43. Describe

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No bells anymore, just my stomach rumbling

Can you describe them for me? [...]

The lock on the door is barely holding

Can you just wait here with me?

[Perfume Genius]

***

Sul finire della giornata trascorsa in viaggio, alternandosi al volante a intervalli regolari di tre ore, Camila e Lauren poterono finalmente godere di una vista inedita e quantomai nordica; una vista cui non erano per nulla use ma che necessariamente assomigliava alla Terra promessa cantata da Eros Ramazzotti. Se, per i non nativi, tutte quelle montagne che nascondevano l'orizzonte potevano risultare subito opprimenti, per loro rappresentavano la meraviglia allo stato più pascoliano che ci sia; la libertà, in ultimo, conquistata.

A quella specifica ora della sera, esse assumevano una tonalità azzurrina che rimaneva dolcemente intermedia tra il colorito del cielo e quello del lago su cui incombevano. Pacifico che fosse solo una preziosa componente della tavolozza che invece si formava a ridosso del Tirreno crepuscolare, ma costituiva un'autentica gemma grezza.

Mentre il Transporter rallentava per costeggiare il ramo settentrionale del corso, sulla stessa sponda che proseguiva verso sud, dividendosi per Bellagio, prima su Mandello del Lario e poi su Lecco, Camila non poté frenare l'urgenza di abbassare del tutto il finestrino. Quasi saltellava sul sedile, per com'era entusiasta.

- Mio Dio, che bellezza! – commentava, respirando a pieni polmoni l'aria nuova, esponendo i riccioli al vento. E poi, voltandosi piena di luce verso colei che conduceva il mezzo con destrezza via via più solida. – Che gioia, amore. Non mi sembra vero... -.

Sganciando la cintura, andò a sedere su una delle sue gambe, quella impegnata con l'acceleratore, e si assicurò preventivamente al suo collo per dipingere una tela di baci lungo il profilo del suo viso illuminato di entusiasmo.

- Camz! – protestò blandamente ella, mentre ridacchiava con leggerezza.

- Sei quanto di più meraviglioso potesse capitarmi – fu il bisbiglio che la fece avvampare. – Non me lo potevo immaginare nemmeno in sogno di finire qui... cioè, di iniziare -. Camila depose un bacio di seta nel punto in cui la sua pulsazione aveva preso a impazzare, per poi vagheggiare in un tratteggio di polpastrelli il profilo delle sue labbra schiuse. – Mi intendi, sì? -.

Gettandole un'occhiata fugace, ma intensa, Lauren sollevò un angolo della bocca. Lasciò il volante alla sola mano mancina e con la ritta accolse quella che le elargiva sensuose tenerezze. La voltò sul dorso e sul palmo, più e più volte (talvolta coinvolse anche l'interno del polso e la rotonda convessità ossea che sporgeva dal carpo più estremo), applicandovi molteplici firme del proprio amore; tra di esse, sorse la speculare conferma: - Intendo, sì -.

***

Nascosta la fede nuziale sotto a un guanto di spesso cuoio, Christopher alzò la lampo del giubbotto sino al mento. Montò in sella a una RD 350 di terza serie e, scambiato uno sguardo d'intesa con Rosario, che lo fiancheggiava con piglio spavaldo, calò la visiera a specchio davanti agli occhi.

Alejandro Cabello era stato più che chiaro, praticamente indiscutibile: Camila, viva o morta che fosse, doveva fare ritorno a casa al più presto possibile. Il non trascurabile dettaglio che la sua sparizione fosse strettamente correlata a quella di Lauren era ciò che più alimentava la sua furia, e sollecitava la motocicletta a galoppare sull'asfalto al limite delle forze offerte dal motore bicilindrico.

Ora che possedeva tutte le risorse per completare quella missione, non aveva alcuna intenzione di fallire. Sull'altare dell'odio aveva già posto orgoglio, gelosia e avidità ed era pronto a immolare ciascuno di essi per il successo e il prestigio che ne sarebbero derivati. Che fosse o meno pronto a commettere un delitto, ci limiteremo a sottolinearla come possibilità estrema.

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