The air in my lungs may not last very long
But I'm in [...]
Once in a blue moon you may come undone
We're made up of the same blood
I'll be your medicine if you let me
[Holly Humberstone]
***
Christopher aveva definitivamente ricresciuto la barbaccia nera che sia Taylor che Elena detestavano; e se è vero che una donna cambia pettinatura quando inaugura un nuovo capitolo di vita, allora a lui doveva essere occorso qualcosa di simile; ed era ciò che Lauren tentava di cavargli da ben venti minuti, mentre correvano fianco a fianco lungo Magazzeno, di ritorno a casa. Ultimamente lo percepiva distante, misterioso e sempre più esausto. La domenica precedente non si era nemmeno presentato al campo santo.
- Hai intenzione di stare muto ancora per molto? -. Ovviamente, non ottenne risposta diversa dal silenzio; e in verità cominciò a spazientirsi. Allora lo costrinse ad arrestarsi, trattenendolo per un gomito. Il dolore li aveva saldati insieme quando erano poco più che bambini e dunque non v'era possibilità che provassero soggezione o timore, l'una dell'altro. Mangiò un respiro d'aria per proseguire: - Pari un fantasma, Chris. Se non vuoi parlare con me, con chi speri di farlo? -.
Rialzando lo sguardo vitreo e spento, Christopher mostrò un viso inquieto, completamente smagato, vagamente assente e ricettivo. Si limitò a sospirare, scrollando le spalle, come a dire Non importa. Invece, dopo qualche attimo di esitazione, rivelò: - Ho lasciato a Elena. Papà ha combinato il matrimonio e non mi posso rifiutare -.
Si portò le mani al volto, probabilmente per coprire la vergogna, e soffocò un singhiozzo. Uomo di niente, ripeteva una vocina molesta, dentro di lui. In un moto di stizza, poiché la sorella appariva incredula e povera di parole, riprese a correre furiosamente lungo la costa. Le lacrime rotolavano in libertà lungo le sue guance, come una pioggia salata.
Lauren scattò subito al suo seguito. Aveva l'abitudine di presumere di conoscerlo meglio di se stessa (e ovviamente si sbagliava), dunque, nella sua immaginazione, il dolore che egli provava doveva essere quantomai prossimo a quello che ella avrebbe accusato, rinunciando a Camila.
- Chris! - lo apostrofò. - Chris, che diavolo! -.
Riuscì ad arrestarlo ancora una volta, in forza del semplice fatto che egli si era quasi piegato in due, sotto il flusso del pianto.
- Lenù, Lenù... - mormorava confusamente, quasi soffocando nel suo stesso respiro.
V'era anche un segreto peggiore, che però ometteva, ed era quanto di più atroce si potesse concepire.
Era inconsolabile; e per quanto Lauren tentasse di donargli un po' di pace, costringendolo a un contatto visivo, prendendogli la testa tra le mani, egli pareva miserabile come le macerie di una città messa al rogo, impotente e frantumato in ogni osso. Quando quasi cedette, pronto ormai a stramazzare al suolo, ella lo sorresse con le forze che non possedeva. A vederlo così, le si spezzava il cuore.
- Oh - insistette, dandogli un buffetto sulla guancia, per timore che perdesse conoscenza all'improvviso.
Ma fu tutto vano.
Il sole era già precipitato oltre l'orizzonte.
Non poterono muovere nemmeno un passo, una volta riconquistata la postura eretta, perché un furgone dai fari abbaglianti inchiodò proprio innanzi a loro con il motore ancora acceso. Dal retro di esso discesero quattro energumeni armati di randelli e con il viso coperto da uno spesso passamontagna.

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Fields
FanfictionCon il piombo ormai agli sgoccioli, l'Italia intera sembra determinata a voltare l'ultima pagina di turbolenze. Solo le campagne meridionali conservano un'amenità di vita che è caratteristica degli idilli virgiliani. Discendenti di un'intricata line...