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Chaper 15: you can show they at all the world, if you want it.

<come stai?> domandai facendo la mia entrata in camera.

Il giorno prima, dopo aver calnato jisung, lo avevo portato in camera ed era crollato come una pera.

Questo si alzó sui gomiti e mi guardó negli occhi: aveva un'aura grigia, il suo viso appariva pallido e le sue labbra screpolate. 

Cosa aveva combinato? Cosa avevo combinato?

<c'è bisogno che lo dica?> sussurró.

Sospirai. Mi avvvicinai al letto per poi sedermi al bordo di questo.

<mi dispiace tanto, c'è qualcosa che posso fare?> dissi intanto portando la mano sulla sua fronte per verificare se avesse la febbre siccome le sue condizioni non parevano granchè.

Scosse la testa.

La mia mano,a contatto con la sua pelle, quasi si brució, ma non per il caldo. La sua fronte era gelata.

<mio dio...sei ghiacciato> allontanai la mano.

Il ragazzo alzó le sopracciglia.

<vado a prepararti qualcosa di caldo, hai preferenze?> chiesi alzandomi dal letto.

Scosse di nuovo la testa da destra a sinista in segno di negazione.

<ti va una cioccolata calda?>
Domandai ancora.

Lui annuì per poi risdraiarsi sul letto.

Mi allontanai e lasciai la stanza.
Camminai verso la cucina lasciamdomi scappare dei sospiri qualche volta.

Presi un pentolino e ci misi dentro del latte e del cacao  per poi accendere il fornello e lasciare che il tutto si scaldasse.

Ero frustrato, e non poco.
Mi faceva innervosire il non essere utile, sapere che in parte la causa delle sue condizioni sono io. Dovevo rendermene conto prima, salvarlo dal l'oscurità. Proteggerlo come avevo promesso di fare tre mesi prima.

Il natale ormai era arrivato. Mancavano si e no dieci giorni.

Stavo iniziando a non sopportare il natale. Lo passavo sempre da solo; i membri lo passavano con le loro famiglie quindi io, non avendolaqui, la passavo da solo davanti alla TV.

Niente cibo, ne regali, ne parenti o amici. Il natale era, per me, solo  un giorno come tanti.

Il viso distrutto di jisung mi appariva continuamente in mente mandando il mio umore sotto i piedi.

Sbuffai.

Il rumore della televisione che annunciava l'inizio di spongebob mi riportó alla realtà.

Alzai lo sguardo verso la televisione del salotto.

<jisung?> il ragazzo stava seduto sul divano con un copertina mentre, felice, canticchiava la sigla del cartone animato.

Sospirai. Era talmente cute che sarei potuto esplodere da un momento all'altro.

<fa freddo qui, torna su. La televisione c'è anche in camera> lo avvisai avvicinandomi a lui.

Scosse la testa.

<mi annoio. Non voglio stare da solo>disse tenendo lo sguardo sullo schermo.

Arrivai dietro di lui. Gli misi una mano fra i capelli scombinandoglieli ancora piu di quanto erano gia.

<adesso salgo anche io, quindi sali sopra.>

Nyctophobia*- h.J X l.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora