Chaper 27:hug me
<allora> inizió yeonjun; < So come entrarci, ma-> venne interrotto immediatamente.
<allora ci basta entrare e portarlo via. Semplice.> chris gli diede un coppino rapido che fece lamentare il moro. Erano dieci minuti che interrompeva per fare le sue sparate intelligenti, nessuno lo sopportava piu. Quel coppino se lo meritava!
<..ma è tappezzato di telecamere e di guardie. Non sarà facile entrare... dobbiamo escogitare un piano>
Il silenzio piombó nella sala.
Tutti si concentrarono per pensare a una soluzione.<seungmin, se non sbaglio hai fatto un corso di informatica l'anno scorso con il prof. Ben>chiese minho poggiandosi una mano sotto il mento.
Il diretto interessato annuì. <pensi di riuscire a spostare la telecamera nella camera di jisung? Se c'è,ma penso di si> l'attenzione del gruppo andó su seungmin.
<Si... ma solo per qualche minuto, anche meno forse, dipende dal tipo di tecnologia.>
<andrà benissimo. Ascoltate ho un'idea> di conseguenza, l'attenzione finì su di lui.
<allora. Faremo tre entrate. La prima sarà di prova. Avviseremo Jisung della nostra idea. La seconda sarà per controllare meglio l'ospedale e la terza sarà quella definitiva. Changbin fa box e hyunjin ha passato un'estate intera con suo padre a caccia. Abbiamo le capacità per portarlo via.> silenzio. Ancora silenzio.
Nella mente di minho si stavano formando tante piccole scritte. La sua idea doveva funzionare.
<potremmo...potremmo iniziare sta sera?> chiese a yeonjun.
Questo scosse immediatamente la testa.
<non se ne parla minho. Non siamo pronti. Ci vuole tempo.>
<ti prego...ho bisogno di vederlo> lo supplicó.
Non lo vedeva da troppo tempo e gli mancava troppo. Doveva sapere che stava bene per avere una spinta in più.
•••
-da jisung-
Mi alzai a sedere sul letto per guardare fuori dalla finestra.
Tanti piccoli puntini avevano decorato il cielo blu, ed era così bello pensare che lui e Minho condividevano lo stesso cielo.
Eppure ogni volta che guardava quegli splendidi colori, aveva l'istinto di urlare al mondo quanto gli mancasse e quanto avrebbe fatto per riaverlo.
<Han. Come stai?> un'infermiere entró nella stanza con un paio di pillole in un bicchiere.
Il piccolo non rispose.
<ti ho chiesto come stai, cos'è i gay ora hanno anche smesso
di parlare?>Ancora nulla.
<va beh meglio per tutti. Se smetteste di vivere peró sarebbe meglio> continuó
<fatemi uscire> sussurró.
Il signore si mise a ridere.
<non dire stupidaggini han, devi ancora guarire> posó il bicchiere sul comodino del paziente.
< non ho bisogno di guarire. Sto benissimo. Fammi uscire da qui>
<non puoi.>
<fammi uscire> ringhió il biondo
L'infermiere stava pian piano iniziando ad arrabbiarsi, ma cercó di mantenere la calma. Ritornó al carrellino di jisung.<non farmi arrabbiare Han, sai cosa succede>
<fammi uscire!!> urló con tutte le sue forze.
<non uscirai mai da qui hai
capito?!?!>
Il ragazzo strinse la presa sul carrello e lo lanció dall'altra parte della stanza provocando un frastuono assurdo.Jisung reagì portandosi le ginnocchia al petto e le mani sulle orecchie. Odiava i rumori forti.
Il magggiore si ricompose: <Metti tutto a posto entro domani mattina. Buonanotte.> si sistemó i capelli e lasció la stanza.
Jisung tremava mentre le sue mani stringevano le sue orecchie. Il rumore delle scatole di ferro sul muro e sullo specchio gli rimbombava in testa.
Ma quel loop si interruppe quando sentì la sua voce.
Si staccó immediatamente le mani dalle orecchie.
<han-ah> sentì. Poi due picchiettii.
Il piccolo alzó gli occhi sulla finestra e vide la faccia del suo più grande amore. Lo shoock lo aveva paralizzato per qualche secondo ma, di nuovo, la sua voce lo risveglió.
Corse alla finestra e la spalancó così che il moro potesse entrare all'interno della stanza
<minho> sussurró una volta che quest'ultimo entró completamente nella stanza.
Jisung avvolse le sue mani attorno al viso del maggiore e scoppió a piangere silenziosamente.
<mi dispiace, mi dispiace minho. Scusami. Mi sei mancato troppo io senza di te non ce la faccio per favore portami via da qui io-> si fermó, il suo fiato non era abbastanza per tutto quel discorso di così rapida evoluzione.
< tranquillo, è tutto ok piccolo, ti faró uscire da questo posto> sussurró minho.
<ti-ti prego solo di resistere quanto riesci> dopo questa frase le mani di minho iniziarono a vagare per il corpo di jisung velocemente.
<stai bene? Ti hanno fatto troppo male?> chiese.
<sto bene ora che s-ei qui> sussurró a sua volta jisung.
<due minuti minho, ripeto, due minuti> si sentì nella stanza con tono ovattato.
<yeonjun?>
<mi ha portato lui qui. Ora, ascoltami: io e gli altri stiamo progettando un piano per farla finita con questa storia, ma ho bisogno di sapere quanto tu tenga a tuo padre>
Minho si avvicinó di più a jisung e gli prese le mani.All'interessato venne il disgusto alla parola 'padre' e, d'istinto, rispose "quale padre?".
<ok, bene, va benissimo.> sorrise
<un minuto e mezzo> li avvisó yeonjun.
<ora...> inizió minho.
Jisung non riusciva a rompere il contatto visivo tra i due. Era troppo preso dalla felicità.
<ora... ti prego han-ah...> una lacrima rigó la guancia destra di minho in poco tempo, seguita poi da tante altre.
Era la prima volta che lo vedeva piangere. Non era assolutamente mai successo in sei mesi o forse anche di più. Ed era bellissimo anche con le lacrime agli occhi.
<abbracciami> sussurró minho sorridente.
Jisung non se lo fece ripetere due volte e si fiondó addosso a minho.
Quel calore, quello speldido calore che non sentiva da troppo tempo ormai, gli fece venire le farfalle nello stomaco e (nuovamente) le lacrime agli occhi.
<quando u-scirai da q-qui andremo a- a vivere insi-ieme solo noi d-ue,
ci st-ai picc-colo?> chiese minho avvolto dai singhiozzi. Jisung annuì immediatamente.Tutto sembrava il paradiso ma, come al solito, le cose belle durano poco. Infatti la voce allarmata di yeonjung ordinava a minho di uscire immediatamente e così questo fece, lasciando jisung da solo nella sua stanza a piangere pensando a loro due insieme.
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Nyctophobia*- h.J X l.m.
FanfictionLee Minho frequenta la JYP, una scuola come tutte le altre, ma che si focalizza sulla danza e sul canto. Purtroppo peró ha difficoltà a provare sentimenti al di fuori del suo gruppo, gli straykids. Un giorno nella sua vita entra Han Jisung; un adora...