-2- Il biglietto 🌙

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A volte i miei amici sono proprio invadenti e non danno respiro. Hanno continuato per tutta la sera a tormentarmi per farsi dire che cosa ci fosse scritto nel bigliettino ma tutte le volte ho fatto finta di non sentire.

Ovviamente dopo averlo letto nel cubicolo del bagno l'ho lasciato cadere nella tazza e ho tirato lo sciacquone, così una volta tornata al tavolo, quando mi è stata requisita la borsa, non ci hanno trovato un bel niente.

Ieri non ero per nulla preoccupata di essere rincasata alle 2 di mattina perché sapevo che oggi avrei potuto dormire come un ghiro essendo di riposo, sono ancora seduta al tavolo della cucina con la tazza di the in mano quando il suono del campanello mi fa sobbalzare, alzo lo sguardo sull'orologio e impreco.

"Salve" dico aprendo la porta e ritiro le buste dalle mani del postino che indugia un po' troppo a lungo sulle mie gambe nude. Odio i viscidoni! Tantissimi uomini di mezza età poi, gente che molto probabilmente ha una famiglia, una moglie, dei bambini, un gatto e una casa di proprietà con lo steccato bianco. Cazzo!

Mi fanno davvero schifo... che poi su cosa fantasticano a fare? Di certo non andrò a letto con loro, di certo non cambierà la loro vita fare certi pensieri, quindi perché farsi prendere per dei porci senza aver un ritorno? Bah, io la gente non la capisco.

Non penso che le attenzioni di determinati individui siano condizionate dall'aspetto ma anzi penso viga la regola del "basta che respiri" però, sfortunatamente in questi casi, il mio aspetto non aiuta.

Madre Natura mi ha donato una carnagione dorata, delle gambe snelle, una vita sottile e un seno discreto, non è di certo enorme ma ciò che mi piace è che è molto alto e sodo. La mia bassa statura non mi ha mai fatta sentire a disagio, sono minuta è vero ma ciò non mi ha mai fatta sentire intimidita di fronte a nessuno, men che meno davanti a certi vermi.

Dopo questa bella riflessione di prima mattina...oddio prima mattina anche no, sono le 11 quasi, getto il the ormai freddo nel lavello e salgo di sopra a lavarmi e cambiarmi. Nel mio giorno di riposo, il riposo è proprio l'ultima cosa a cui mi dedico.

Per prima cosa devo passare in banca a prelevare dei contanti dato che il Natale si avvicina a grandi passi, manca solo una settimana alla Vigilia e non ho ancora comprato nulla, poi passerò dalla sarta a vedere se è riuscita ad aggiustarmi il cappotto al quale ho fatto saltare due bottoni e l'ultima tappa sarà il supermercato. Devo fare solo una piccola spesa, per Natale non ho grandi progetti quindi non devo mettermi a spignattare come una matta.

L'unico limite a tutto questo è l'orario. Devo assolutamente essere a casa per le 4 di pomeriggio!

In banca fila tutto liscio, riesco a prelevare e controllo pure il saldo del mio conto corrente, vabbè pensavo meglio però comunque non sto andando malissimo, ho quasi raggiunto la cifra che mi sono prefissata ed entro la fine dell'anno dovrei farcela.

La tappa dalla sarta mi leva troppo tempo dalla tabella di marcia, la signora non è molto giovane e ogni volta si attarda a raccontarmi mille aneddoti della sua gioventù ma proprio oggi non ho tempo di stare ad ascoltarla e devo accampare una scusa quando ricomincia per l'ennesima volta il racconto di sua nipote che ama cucinare pizza, pane, brioche e compagnia bella.

Uscita di nuovo nell'aria fredda del marciapiede tiro un sospiro di sollievo, mi spiace molto per la sarta, probabilmente ha bisogno di qualcuno che la stia ad ascoltare ed è sempre molto cara con me. Devo assolutamente prenderle un regalo per Natale così mi avvio verso il centro dove i negozi abbondano e decido che ormai che ci sono posso dare un'occhiata per fare i regali di tutti coloro che mancano nella lista.

Penso proprio che a Manuel una sciarpa a tema Harry Potter non potrà non piacere, ne va matto, ha un sacco di souvenir della saga, sia di soprammobili che di vestiario. E va bene gli prenderò anche i calzetti con gli stemmi delle quattro casate!

A Vivian una confezione di infusi particolari non può mancare. Ogni anno tutti noi le regaliamo qualcosa riguardante la bevanda, può trattarsi di una tazza, di un bollitore, un porta the o altro ma deve sempre essere nell'ambito e lei va pazza. Oltre questo è un'abile distruttrice di tazze così ogni tot anni abbiamo sempre il regalo pronto.

Per Victoria non è Natale senza una pallina decorata a mano così mi avvicino ad una bancarella dove vi è esposta una varietà immensa di palline di vetro decorate a mano e tante altre cosine artigianali e gliene compro una con raffigurato un cavallo impennato nella neve. Victoria è appassionata di equitazione quindi penso le piacerà.

Guardo l'orologio e spalanco gli occhi. Sono le 5 meno dieci e io sono ancora in giro, i miei amici mi uccideranno. Sarebbero dovuti arrivare da me alle 5 e mezza per una bella cenetta tutti assieme e io non sono ancora passata al supermercato così, correndo verso la macchina telefono a Manuel.

"Ehi! Sono io! Senti sono ancora fuori ma sto andando alla macchina, tu sei già partito? Bene allora portati le chiavi di casa mia e apri tu in caso arrivino le altre... che ne dici se ordinassimo la pizza stasera?"

Quando arrivo a casa sono costretta a lanciare tutti i regali nella borsa della sartoria e a farli sparire al piano di sopra altrimenti i miei amici avrebbero intravisto i loro regali.

"Bene ragazzi, allora? Cosa mi raccontate? Che gusto avete preso le pizze?"

La serata non può che passare più in tranquillità di questa, ridiamo spensierati e parliamo di un po' di tutto.

quando racconto loro dell'incontro col postino della mattina tutti scoppiano a ridere per poi tornare seri e incominciare un dibattito sulla questione, su quanti testicoli si troverebbero appesi a casa di Vivian se avesse la libertà di castrare gente del genere e a quante famiglie più felici ci sarebbero in giro se il suo piano di castrazione fosse legale.

Dopo un mio lungo ed eloquente sbadiglio i miei amici capiscono che sia arrivato il momento di levare le tende e si alzano sbuffando dal divano.

"Si,si abbiamo capito che dobbiamo andarcene" Victoria si infila il cappotto sbadigliando a sua volta e prende le chiavi della macchina dalla borsetta.

"Certo che se ti stavamo stufando potevi dirlo eh" Manuel si stiracchia e rabbrividisce.

"Dai che siete stanchi morti anche voi! E poi...devo impacchettare i regalini che vi ho preso questo pomeriggio e che al momento sono di sopra".

Ma dopo averli salutati i pacchetti sono proprio il mio ultimo pensiero.

Corro di volata su per le scale e apro una delle borse posate a terra in camera mia, ne tiro fuori un bellissimo maglioncino blu elettrico e dei blue jeans super skinny a cui taglio l'etichetta e indosso subito.

Mi calzano a pennello, sembrano disegnati sul mio corpo, risaltano in modo particolare i glutei pieni e tondi e le gambe affusolate. Sono particolarmente felice di aver trovato tutto ed essere pronta per domani.

Ripenso al bigliettino trovato nel mio armadietto e mi sfilo con delicatezza i vestiti nuovi, li piego e li poggio sul comò, pronti per essere indossati domani pomeriggio.

"Sei pronta per un altro appuntamento segreto dopo il lavoro? Che ne dici di fare una cosa per me? Indossa un maglioncino blu elettrico, è il mio colore preferito.

A domenica, Alan"

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