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Chaper 17: merry X-mas

[autrice p.o.v.]

Finalmente eccoci qui.

Erano le 23:55 del 23 dicembre. Tra qualche minuto sarebbe stata la vigilia. Cio voleva dire che tra qualche minuto avrebbe festeggiato per la prima volta il natale, con la persona con cui viveva.

Era pronto. Era felice. Finalmente avrebbe passato una giornata intera con lo scoiattolino, senza che quel coso brutto di yeonjun si immischi.

Aveva comprato un adorabile pupazzo enorme a forma di scoiattolo per il piu piccolo. Sperava tanto le gli sarebbe piaciuto.  Era altrettanto curioso di cosa gli avrebbe potuto regalare jisung.

Non riusciva a chiudere occhio, pensava a lui, pensava alla loro giornata.

Ansia. Ansia. Ansia.

E quando scoccó la mezzanotte il moro sospiró.

Gli venne la voglia di alzarsi e andare ad abbracciare il piccolino, ma si contenne.

Quasi inghiottito dalla frusttrazione si alzó dal letto per dirigersi silenziosamente sul balcone.

Riconosceva che facesse freddo, non era così stupido da non capirlo. Eppure, fin da bambino, uscire a prendere un po di aria frest lo aiutava parecchio.

In qualche modo il freso della notte che gli invadeva le narici riusciva sempre a distruggere i pensieri.

Non era mai stato un qualcuno di freddoloso. Lo sopportava benissimo. Il caldo lo annoiava, sudare gli dava fastidio e la voglia di fare tutto spariva d'estate.

Come un istinto il moro si voltó verso l'entrata che dava sul balcone vedendo la figura del piu piccolo che, di passaggio, si era fermato a giardarlo e aveva aperto un pó la portafinestra.

<jisung> disse con la sua voce cupa e seria.

Il diretto interessato aprì del tutto la finestra.

<minho-hyung...fa freddo. Ti conviene entrare se non vuoi beccarti un raffreddore> fece il segno di avvicinarsi a lui.

Minho lo guardó attentamente senza muoversi di un millimetro.

Questo spinse il piccolo han a uscire sul balcone, prendere dalla manica della maglia il moro e trascinarlo, per quel che riusciva, all'interno della dimora.

Jisung chiuse la portafinestra e guardó il maggiore negli occhi.

Qualche minuto dopo il biondo si ritrovó seduto sulla penisola della cucina davanti alle spalle di minho intento a preparare due cioccolate calde.

<che ci facevi sveglio?> chiese il piu piccolo dopo attimi di silenzio da parte di entrambi.

Le possenti spalle che a jisung aveva avuto la possibilita di aver davanti si alzarono seguiti da un <non riuscivo ad addormentarmi, tu?>

Il biondo stette in silenzio; un forte nodo in gola gli si stava pian piano sciogliendo quasi a lasciar uscire da sole le parole senza l'approvazione del proprietario. Aveva un'improvvisa voglia di togliersi il peso della storia di suo padre, dirla al suo coinquilino e soerare che l'avrebbe presa bene. Eppura qualcosa lo fermava. Non voleva rovinare quella giornata.

La sua mente si mandó a quel paese da sola quando il nodo si sciolse completamente lasciando le parole libere girare per quella stanza così silenziosa.

<quando ero piccolo la mia famiglia era perfetta, tutto della mia vita era fantastico. Mia madre e mio padre amavano il loro unico figlio. Mio padre mi diede il nome di 'jisung'> inizió

Nyctophobia*- h.J X l.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora