Harry Styles che ti guarda con la tipica espressione colpevole e gli occhioni da cucciolo convincerebbe chiunque a perdonare qualsiasi sua cazzata, soprattutto se se ne esce con un "Cazzo." sussurrato con voce tremante e colpevole.
Convincerebbe tutto il mondo, fan e non fan.
Ma me, un agente sotto-copertura che sta già escogitando un modo per ucciderlo, no.
Stringo gli occhi, cercando di tenere le lacrime nascoste e metto su l'espressione più falsa che sono in grado di fare, mostrandomi priva di interesse all'intera faccenda, anche se non lo sono.
Non lo sono per niente.
Era più facile vedere Harry uscire con qualcuno quando lo vedevo solo da lontano, attraverso uno schermo,a dopo aver passato un mese con lui il dolore è arrivato a triplicarsi, e spero che i ragazzi non me lo lasceranno attraversare da sola, perché questa volta non credo che riuscirò ad alzarmi da sola.
Lo sguardo colpevole è ancora sul volto del riccio, malgrado questi minuti passati in completo silenzio.
"Avril io--" inizia, ma è evidente che non sa come continuare, ed ha ragione. Non c'è nessun bisogno che lui continui e dica altro.
"Sono felice per voi." Sussurro, fingendo un sorriso. "Ora, scusatemi ma devo andare in bagno."
Mi allontano dalla stanza, sentendo due paia di occhi perforarmi la schiena.
"Lasciala stare." Sento dire da Calum, e subito dopo qualcuno sale le scale, seguendomi al piano di sopra.
"Nat?" Sento, e subito dopo Calum fa irruzione nella mia stanza, guardandomi piuttosto preoccupato.
"Sto bene, Cal." Dico, senza lasciargli il tempo per parlare. "Dove sono gli altri?"
"Staranno via oggi e domani. Sta sera ci siamo solo io, te e Harry."
...Ma che bella notizia, magari ci sarà anche Cara.
"Ma non cambiare argomento." mi riprende, mantenendo però un tono dolce è quasi comprensivo.
Sospiro. "Sto bene Cal, non ho motivo per essere arrabbiata: io e lui non stiamo insieme, e non saremo mai più una coppia."
Lui sta diversi secondi in silenzio, prima di avvicinarsi e abbracciarmi stretta. "Questo non vuol dire che tu non ci stia male. Natasha, so che hai le stesse qualità di un serial killer, ma questo non significa che non possa provare dolore quando qualcuno ti fa soffrire, e sai che non intendo dolore fisico. Sei pur sempre una ragazza di diciannove anni, é giusto che tu faccia questo tipo di esperienze. Non ascoltare quei minchioni che ci dicevano di spegnere le emozioni!"
Alle sue parole mi lascio andare ad un pianto disperato, stringendomi a lui il più forte possibile, come se fosse l'unica cosa in grado di tenere assieme i pezzi di me che si stanno separando l'uno dall'altro.
Ma non è lui la persona giusta per questo compito. Mi serve Harry, ma forse lui non è disposto a mettersi in gioco per salvarmi.
"Forse devi semplicemente dimenticarlo. Ti sarebbe più facile stargli così vicino ogni giorno."
"Calum, tu non capisci." Dico, scuotendo la testa. "Il fatto é questo. Io farei di tutto per lui; posso trattenere il respiro, se è quello che vuole posso anche stare sveglia per giorni. Posso essere sempre presente per lui, fingere un sorriso o forzare una risata; posso anche dare tutto quello che sono e quello che ho. Ma sono solo un'essere umano."
Lui mi guarda confuso, probabilmente non capendo ciò che voglio dire, e mi affretto a spiegarglielo al meglio che posso. "Io sono solo un'essere umano. Cado, sanguino, mi infrango e cado a pezzi. Tutto quello che dice o quello che fa è in grado di uccidermi, e non se ne accorge neanche. Continua a tirarmi su per poi distruggermi come se fosse il suo miglior passatempo. Io non sono una macchina perfetta, e non posso sopportare il peso del mondo. Non resisterò ancora per molto; stare vicino a lui senza dirgli la verità è come autodistruggersi, e io non voglio distruggermi."
Calum mi guarda, senza parole. Per la prima volta mi rendo conto di essere riuscita ad esternare alla perfezione i miei sentimenti, e sono sicura che anche lui è riuscito a capire ciò che provo.
"Penso che sei completamente fottuta." Dice, facendomi ridacchiare, perché è esattamente la stessa cosa che penso io.
Il suono del campanello ci fa sobbalzare, è solo ora ricordo che Harry era qui e che potrebbe aver sentito il mio sfogo.
Calum fa per alzarsi, ma a quanto pare Harry al piano di sotto lo precede, perché si sente chiaramente la porta sbattere e la fastidiosa voce della cagna riecheggiare attraverso il muro.
"Sarà una lunga giornata." Sospiro.
***
Sono ormai le 20.30 e la situazione sta degenerando.
Definire questa una lunga giornata non è corretto. 'Giornata adatta per suicidarsi' è più adatto.
Prima di cena i ragazzi sono tornati, blaterando su qualche casino che li è successo e che li ha costretti ad annullare la loro gita. Non sono molto informata sull'argomento, perché in quel momento la mia mente era impegnata a costringermi a tenere lo sguardo lontano da Harry e Cara, che sono stati tutto il tempo seduti abbracciati sul divano, e ogni qual volta il mio sguardo si soffermava su di loro non riuscivo a fermarmi dal pensare a quanto volevo essere al posto di Cara, ma forse non sono più abbastanza per stare li.
Ora siamo tutti a cena. I ragazzi ridono e scherzano, io ho un espressione da depressa, Calum mi guarda preoccupato, e i due innamorati si tengono la mano sopra il tavolo.
La vista delle loro mani unite mi fa restringere lo stomaco, togliendomi la fame, e ovviamente la cosa non passa inosservata ai ragazzi.
"Stai bene, Avril?" Mi chiede Liam, con sguardo preoccupato.
Io annuisco distratta, cercando di sorridere.
"Lo vuoi, Niall?" Chiedo, offrendo il mio piatto al biondo.
Lui lo prende, esitando leggermente. "Sei sicura di star bene?"
Annuisco, ma capisco dai loro sguardi che non mi hanno creduto. "Sto bene, davvero. Ho solo sonno."
"Comunque, penso che ormai l'avrete capito: io e Harry siamo tornati insieme!" Dice Cara, scatenando dei versi di disapprovazione.
Persino Harry alza gli occhi al cielo.
"Woah!" Esclama Louis, ridacchiando. "Non ce ne frega un cazzo."
Tutti scoppiano a ridere, e vedo anche Harry trattenere un sorriso divertito.
"Tanto Harry farà sempre ciò che dico io." sussurra la bionda, più a se stessa che agli altri.
Ed è quando noto la preoccupazione negli occhi verdi di Harry che inizio a pensare che forse questa faccenda non é come sembra.
N/A: Grazie a tutte voi che votate e commentate questa storia. Mi scuso per il ritardo e spero di riuscire ad aggiornare per questo punte.
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Their secret bodyguard
Fanfiction"Io li ho lasciati per dimenticare, non può chiedermi questo!" Urlo contro il capo dell'FBI. "Me ne sono andata per salvare la loro vita!" Lui mi guarda apatico, come se non gli avessi appena urlato contro tutta la rabbia che reprimo dentro di me...