3rd; Problem

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Il rumore di una suoneria mi strappa dal mondo dei sogni, e non lo fa delicatamente. Svogliatamente mi alzo e inizio a cercare il telefono in giro per la casa.

Da quando se nè andato Andrew c'è solo un unico grande casino.

Quando lo trovo lo porto all'orecchio, rispondendo bruscamente. "Chi è!?"

"Vieni alla base, abbiamo un lavoro." Risponde, attaccando subito dopo.

Fantastico.

Lentamente mi preparo, e dopo essermi messa una tuta e una semplice cannottiera, esco di caasa e con la macchina raggiungo la sede dell'FBI.

Dato che molta genta pensa che io sono morta sono costretta a mettere un paio di occhiali da sole e un cappellino con la visiera per cercare di nascondere il mio volto.

Arrivata all'ingresso la solita segretaria gentilissima mi squadra dalla testa ai piedi.

"E tu saresti?" Chiede, con voce stridula.

"E' qui per me, Kate, stai tranquilla." La voce del capo arriva da dietro la porta del suo ufficio, da cui esce subito dopo.

Mi fa cenno di seguirlo dentro, e lo faccio appena dopo aver mostrato il dito medio a quell'adorabile donna.

"Chissà come fa a sopportarla." Borbotto, mentre oltrepasso la porta.

Lui mi lancia un'occhiataccia, e capisco che forse mi ha sentito.

"Allora Tom, perchè sono qui?"

Lui grugnisce. "Non chiamarmi Tom. Non lo sopporto."

Lo so, è per questo che ti chiamo così. Vorrei rispondergli, ma è meglio evitare.

Alzo un sopracciglio. "Siamo un po' nervosetti sta mattina, o sbaglio?"

Dopo avermi fulminato con lo sguardo, ignora la mia domanda. "Sta sera ci sarà una festa in cui saranno presenti diverse persone famose, e tu sarai lì per controllare la situazione."

"Ma perchè io?" Borbotto come una bambina.

"Ci andrai e basta, piantala." Alza gli occhi al cielo, esasperato.

"E chi dovrei essere?" Chiedo, ricordandomi del fatto che io dovrei essere morta.

Lui ridacchia, e la cosa mi spaventa leggermente. "Sarai una cameriera"

Spalanco gli occhi, contrariata. "stai scherzando? RIesco a rovesciare una tazza di latte che tengo in mano, figuriamoci un vassoio."

"Che esagerazione" Risponde lui, con quel sorriso sul volto che alimenta la mia voglia di fargli male.

Senza salutare mi alzo, e mentre esco mi ritrovo costretta a passare davanti alla strega.

***

Dopo aver indossato quella che dovrebbe essere la divisa delle cameriere per l'evento di sta sera mi avvio verso il ristorante in cui si terrà.

Nelle cucine un sacco di ragazzi e ragazze corrono da una parte all'altra.

Tutti hanno qualcosa da fare.

tranne me, ovviamente.

"Tutti i camerieri devono andare nella saletta qua accanto, dove ci sono le guardie del corpo dei presenti. muovetevi!" Oridna una voce davvero fastidiosa.

Lentamente, seguita dagli altri, mi avvio nella sala.

All'interno, una ventina di uomini dalla grandezza abbastanza inquietante parlano tra di loro tranquillamente a braccia incrociate.

Their secret bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora