30th; Appuntamento.

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Due ore sono tutte quelle che ho a disposizione per preparami all'appuntamento con Harry.

Senza aspettare troppo corro in doccia e cerco di usare il meno tempo possibile, perché so che arriverò comunque in ritardo. Ormai, i giorni in cui arrivavo sempre puntuale e non impiegavo tre ore per prepararmi mi sembrano così lontani.

Quando finisco di lavarmi esco di corsa dalla doccia, rischiando di cadere, ed entro in camera, pronta a scegliere il vestito che metterò. Senza pietà rovescio la valigia sul letto, fortunatamente abbastanza grande per farci stare tutti i vestiti.

Comincio a scartarli tutti, dato che mi sembrano troppo eccessivi o inadatti all'occasione.

Qualcuno bussa alla porta, interrompendo il mio momento di panico. Quando vado ad aprire mi trovo un Niall apparentemente esausto, che come niente fosse entra in camera e si lancia sul letto, schiacciando e stropicciando tutti i vestiti sopra di esso.

"Niall?" Chiedo, inarcando un sopracciglio. "Oh mio Dio, è fantastico che tu sia qui! Ti prego, consigliami qualcosa da mettere."

Lui mi guarda, spalancando gli occhi. "Non anche te, ti prego!" Quando lo guardo confusa si affretta a spiegarmi. "E' venti minuti che Harry fa avanti e indietro perché non sa cosa mettere per venire all'appuntamento con te. Che cazzo ci andate a fare se andate in panico solo per decidere cosa indossare?!"

Vorrei tanto rispondergli che anche lui faceva lo stesso con Aria, e che ero io a dovermi subire le loro fissazioni, ma mi costringo a stare zitta per non mandare tutto a puttane.

"Ti prego." Mormoro, prossima ad una crisi di nervi.

"Dirò la stessa cosa che ho detto a lui." Mormora, afferrandomi per le spalle e bloccandomi davanti a lui. "Siete stra cotti l'uno dell'altro. Potreste mettere qualsiasi straccio e stareste bene lo stesso."

Scappa dalla stanza prima che possa dire qualcosa, e mi insulto mentalmente perché mi rendo conto di aver appena perso cinque minuti importanti. Così faccio la prima cosa che mi passa per la testa: chiamo un esperto.

Natasha: Vieni in camera mia, fra cinque minuti. Emergenza.

Come richiesto, Andrew fa capolinea in camera mia, con sguardo preoccupato.

"Qual'è l'emergenza?" Chiede, con il respiro pesante.

"Uhm, ho un appuntamento con Harry. Non ho la minima idea di cosa mettere." Mormoro, dondolandomi sui talloni.

"E mi hai fatto attraversare l'hotel di corsa per questo?"

Lo guardo, implorandolo con lo sguardo. Quando sbuffa e mormora un "Okay." sconfitto mi accorgo di averla vinta, e come una bambina inizio a saltare sbattendo le mani l'una con l'altra. "Sai dove ti porterà?"

Nego, ottenendo un altro sbuffo.

"Vai sul classico, okay? Un vestito elegante, ma non troppo, e All Star bianche, per fare un cambio di stile."

Annuisco. "Che vestito?" Chiedo, indicando la montagna sul letto. Inizia a cercare fra i vestiti, prendendoli in mano uno ad uno e lanciandoli sul pavimento, finché non si ferma ad ammirarne uno bianco, con delle decorazioni in pizzo a forma di fiori che arriva più o meno al ginocchio.

"Questo va bene." Dice, dandomelo in mano e facendomi cenno di provarlo.

Senza sprecare altro tempo lo infilo, facendomi poi aiutare da Andrew per allacciare la cerniera sulla schiena. "Ti sta bene." Mormora, guardandomi soddisfatto.

"Come mi trucco?"

"Metti un po' di ombretto bianco, mascara, matita e rossetto rosso."

Dopo aver seguito le istruzioni da lui indicate, ritorno in camera, e lui mi sorride orgoglioso. "Andrà benissimo."

"Lo spero." Mormoro.

"Ehi." Dice, accarezzandomi una guancia. "Si è già innamorato di te una volta; può succedere di nuovo."

Annuisco, titubante, e lo abbraccio stretta, in cerca di conforto. Lui mi abbraccia con la stessa energia, e rimaniamo così per minuti interi, finché non viene chiamato da un'altra guardia per fare il cambio di turno.

Quando esce dalla camera mi lascia un dolce bacio sulla fronte, sorridendomi dolcemente. "Scrivimi quando torni, voglio sapere come va a finire."

Acconsento, sapendo che lui sarà il primo a sapere quello che succederà durante l'appuntamento.

Dopo poco meno di dieci minuti qualcun'altro bussa alla porta, e quando la apro mmi trovo davanti Harry, in tutto il suo splendore. I soliti jeans attillati neri gli fasciano le gambe, mentre una camicia bianca sulla parte superiore crea un contrasto di colori perfetto. I capelli, tenuti indietro da una bandana nera, gli ricadono ordinato sulla testa, e sembrano quasi più ricci del solito. Il sorriso sul suo volto è l'opera finale di tale perfezione, circondato come al solite da due profonde fossette.

"Andiamo?" Domanda, con voce tremolante allungando una mano in aria verso di me.

Cercando di apparire sicura la afferro, sorridendo e annuendo. "Certo, andiamo."

All'uscita dell'hotel ci aspetta una delle guardie del corpo, alla guida della macchina. Quando saliamo Harry gli sussurra l'indirizzo, perché come dice lui, "Se scoprissi dove stiamo andando mi rovinerei la sorpresa!"

Il viaggio dura dieci minuti, e lo passo con il braccio di Harry sulle mie spalle, mentre stiamo seduti vicini come non succedeva da due anni. Quando arriviamo scende, e rapidamente arriva dal mio lato per aprirmi la portiera. "Grazie." Dico, sorridendogli.

titubante mi prende la mano, e quando vede che non rifiuto il gesto fa incrociare teneramente le nostre dita. Sento la mano stringere e mollare ripetutamente la presa, segno di un suo chiaro nervosismo. Non che io sia tanto più tranquilla.

Continuiamo a camminare, e finalmente arriviamo all'ingresso di un parco illuminato dalla luce del tramonto, che risplende chiaro alle nostre spalle.

"Ho, Uhm..Pensato che sarebbe stata un'idea carina fare un picnic, e magari guardare il tramonto e le stelle.." Dice, guardando di sottecchi la mia reazione.

Gli sorrido calorosamente, stringendo la mano. "Mi sembra un'idea perfetta."

Solo ora mi rendo conto della coperta in mezzo al parco, con un cesto per i picnic sopra e dei piccoli cuscini. Sorrido intenerita, perché non avrei mai pensato ad una cosa così tenera.

Ci sediamo e iniziamo a mangiare, parlando di cose poco importanti che però mantengono viva la conversazione.

"Mi ha detto Niall che non sapevi cosa mettere." Dice, ad un certo punto.

"Beh, a me ha detto la stessa cosa di te."

Scuote la testa. "Dovremmo fargliela pagare, a quel traditore."

Annuisco, ridacchiando mentre cerca di fare un ghigno crudele senza successo.

Quando ormai è notte fonda e abbiamo finito di mangiare decidiamo di sdraiarci, per guardare le stelle. Così, Harry fa passare un braccio sotto al mio collo e mi fa cenno di appoggiarmi a lui. Ci troviamo così sdraiati entrambi: lui a pancia in su, con un braccio dietro alla testa, ed io girata sul fianco sinistro, appoggiata per metà al suo petto.

Restiamo diversi minuti in silenzio, osservando solo le stelle che ci circondano.

"Avril?" Mi richiama, ed io mi giro verso di lui.

"Si?"

"Grazie per essere venuta."

Gli sorrido. "Grazie a te per avermi invitata."

Ritorno a guardare le stelle, trovando un paragone fra la bellezza di quelle e quella degli occhi del ragazzo sdraiato sotto di me. Ovviamente, gli occhi di Harry sono più belli.

"Avril?"

Mi giro nuovamente verso di lui, pronta a mormorare un "Si?" che però mi muore in bocca, soffocato dalle dolci labbra del ragazzo sotto di me.

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Their secret bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora