-14🔴- Schiava🌙

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"Caden..." le sue parole hanno di certo avuto un qualche effetto su di me, anche se ancora non so se esserne piacevolmente sorpresa o disgustata.

Decisamente il mio lato razionale sta protestando a gran voce, come posso provare qualche emozione che non sia puro odio verso colui che mi ha rapita, tenuta prigioniera, fatta stuprare per poi si è però anche preso cura di me e ora sta risvegliando i miei ormoni...

NO! La sindrome di Stoccolma la lasciamo sui libri, non mi farò mai e poi mai sedurre da quest'uomo fino a giustificare tutte le sue azioni e crudeltà.

"Allie... perché non ci mettiamo comodi?" lo dice facendo scivolare le sue dita dalla mia mano fino su alla spalla baciandomi lascivo il collo e premendo la sua erezione su di me.

Senza volerlo spingo indietro il bacino scontrandomi su di lui e chiudendo gli occhi mi lascio sfuggire un mugugno.

NO!

Mi ritraggo velocemente, lui deve essersene accorto perché mi lascia spazio facendomi prendere le distanze.

"Cosa volevi da me?" ce l'ho di nuovo di fronte.

"Te l'ho detto..." i suoi occhi sono socchiusi e le labbra umide mandano qualche luccichio grazie alla luce a led che illumina la stanza.

"Beh... solo questo? Nient'altro?" lui scuote lentamente la testa riavvicinandosi come un predatore.

"I-io invece volevo ringraziarti.. sì per il libro" spero di aver aperto uno spiraglio per una conversazione normale. Sì, come se fare conversazione con il Capo di una banda di criminali possa in ogni caso essere considerata una cosa normale. Ma lui rimane in silenzio e piega la testa per sorridermi.

"Allora, allora grazie. E' stato un bellissimo gesto. Adoro Harry Potter"

"Lo so!" sorride ancora di più e io rispondo titubante al sorriso, che però mi muore sulle labbra quando ragiono alle nostre uscite.

"Te ne avevo parlato? Non me ne ricordo... sono successe molte cose quindi è logico che mi sia sfuggito di mente" ridacchio in ansia e porto una mano alla testa. Voglio essere ricondotta nella mia stanza e restare la a marcire in eterno piuttosto che rimanere qua un secondo di più.

"Non sbagli. Non me ne hai mai parlato, lo so perché sono andato a casa tua. Quello infatti è un tuo libro, preso dalla tua ordinata libreria in salotto" si avvicina ancora.

Mi sta incominciando a girare la testa. Perché è andato a casa mia? So benissimo che è capace di farlo e ne ha i mezzi e anche gli scagnozzi a fare il lavoro sporco per lui, ma perché? E quello che mi mette ancora più in crisi è il fatto che magari a casa mia potessero esserci delle persone a me care, Victoria o Vivian o... si anche il fatto che potessero esserci i miei genitori mi preoccupa.

Adocchio una sedia e la scosto per sedermici posando il libro sulle gambe. Lo guardo e sorrido amaramente, lo apro e ne sfoglio piano la prima pagina, poi le faccio scorrere velocemente fermandomi alla n. 79 sulla quale brilla come il sole la piccola piega al centro della pagina.

L'ha sempre avuta, non gliel'ho causata io, probabilmente durante la stampa quella piccola sfortunata si è leggermente accartocciata ed è uscita così. Lo richiudo con calma e alzo gli occhi verso Caden che mi guarda incuriosito.

"Avrei dovuto capirlo. Ha sempre avuto una piccola piega su di una pagina, ma sono rimasta talmente tanto stupita di avere un passatempo dopo tanta solitudine che l'ho divorato senza rendermene conto.... Entrando in casa mia hai avuto modo di..." faccio una pausa per deglutire e riprendere il coraggio "di... far del male ad altri?" ecco, l'ho detto.

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