-1- Big Boa🌙

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Il nome del pub lampeggia dall'insegna al neon sopra l'entrata, non sembra un posto raffinato, non che i pub in genere lo siano, ma questo sembra davvero di pessima categoria.

"Tranquilla, dentro non è così male. E' l'esterno che non promette bene ma ti ricrederai" Alan mi apre la porta e mi fa entrare per prima.

"Sai che quel che hai fatto è sbagliato?" lo punzecchio voltando la testa all'indietro sorridendogli.

Si acciglia e mi guarda "come mai?" poi con un cenno della testa saluta il cameriere che ricambia con la mano.

"Vieni, sediamoci qui" mi prende per la mano e mi tira fino ad un tavolo che non si trova proprio nel punto più carino del locale ma è invece vicino all'uscita di emergenza.

"Hai paura che appena arriva il cibo mi spunteranno altre due teste?" appoggio la borsa sulla sedia dietro la mia schiena e mi accomodo guardandomi attorno.

"Sono solito sedermi sempre in questa posizione, è una cosa che faccio da sempre. Come mai ho sbagliato? Che ho fatto?" si dimostra interessato ad una cavolata che gli ho detto prima, pensavo se lo fosse già dimenticato.

"Oh, ti interessa davvero?" lo guardo con gli occhi strabuzzati.

"Certo che sì, altrimenti non l'avrei chiesto che dici? Dai non fare la preziosa e svelami i segreti".

"Quando si entra nei luoghi pubblici, con delle ovvie eccezioni, l'uomo deve sempre precedere la donna, viceversa quando si esce deve cederle il passo" afferro il menù posato sul tavolo e lo apro nascondendomi dietro per l'imbarazzo.

Parti bene Allie, i primi 10 minuti e gli stai già facendo il tono da maestrina.

Mi accorgo troppo tardi che il menù che ho aperto davanti agli occhi è quello dei gelati e quando lo abbasso noto che Alan ha appoggiato il mento alla mano e mi sta guardando interessato.

"Vorresti una bella coppa di gelato?" chiede ironico "come sai queste cose? Devi aver avuto un mucchio di tempo libero al negozio in questi cinque anni eh?" mi sta letteralmente prendendo in giro e scoppio a ridere dietro di lui.

"No, a dire la verità non è stato sul lavoro che ho imparato queste cose. Eeeeessì, ne so molte altre. Eddai non mi guardare così!" il cameriere mi interrompe per prendere le ordinazioni e mi accorgo che non ho la minima idea di cosa offra il menù. Lo apro e leggo in velocità scegliendo poi un piatto a caso e una bottiglia di acqua frizzante.

"Allora? Sei nata con queste incredibili conoscenze?"

"Ti ho proprio colpito eh? Mia madre... è tutta colpa sua. Ne è fissata, da quando sono piccola mi ripete tutte le regole del galateo, in ogni situazione. Ed eccomi qui, una perfetta Miss Educazione" sorrido al cameriere che ci porta da bere e sorseggio piano un po' di acqua ghiacciata.

La serata passa in un clima super rilassato e quando Alan mi lascia davanti al portone della palazzina in cui vivo mi accorgo appieno di quanto io sia stata bene.

Abbiamo parlato di tutto e non ho avuto nemmeno tempo di accorgermi quanto veloci stessero volando quelle ore. Alan è una persona super curiosa, ha voluto sapere tutto della mia famiglia, dei miei amici, del mio lavoro, sembrava interessato a tutti gli aspetti della mia vita anche se non si è molto aperto a sua volta.

Infatti dopo quasi due mesi che usciamo insieme ancora non ho avuto modo di fare l'interrogatorio ad Alan come lui l'ha fatto a me al primo appuntamento e questa cosa non mi va giù, sopratutto per il fatto che ogni volta che cominciamo un discorso più impegnato rispetto alle solite cazzate comincia a baciarmi e a toccarmi con l'ovvio risultato che poi mi dimentico tutto quanto.

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