-11🔴-L'Inferno🌙

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Questo è l'incubo peggiore che mi sarebbe potuto capitare, so di non trovarmi in una storia romantica dove la ragazza sta per subire una violenza e all'ultimo arriva il principe azzurro e tira una sprangata in testa al suo aggressore, lo so perché il figlio di puttana che avrebbe dovuto riaccompagnarmi nella mia cella, si sta approfittando di me da almeno 30 minuti.

Non parlo, non urlo, non emetto nessun suono ma non perché tutto questo mi vada bene, unicamente perché ho un maledetto coltello puntato alla gola che ad ogni spinta rischia di conficcarmisi nella pelle.

Ad un certo punto, quando ho compreso che nessuno sarebbe arrivato a salvarmi da questo Inferno ho seriamente sperato che questo ragazzo fosse tra uno di quelli che Beijer ha detto essere molto veloci, ma non è così.

D'un tratto si sfila da me e sento il cuore alleggerirsi ma è come se mi avesse letto nella mente.

"Pensi io abbia finito?" scoppia in una fragorosa risata e tira uno schiaffo fortissimo sulla mia coscia che inizia a pizzicarmi "adesso ci dedichiamo alla parte due".

Il cuore mi si blocca, la parte due? Non intenderà mica...

Ma intende proprio quello, anche se non collaboro riesce a farmi girare e a mettermi a quattro zampe.

"Così è ancora meglio, vedrai, e poi...è tutto per me. Guarda come sei esposta" e accompagna queste parole infilandomi un dito nell'ano.

Con un gemito sconvolto mi getto in avanti per scappare ma lui si lascia cadere su di me facendo roteare il dito.

"Basta! Lasciami in pace" urlo senza più la forza di trattenermi.

"Oh oh, abbiamo parlato... vabbè dai, per stavolta nessuna punizione, alla prossima parola ti taglio qualcosa e non è detto sia la gola la prima scelta" mi sorride riprendendo il coltello in mano "magari infilerò questo nel tuo bel culetto, che bell'idea, sì sì".

Un conato di vomito mi stringe la gola non so più se basti chiudere gli occhi e sopportare o sia meglio mettermi ad urlare, e farmi ammazzare. L'unico blocco che ho sono le sue parole. E sono convinta che non ha detto una cazzata, non mi taglierà subito la gola mettendo fine a tutto questo, rischio di trovarmi senza un occhio, senza qualche dente o parte di dita per poi avere un coltello nel culo e chissà quali altre parti mutilate o recise.

"CHE CAZZO SUCCEDE QUI?" una voce tonante fa sobbalzare l'uomo dietro di me tanto che il coltello gli vola via dalle mani che mi incide la pelle e poi cade a terra con un sordo rumore metallico.

Il materasso si libera di un peso ma io non guardo che cosa succede, sono invece piuttosto concentrata sulla macchia di sangue sulle lenzuola, ce ne sono due, una freschissima e una un po' più secca a poca distanza. Il taglio sul braccio che mi è stato provocato sembra profondo e il sangue sgorga velocemente, mi accorgo che nel guardarlo sto facendo una specie di tifo, forse la mia salvezza è tutta in quel quasi invisibile taglietto che mi libererà da queste orribili sofferenze.

Dopo lo sparo alle mie spalle perdo conoscenza.

La sensazione che provo è quella di essere sdraiata su di un carretto che viene trascinato a mano su un campo con diverse buche e dossi, apro un po' gli occhi e mi accorgo che quelli che avevo scambiato per delle cunette nel terreno sono invece la cadenza dei passi di colui che mi sta trasportando tra le braccia lungo un corridoio, poi di nuovo il nulla.

Mi sembra di aver dormito per giorni, stranamente sono riposatissima, ricordo tutto ciò che è successo ma non sento alcun dolore e questo mi fa scattare dei campanelli d'allarme. E' impossibile che io non senta nulla, devo essere stata imbottita di chissà quanti farmaci perché sia avvenuto questo miracolo ma al momento mi sento talmente tanto bene avvolta in questo bozzolo di tepore che non ci penso nemmeno di fare lo sforzo di aprire le palpebre e scivolo nuovamente nel sonno.

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