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Chaper 28:just a nightmare

Minho non riusciva a smettere di camminare avanti e indietro per la stanza mentre bangchan spiegava i vari problemi del loro piano.

<se dovesse succedere qualcosa uno di noi potrebbe farsi male, per non parlare dell'alto rischio di galera. Jisung potrebbe essere punito se non riusciamo nel nostro intento. Tu potresti cadere in depressione se non riusciamo a salvare ji->

<penso sia abbastansa chris> lo interruppe felix.

Nella stanza caló il silenzio e l'unica cosa a sentirsi erano le scarpe di minho che sbattevano con violenza contro il pavimento.

Davvero non sapeva che fare. Avevano il 30 per cento di possibilità di salvare jisung. Tentare poteva essere efficace ma allo stesso tempo molto pericoloso. Dovevano comunque ricordare che volevano mettersi contro a persone che trattano i loro pazienti come spazzatura.

<dovremmo avvisare la polizia?> chiese minho fermandosi di colpo per girarsi poi verso i suoi amici.

<per dirgli che il nostro amico è rinchiuso in un ospedale psichiatrico che tutti pensavano abbandonato ma che in realta è in funzione?> disse seungmin guardandolo dritto negli occhi. <si> rispose a sua volta minho.

Ancora una volta il silenzio si fece spazzio tra la gente dentro la stanza.
Tutti guardavano un punto a caso del pavimento oppure si incantavano su minho.

Quella era una situazione così difficile!
Questa volta fu yeonjun a parlare rompendo così il silenzio che si era creato;<Quando abbiamo intenzione di salvarlo da quell'inferno?>
<presto> disse chan.
<appena siamo pronti. Quindi vediamo di metterci a lavoro> minho si mosse a passo svelto verso le scale per andare in camera sua.
Dopo qualche secondo di silenzio ognuno si mise a lavoro con i compiti che aveva.
Felix, hyunjin e seungmin pensavano alle telecamere; I.n , yeonjun e bangchan pensavano a come entrare e uscire dalla struttura; infine changbin e minho cercavano per casa qualcosa da usare per difendersi, comoda da portare, leggera ed efficace.

Dopo qualche ora si riunirono tutti in cucina per mostrare a che punto fossero.

Chris tiró fuori un foglio enorme con su disegnata la cartina dell'ospedale.
<allora. Questa è l'entrata principale da dove entrerà yeonjun fingendo di dover dire qualcosa al padre di jisung. Mentre questo è distratto seungmin disattiverà le videocamere per far entrare minho e bin dalla finestra di jisung, dopodichè qualcuno chiamerà la polizia e arresteranno tutte le persone che lavorano in quello schifo. > tutti rimasero ad ascoltarlo con interesse e attenzione facendo punto a ogni dettaglio del discorso.

<le telecamere possono essere disattivate per 10 minuti massimo, quindi dovrete essere veloci a tirarlo fuori.>disse seungmin.
Minho annuì< va bene, nel frattempo noi abbiamo trovato un taglierino svizzero> ovvero un taglierino con tante lame diverse che taglia in modo istantaneo anche solo se sfiori la lama, glielo aveva portato suo nonno dall'italia. A dir la verità si era proprio dimenticato dell'esistenza di quell'oggetto.

<in totale quanto tempo abbiamo?> chiese jeongin.
Yeonjun rispose dopo qualche secondo di riflessione. <15-20 Minuti>

<dovremmo avvisare jisung?> chiese questa volta minho.

<forse, ma c'è anche il rischio che ci scoprano>
<dobbiamo trovare un'altro modo per farglielo sapere.> hyunjin guardó yeonjun e lui annuì.

•••

[jisung]

Salii le scale di un'enorme villa color marmo ,sorridente. Non sapevo dove portassero nè il motivo per cui io mi trovassi lí, ma continuavo a salire quei numerosi scalini bianchi. Piu salivo piu il posto si affollava. Mi guardai intorno fermandomi e vidi una ragazzina dai capelli corti, col vestito rosso e gli occhiali da sole che mi guardava mentre anche lei stava per salire le scale. La salutai con la mano ricevendo un sorriso finto in risposta. Non ci feci molto caso ,mi voltai e continuai a camminare. Dopo poco arrivai alla fine. Lì mi aspettava un tavolo con del pane che qualcuno stava distribuendo alle persone. Presi la mia fetta e mi preparai per scendere quando rividi quella ragazzina. Mi voltai verso la signora e le chiesi un'altro pezzo di pane per la mia amica, dopodiché andai in contro a questa.
Le diedi il pane e le sorrisi. In meno di un secondo ci trovammo nel corridoio di quella villa,bianco come il resto di essa, decorato con uno splendido acquario contenente pesci di acqua salata e illuminato da tanti led bianchi.

Della ragazza non sapevo il nome, eppure sapevo di conoscerla ormai da tanto tempo. Non ci parlavamo, non avevamo conversazioni ma solo parole distaccate.

<tutto questo non è reale,lo sai?> disse.
La guardai confuso. Mi venne un colpo quando davanti a noi inizió a correre un'altra ragazzina seguita da un coniglio grigio e bianco.

La mora accanto a me mi prese per mano e mi trascino in una stanza che si scoprì essere la cucina. Era anche lei bianca ma con qualche particolare grigio. Era grande; a sinistra c'era il divano grigio che dava alla televisione accesa, a destra c'era il piano cottura con il lavabo, la finestra e il frigo tutto bianco. Il pavimento erw rovinato e si vedeva che quella stanza non veniva utilizzata da tempo.

Ci sedemmo sul divano a guardare la televisione che trasmetteva cartoni animati per bambini. Una sensazione brutta mi invase nel momento in cui la mia vicina si alzó e uscí dalla stanza in silenzio.

La evitai e continuai a guardare la televisione. Un rumore leggero peró attirava la mia attenzione piu del volume della TV. Un suono di cemento, come se qualcuno o qualcosa stesse grattuggiando il muro o il pavimento. Non era molto fotte ma era strano. La stanza era leggermente buia siccome l'unica cosa ad illmunarla era la luce del cartone animato. Cercai con tutto me stesso di evitare quel rumore e quella sensazione , ma alla fine cedetti e dovetti alzarmi dal divano in pelle. Andai verso il lavabo che si trovava vicino al muro, accanto alla porta finestra, per prendere un bicchiere e bere dell'acqua fresca. La mia mano si fermó a mezz'aria. Girai la testa lentamente verso il muro. Il rumore era forte e capivo perfettamente da dove venisse. Il muro, quello accanto a me. Qualcuno stava cercando di fare un buco nel muro. Lo sapevo, sentivo che fosse così.
Non ebbi il coraggio di affacciarmi alla porta finestra per vedere chi ci fosse dietro al muro così rimasi immobile. Posai con delicatezza il bicchiere al suo posto non togliendo mai gli occhi dal muro. Sbiancai quando vidi un piccolo buchino iniziare a formarsi e un occhio dall'altra parte della parete. Indietreggiai e scappai via dalla porta dalla quale ero entrato ritrovandomi nella sala dove prima c'erano le scale bianche. Tutto quello non aveva senso. Una notifica. Da quanto avevo un telefono con me?
Con mani tremanti lo presi e aprii il messaggio che mi era arrivato. Era un messaggio vocale di cinque minuti.
Lo avviai. Era il suono che poco prima avevo sentito. Avevo paura. Avevo paura perchè in quell'audio si sentiva la mia presenza, e si sentivano i cartoni che stavo guardando. Solo dopo mi accorsi che io e quella persona avevamo gia scritto quel giorno. Un conversazione normale. C'era peró una foto che dovevo ancora aprire e l'orario in cui mi era stata mandata era qualche ora prima di quel momento. La aprii trattenendo il respiro. La foto ritraeva me stesso che prendevo il bicchiere dal lavabo. Lasciai cadere il telefono sul pavimento e tutto divenne nero.

<jisung> mi alzai dal letto sudato fradicio con l'affanno.
Mi guardai velocemente in torno per vedere se qualcuno dei muri era bucato.
<jisung> mi girai verso la voce e trovai davanti a me yeonjun che sussurrava il mio nome.
<junnie> lo guardai con gli occhi spalancati mentre rivivevo il mio sogno.

Lui mi accarezzó i capelli e mi passó un biglietto giallo.
<era solo un sogno, stai tranquillo> sussurró ancora una volta prima di uscire dalla porta della mia stanza.

Rimasi a guardare il punto dovw prima c'era il ragazzo poi spostai lo sguardo sul biglietto e lo aprii delicatamente.

Inganneremo tuo padre con l'aiuto dei poliziotti se ce ne sarà bisogno. Faró in modo che nessuno si faccia male, te lo prometto han-ah. Domani verremo a salvarti e potrai avere una vita felice con noi. Aspettaci
Minho

Sorrisi e guardai la finestra. Poi mi ricordai del sogno e un occhio verde si intravide da essa. Persi un battito e scossi la testa. L'occhio sparì.

<era solo...solo un incubo>

Nyctophobia*- h.J X l.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora