Sottomessa🌙

-17🔴- Spettatore🌙

Caden ancora una volta dimostra la sua serietà e la poca propensione allo scherzo o alle frasi dette tanto per dire oppure buttate la per mettere paura.

Dopo aver rivolto uno sguardo implorante ad Aurus vengo girata verso Caden come se fossi una marionetta manovrata da un marionettista particolarmente abile. L'ha fatto sembrare una danza, visto da qualcuno di esterno sarebbe potuto apparire come un mio desiderio girarmi verso quest'uomo particolarmente attraente per farmi stringere tra le sue braccia e baciare con passione.

Anche però non potendo fare a meno di sentirmi attratta da lui, quasi senza volerlo giro la testa verso Aurus che si sta trattenendo dal balzare su dalla poltroncina mentre guarda Caden sfilarmi la maglia dalla testa strappandone un pezzo.

"Ah, non ti vedo molto presa da noi due, vuoi che anche qualcun altro si aggiunga alla combriccola? No, non succederà, a lui spetta solo di guardare e penso che gli piaccia anche. Ma se vuoi... guarda anche tu, faremo i conti più avanti per la tua mancanza di interesse nei miei confronti" così vengo rigirata ancora fino a ritrovarmi Aurus di fronte.

Ha il viso contratto in una maschera d'odio e le nocche bianche mentre cerca di sgretolare nei pugni chiusi i braccioli della poltrona.

Caden mi alita sul collo "sai, gli piacerebbe fosse suo questo bel bocconcino..." prendendo un capezzolo tra le dita e andando a insinuare la mano sinistra sotto all'elastico dei pantaloni.

"Fallo andare via, ti prego" mi aggrappo al suo gomito e lo stringo nella mano tentando di far breccia in lui e concedermi questo piccolo favore.

"Non pensare a lui bambina" interrompe la tortura al capezzolo per farmi allungare la testa all'indietro verso le sue labbra che bacia con irruenza, quando faccio per allontanarmi prende il labbro inferiore tra i denti e comincia a stringere con sempre maggiore forza, fino probabilmente a sentire sulla lingua il sapore del mio sangue.

Guardo Aurus disperata, vorrei che non fosse li a guardare tutto lo spettacolino ma che potesse andarsene e far sì che Caden non si comporti in questa maniera che, lo so, è amplificata dal fatto di dover dimostrare qualcosa al suo ospite.

Aurus fissa i suoi occhi nei miei come per infondermi un po' di coraggio e io mi ci aggrappo con tutte le mie forze cercando di pensare a cosa mi rimandano i suoi occhi, ad un bel cielo azzurro in primavera quando passeggio in campagna e vedo campi pieni di fiori perdersi all'orizzonte, un cielo terso in una giornata afosa quando sono sdraiata sul lettino in riva al mare, all'acqua fresca di montagna che scroscia in ruscelli selvaggi...

Un fiume di lacrime comincia a scorrermi sulle guance, a pensarci tutte le immagini che mi sono affiorate alla mente mi fanno pensare alla libertà, a quando ero libera di fare tutte quelle cose e godermi tutti quei momenti che adesso mi sembrano infinitamente lontani.

Sobbalzo quando Caden infila due dita in me, mi ero quasi estraniata dal mio corpo che non mi sono accorta di essere senza pantaloni ancora di fronte ad un uomo pronto a balzare su dalla sedia come una molla e averne dietro un altro che non ha smesso per un secondo di palparmi.

"Vorresti farlo tu eh Aurus? Vieni allora, accomodati" Caden mi sospinge fino al letto sul quale mi fa sdraiare sulla schiena e si accomoda vicino a me.

"Allarga le gambe piccola, fa vedere al tuo amico che cosa offri" mi sfiora la coscia guardando il suo soldato con un sorriso di scherno.

Io non rispondo al suo ordine, non sono affatto un suo compare al quale basta dare un codice per fargli fare tutto ciò che ha in mente.

"Non vuoi? Bene risolveremo..." si mette in ginocchio e afferra entrambe le cosce con le mani facendomele divaricare a forza "Guarda Aurus, peccato ti sei perso il banchetto, tranne che è durato poco dato che la nostra amica non ci aveva avvisato di essere vergine".