Necesito desvestirme tu perfume
Este aroma me consume
No te quiero confundir
Yo no soy el tipo de mujer
Con quien tu mamá te quiere ver
Me hacen falta tantas cosas
Y me fallan tantas otras
Nunca te podría complacer
[Jessie Reyez]
***
4 novembre
Il silenzio (non c'è da sorprendersi) era proseguito come se nulla fosse accaduto. Ma la domenica era presto giunta di nuovo e con essa l'occasione di rivedersi; certo non di parlare.
Quel giorno Padre Brenno aveva celebrato le seconde nozze di Tecla. Prima che i novelli sposi uscissero, e venissero sommersi da una pioggia di riso, volle omaggiarli con una lettura. Allora aprì il Cantico dei cantici e parte di ciò che declamò, fu: «Come vorrei che tu fossi mio fratello, / allattato al seno di mia madre! / Incontrandoti per strada ti potrei baciare / senza che altri mi disprezzi. / Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; / tu mi inizieresti all'arte dell'amore. / Ti farei bere vino aromatico / e succo del mio melograno. / La sua sinistra è sotto il mio capo / e la sua destra mi abbraccia. / Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, / non destate, non scuotete dal sonno l'amore, / finché non lo desideri. / Chi sta salendo dal deserto, / appoggiata al suo amato? / Sotto il melo ti ho svegliato; / là dove ti concepì tu madre, / là dove ti concepì colei che ti ha partorito. / Mettimi come sigillo sul tuo cuore, / come sigillo sul tuo braccio; / perché forte come la morte è l'amore, / tenace come il regno dei morti è la passione: / le sue vampe di fuoco, / una fiamma divina! / Le grandi acque non possono spegnere l'amore / né i fiumi travolgerlo...».
Lauren, che in verità non aveva seguito molto la funzione, al contrario di Taylor, che stava eretta al suo fianco (Christopher era assente), levò lentamente il capo, altrimenti puntato sul pavimento, e volse lo sguardo alla propria destra: sapeva già dove guardare.
Non si sorprese di trovare un paio di occhi d'ebano e imploranti già fissi su di sé. Avrebbe voluto avere un buon motivo per smettere di sognarli, ora che quell'amore, invece che a idillio, si evolveva a naufragio. È bene che non sappiano di lei, si era detta, prima di gettare l'àncora contro lo scafo e non in mare.
Per quanto ora ne soffrisse le conseguenze, quel distacco improvviso, tacito e crudele era sembrato l'unica soluzione applicabile al contesto: non poteva permettersi di ricevere un altro avvertimento di morte, non tramite di lei. Lo stesso schema di azioni si sarebbe facilmente ripetuto con Christopher ed Elena, se solo non fosse intervenuto Michael in precedenza. Che tempismo, eh?
Chissà chi avrò per cognata, meditò, distogliendo lo sguardo quando non riuscì più a tollerare l'ondata di interrogativi e affezione che le perveniva.
Camila perse alcuni battiti, sentendosi affogare. Avrebbe voluto ottenere almeno un sorriso da lei, invece del nulla, di quell'horror vacui che non poteva colmare in alcun modo; di quell'occhiata soffocata dalla pietra; di quel viso dimagrito; di quel lampo di disagio al fondo delle iridi... Avrà letto le mie parole? si domandava, preda di una frenetica inquietudine, mentre le palpitazioni tornavano in auge. Come riesce a dormire serenamente, sapendo della sofferenza che ci accomuna?
Lauren le rivolse un altro sguardo penetrante, quando gli sposi attraversarono la navata centrale per uscire nell'allegro baccano creato dai presenti. Avrebbe voluto evitarlo, ma la debolezza dello spirito non glielo permise. Così combatté fieramente, cercando di intimidirla. Tentava solo di proteggerla, che diavolo, di sottrarla al campo d'azione di quella bestia cinica e spietata che era Vito La Rosa; ed ella invece insisteva, sosteneva di amarla a sua volta! Trascorreva le notti sulla ghiaia, al cospetto della luce di camera sua, nella speranza di vederla affacciarsi; i giorni a gironzolare per la campagna, tutta riversa in una ricerca vana, avvolta in uno scialle vecchio mezzo secolo. Mettimi come sigillo sul tuo cuore, sembrava pregare, con quegli occhi sbarrati e smarriti. Non voltarmi le spalle. Non avere paura per me. Lascia che ti chiami con il nome dell'amore, ora e sempre.
Lauren la ignorò, quasi fosse una fastidiosa litania, anziché un'allettante lusinga, e sgattaiolò sulla navata di sinistra per usufruire dell'uscita secondaria, approfittando della distrazione dovuta al festoso gaudio generale. Si dileguò, rapida come una gazzella, e irruppe in un negozietto poco distante, che vendeva fiori coltivati in serra. Il delicato tintinnio di una campanella annunciò la sua presenza.
L'anziano commesso, che godeva di un'esperienza di oltre mezzo secolo e dunque poteva essere tranquillamente accostato al nome di Carl von Linné, quando a presentarsi erano i tre fratelli Jauregui, rifiutava sempre qualsiasi compenso monetario. La morte della loro giovane madre l'aveva segnato nel profondo come se avesse subito la perdita di una figlia. Difatti, in memoria di Clara, che sin da adolescente, ancor prima di conoscere Michael, aveva lavorato presso di lui, acconciava loro un grazioso fascio dei fiori che preferivano e per essi non intascava nemmeno una lira.
- Uè, Lorenzina – salutò, gioviale in ogni ruga del viso. Non v'era possibilità che non storpiasse i nomi stranieri, quando esistevano dei validi equivalenti italiani; e dunque era naturale che chiamasse Christopher, Cristoforo, e che per Taylor facesse invece uno sforzo. – Hai fatto bene a venire prima dell'assalto! Dimmi tutto quello ti serve, sto a disposizione -.
Lauren tentò di protestare, perché sapeva ormai bene cosa intendesse, con la parola disposizione, ovvero che non le avrebbe mai permesso di saldare il conto. Dunque si arrese (Dieci camelie; rosate, mi raccomando), e si diresse a passo veloce al camposanto.
Come prevedeva, esso si presentava già più gremito di una qualsiasi altra, anonima domenica. Poiché non beneficiava della presenza del fratello, dovette cavare dalle profondità di se stessa ancora più animo; animo che rovinò miseramente, quando nel suo campo visivo comparve il tumulo.
Camila vi si era già inginocchiata innanzi, come se volesse pregare o scambiare una parolina con l'oltretomba. Giungeva le mani in grembo, e serrava le palpebre per contenere un fiume di dolore che invece avrebbe voluto straripare, emulando il Nilo dell'Antico Egitto. Le sue spalle rimanevano incassate sotto il calore fornito dallo scialle, martirizzandosi in forza del grave fardello che accoglievano. A causa dell'aura di cupezza che emanava, pareva una rivisitazione della Maddalena penitente, immortalata da Donatello nel legno di pioppo bianco, e nel marmo dal Canova.
Avvedendosi di tutti quei particolari, Lauren impietrì. Come osava? Strinse i pugni lungo i fianchi, facendo scricchiolare gli steli rovesciati delle camelie contro il foglio di stagnola con cui le avvolgeva, grondanti d'acqua.
Per quanto volesse andarsene, data l'incomoda presenza, rimase a origliare, tra i singhiozzi, le frasi sospirate che Camila rivolgeva alla lapide di Clara.
- Non possiedo alcun diritto di presentarmi al vostro cospetto, ne sono consapevole, ma sono così disperata che non credo esista soluzione diversa da una vostra intercessione. Se oggi sono qui, insomma, è perché nutro un profondo sentimento di bene per vostra figlia Lauren. Suona assai fuori luogo, me ne rendo conto, ma se avete la possibilità di sentenziare, vi prego, approvate. Non c'è nulla in me che non coincida con la volontà di vederla in salute e felice. Nulla! Lo giuro sulla testa del mio Dorado. Perciò, vi scongiuro, se è bene che io perseveri, datemi un segno. Non rimarrete delusa, è una... -.
- Camila -. Lauren comparve alle sue spalle. La vide voltarsi lentamente, palpitante, incredula e tremula come le foglioline di una betulla scossa dal vento. Si sforzò di ingoiare la commozione, mentre la trafiggeva con lo sguardo, in una mescolanza incandescente di mancanza e tormento. – Cosa credi di fare qui? -.
(...)
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Fields
FanfictionCon il piombo ormai agli sgoccioli, l'Italia intera sembra determinata a voltare l'ultima pagina di turbolenze. Solo le campagne meridionali conservano un'amenità di vita che è caratteristica degli idilli virgiliani. Discendenti di un'intricata line...