26

206 14 0
                                    

Chaper 26:gonjiam

I dottori posarono il corpo di jisung sul lettino bianco della sua camera.
Misero tre pillole di colore diverso in un bicchierino di plastica per poi lasciare il ragazzo da solo.

Jisung si sentiva debole. Voleva rivedere i suoi amici. Voleva tornare a casa. Voleva tornare da Minho.

Mai piu di quel periodo si odió così tanto; perchè? Perché le sue ferite cominciarono ad aprirsi, le cicatrici diventavano più evidenti, e la sua personalità iniziava a mancare. Non parlava. Non aveva cose da dire, e non ne aveva le forze.

L' unica cosa che lo rendesse sicuro della sua umanità erano le lacrime; e di quelle ne uscivano a volontà.

Chissà se mi pensa. Chissà se mi sta cercando

Pensó jisung senza peró muoversi di un millimetro.

Gli occhi gli pesavano, nel giro di qualche minuto si sarebbe addormentato sicuramente.

Chissà se gli manco. A me manca troppo...

I suoi  pensieri vennero interrotti da dei passi. Non erano tranquilli.

La persona in questione stava correndo.

Chiuse gli occhi un paio di volte.

Davanti alla finestrella di camera sua apparve il viso stanco di yeonjun.

<jisung. Resisti, ti porteró via da qui> sentì il moro da dentro. La voce era ovattata e non si capiva tutto, ma jisung utilizzó le forze rimaste per rimanere concentrato sulle parole del ragazzo.

<so che ti ci ho portato io, e mi dispiace tantissimo. Non mi aspetto che tu mi perdoni, ma ho bisogno che tieni duro. Fallo per minho.>
Una volta nominato il piu grande i suoi occhi luccicarono.

Altri passi si avvicinarono. Ma sta volta non era una sola persona.

<ti spiegheró tutto quando uscirai.>disse il rosa. Dopo ció due uomini presero Yeonjun dalle braccia e lo portarono via dal suo campo visivo.

Ci conto Yeonjun..vi aspetteró..

Chiuse gli occhi altre due volte prima di piombare in un sonno profondo.

•••

<minho, riprenditi, dobbiamo trovare jisung> lo richiamó Felix.

<è tutto inutile, non è in un parco.>
Disse sicuro.

<cosa ne sai?? Magari aveva paura e si e nascosto in un cespuglio> ipotizzó il bianco.
<pensi che sia stupido?!> quasi urló minho.

Era stanco, stava uscendo di testa. Erano passati solo 3 giorni dalla scomparsa del suo amato. Tre giorni in cui nessuno riusciva a chiudere occhio. Tre giorni passati ad attaccare volantini per tutta Seul. Tre giorni in cui la gente evitava questi volantini e continuava la la loro vita tranquillamene.

Minho si sentiva vuoto, come se i suoi sentimenti furono andati persi.
Solo Felix a quel punto tentava di sorridere sperando di contagiare qualcuno, invano. Tutti i mebri erano distrutti mentalmente.

Seungmin e hyunjin erano più attaccati del solito, cercavano di darsi piu conforto possibile, anche felix e changbin sembravano piu uniti, mentre i.N e chris stavano sempre vicino a minho.

Ovvio peró, che tutti i ragazzi cercavano di tirarsi su il morale a vicenda.

<scusami..> sussurró il biondo.

Minho era consapevole di essere scontroso, non voleva esserlo, ma tutta quella situazione lo stava risucchiando. Dopo tutto, loro gli erano sempre stati vicino.

<no... scusami tu..mi sto comportando di merda per un errorre che ho commesso io e mi dispiace tanto lix... scusami...per-perdonami> i due si stavano per abbracciare quando una voce attiró la loro attenzione.

<minho!! Lee minho!!!> sentirono urlare. Si voltarono vedendo Choi yeonjun correre verso di loro.

Minho e felix si lanciarono uno sguardo confuso e poi riposarono l'attenzione sul rosa.

La sua guancia sinistra era stata decorata con un taglio rosso, non molto profondo, ma comunque sembrava far male.

<che ti è successo..?> chiese felix.

< ragazzi. Ho bisogno che voi mi facciate parlare. So di essermi comportato da stonzo egoista, me ne pento e voglio rimediare>

<cosa hai fatto yeonjun?> chiese questa volta il moro.

<io..io so dov'è jisung..>

•••

<lavoro per il sigor Han. Tempo fa mi chiese di fargli un favore; dovevo convincere jisung a fidarmi di me così che lui potesse prenderlo e portarselo a casa. Accettai, ma perchè avevo paura. Conosco bene quell'uomo e avevo paura che mi avesse ucciso in caso di un'eventuale negazione.> parló yeonjun seduto davanti a tutto il gruppo.

<era tutto organizzato.> sussurró minho.

<abbiamo iniziato a conoscerci e io riferivo le cose che succedevano al mio capo. Poi ho iniziato a tenere veramente al piccoletto.. quindi ho saltato le informazioni. Non so come abbia avuto notizie di te e lui minho, ma ti posso giurare che io non ho aperto bocca. Mi disse del suo piano, cosa dovevo fare, cosa sarebbe successo... e così io feci tutto. Lasciai la possibilità a quell'uomo di prendersi jisung. Sono stato fino a sta mattina lí. E li dentro tutto è uno schifo. Ho lasciato jisung a dormire nel suo letto dopo avergli promesso di riportarlo da te... poi mi hanno picchiato e portato a casa mia..>

Dopo l'ultima frase ci fu un silenzio tombale.

Tutti cercavano di collegare le cose, di distinguere il falso dal vero. Nessuno capiva nulla in quel momento. Nessuno eccetto minho che saltó letteralmente addosso a yeonjung cominciandonanprenderlo a pugni.

Immediatamente chris e changbin partirono in quarta per staccare minho dal rosa.

<tu! Stronzo!! Sei stato tu a portarmelo via!! Sei stato tu!!! È colpa tua se sto così!! È colpa tua se lui non è con me!!! È- è col-colpa tua!!!> diete almeno 10 pugni durante questa frase, poi scoppiò a piangere.

Chris e bin si allontanatono lasciando minho sulle gambe di yeonjun a piangere. Quest'ultimo non poteva far altro che accarezzare la sua schiena per rassicurarlo e farlo calmare. Certo, gli usciva del sangue dal labbro, dalla ferita che era appena stata riaperta, ma se lo meritava.

< lo so, mi dispiace.. sono qui per salvarlo...>

<dove si trova?> chiese hyunjin.

<nell'ospedale che tutti credevano abbandonato. L' ospedale psichiatrico di Gonjiam.>

Nyctophobia*- h.J X l.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora