunge Zayn.
"Non sarai mai più nostra amica." Sussurra Niall. "Ci hai mentito, Natasha."
La voce di Harry arriva chiara alle mie orecchie mentre con voce tetra mi ordina di sparire dalle loro vite, ma è la delusione nella sua voce che fa più male.
Quando mi volto verso Luke e Calum noto che hanno lo stesso sguardo.
Sono tutti delusi da me.
Delusi da Natasha.
Perché nessuno sembra capire che l'ho fatto solo per il loro bene?
"Vattene." Dice Ashton, mentre Michael annuisce affianco a lui.
Gli occhi mi si riempono di lacrime mentre lentamente mi alzo e mi allontano da loro. Poco prima che spariscano dalla mia vista mi giro verso la loro direzione, dove li trovo a ridere e scherzare come se niente fosse.
Se solo non mi avessero mai conosciuto, forse ora starebbero davvero bene.
Cammino in solitudine per le strade della città, senza una meta e senza sapere dove sono.
Ormai non mi interessa più niente.
La mia attenzione si sposta improvvisamente verso un parco, e mi dirigo verso di esso. Il buio mi avvolge completamente, e l'assenza dei lampioni rende il tutto ancora più oscuro.
Le foglie secche scricchiolano sotto le suole delle mie scarpe, che continuano ad avanzare imperterrite fra gli alberi. Più procedo e meno vedo. Ormai non riesco a vedere niente più in là del mio naso, e il buio comincia a farsi opprimente intorno a me. Comincio a girare in torno freneticamente, cercando e sforzandomi di vedere qualsiasi cosa che possa indicarmi come uscire da lì, ma non c'è niente.
Inizio a camminare alla cieca, seguendo l'istinto e la direzione del vento. Sembra tutto calmo finché ciò che ho sotto i piedi, qualsiasi cosa sia, cede.
Diverse mani continuando ad agitarmi e stringermi, mentre rapidamente mi alzo e mi guardo attorno, spaventata.
Sento le lacrime scorrermi libere sulle guance, e il battito del cuore accelerare a dismisura insieme al respiro.
Gli occhi preoccupati dei ragazzi continuano a fissarmi, mentre cerco di chiudermi in una bolla per proteggere me stessa dai loro sguardi inquisitori.
"Stai bene?" Mormora Niall.
Una voce metallica annuncia l'imminente atterraggio all'aeroporto di Berlino, e solo ora mi rendo conto di trovarmi sul loro aereo.
Annuisco al biondo, che aspettava preoccupato una mia risposta, ma a giudicare dal suo sguardo non si lascia convincere a pieno dalla mia affermazione.
Quando l'aereo atterra ci dirigiamo verso le macchine, e fortunatamente per questa volta non dobbiamo superare nessun gruppo di fans. In dieci minuti siamo alla reception dell'hotel, e ciascuno di noi ritira la propria chiave. "Le stanze hanno un salotto unico, e grazie a quello sono tutte collegate." Ci comunica la signora dietro al bancone, guardando i ragazzi come se volesse stuprarli da un momento all'altro.
"Okay, grazie mille!" Risponde cordiale Michael, facendoci strada verso l'ascensore al fondo della sala.
Ci saliamo tutti e dopo qualche secondo arriviamo al piano della nostra camera, il sesto.
"Ci vediamo all'ora di cena." Biascica Zayn, sparendo nella sua camera.
"Chi ha voglia di venire a fare un giro?" Urla Louis, eccitato.
Tutti alzano la mano, e quando io non faccio lo stesso mi guardano confusi.
"Tu non vieni?" chiede Liam, e io nego con un cenno della testa. "Sicura di star bene?"
Annuisco, anche se alla fine non ne sono convinta nemmeno io.
***
Quando apro gli occhi mi accorgo di essere sdraiata sul letto della mia camera, quindi qualcuno deve avermici portato.
Un rumore improvviso mi fa voltare verso la porta, e lentamente mi alzo per andare a controllare la stanza affianco.
Sembra tutto a posto, finché non vedo qualcuno uscire dalla camera di fronte alla mia. Dopo poco riconosco i familiari ricci castani di Harry, e lo guardo confusa. "Non eri uscito?"
Lui nega con la testa. "No, sono rimasto a casa con te."
Annuisco, e insieme a lui mi siedo sul divano, prendendo poi il telecomando e accendendo la tele.
"Avril."
Giro la testa verso di lui. "Si?"
"Non ti ho più ringraziato per quello che hai fatto. Sai, con Cara. Stava diventando sempre più oppressiva." Spiega, con un mezzo sorriso sul volto.
"E' tutto okay." Gli sorrido.
"E così..." Inizia.
Lo guardo, facendogli cenno con la testa di andare avanti.
"Melissa Avril Moore."
Faccio un verso di disappunto mentre lui ridacchia, tenendo il labbro inferiore stretto fra i denti.
"Non ti piace?"
Nego, tenendo i miei occhi fissi nei suoi.
Lentamente si avvicina ancora di più a me, e porta le sue labbra vicino al mio orecchio, facendole scontrare contro di esso appena parla. "Sicura, Melissa?" Sussurra, mandandomi una scarica di brividi lungo la schiena.
Beh, forse non è poi così male come nome..
Si allontana ridacchiando da me, e mi ritrovo improvvisamente a pensare a quanto lo rivoglio così vicino.
Iniziamo a guardare un film, e lentamente, quasi senza accorgermene, scivolo giù sul divano, fino ad appoggiare la testa sulla spalla di Harry.
Quando mi rendo conto del mio gesto cerco di tirarmi su, sperando che non se ne sia accorto, ma prima che possa farlo mi ritrovo un suo braccio sulle spalle che mi tiene più vicina.
Sorrido involontariamente, e per qualche secondo riesco quasi a credere che tutto sia tornato come prima, e che non siamo mai stati separati per due anni. So che non è così, ma riuscire in qualche modo a stare vicino a lui come ora cancella tutta la sofferenza e il dolore che ho dovuto attraversare da sola.
Nessuno dei due guarda il film, ciascuno immerso nei propri pensieri, e ce ne accorgiamo appena iniziano i titoli di coda. "Ma che film era?" Chiedo, sbadigliando.
Lui ridacchia. "Non lo so, era in tedesco e non capivo niente."
Scoppio a ridere, pensando che non me ne sono neanche accorta.
Di punto in bianco si alza, facendomi spaventare. Quando si gira verso di me, notando la mia reazione, mi sorride in segno di scuse. "Vestiti. Sta sera ti porto fuori a cena." Annuncia, ampliando il sorriso e facendo comparire le fossette.
N/A: Grazie a tutte voi che votate e commentate. Sembra incredibile ma alcuni capitoli sono arrivati anche a 30 voti!
Farò il possibile per aggiornare regolarmente.
STAI LEGGENDO
Their secret bodyguard
Fanfiction"Io li ho lasciati per dimenticare, non può chiedermi questo!" Urlo contro il capo dell'FBI. "Me ne sono andata per salvare la loro vita!" Lui mi guarda apatico, come se non gli avessi appena urlato contro tutta la rabbia che reprimo dentro di me...