Capitolo 21 .

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ANITA'S POV:

Ho iniziato a disegnare la mia notte stellata ma non avrei mai pensato di portare quasi a termine questo progetto, eppure eccoci qua.
Sono per la prima volta in vita mia fiera di essere riuscita a terminare qualcosa che non c'entri nulla con la mia legge di strada, e devo dire che è uscito fuori un disegno quasi perfetto.
"Sei veramente brava a disegnare." - mi dice Clarissa guardando meravigliata il mio quadro.
"Avevi dei dubbi che non fossi brava in qualcosa?" - le dico beffarda.
"Dico sul serio Ani' sembra che tu faccia questo da una vita." - mi sorride lei.
Faccio spallucce. - "Non sapevo neanche di averlo questo talento."

Al nostro fianco ci raggiunge la ragazzina bionda con la quale Edoardo ha instaurato un rapporto confidenziale.
"Se mi posso permettere, in realtà non è propriamente perfetto questo disegno. Le linee sono tutte storte e i colori sono contrastanti." - mi spiega lei parlando un italiano perfetto.
Ispiro e butto aria dal naso, cercando di mantenere quanta più calma possibile.
"Sono sicura che avrà modo di migliorare." - Clarissa cerca di difendermi.
"Non credo, stando chiusa qua dentro. Ma spero che tu possa uscire il prima possibile." - mi dice fingendo un sorriso.
"La ammazzo." - sussurro a denti stretti.
"Cosa hai detto?" - mi chiede lei aggrottando la fronte.
"Che sei una stronza, saccente e snob." -le dico imitando il suo tono di voce.
"Ma come ti permetti! " - lei strabuzza gli occhi.
"Vieni qua, con la tua aria da so tutto io e critichi il mio lavoro. Guarda che io mi sono impegnata per fare sta' stronzata, mica come te che sciocchi le dita e papi ti compra tutto ciò che vuoi." - le sputo fuori tutta la rabbia che mi porto dentro da quando l'ho vista il primo giorno.
"Tu non mi conosci neanche. " - la ragazzina si permette di avvicinarsi minacciosamente a me.
In un movimento repentino le mie mani sono intorno al collo della bionda, che inizia a dimenarsi annaspando.
Clarissa cerca di calmarmi e tirarmi indietro ma la mia presa diventa sempre più stretta, il viso della ragazzina diventa rosso e gli occhi quasi gli escono dalle pupille.
Ma il tutto finisce perché due guardie mi tirano indietro.
"Ma che stai facenn?" - mi ammonisce Liz, la guardia della nostra ala femminile, tenendomi ancora ferma. Mentre le altre guardie aiutano la ragazzina ad alzarsi.
"Tu non stai bene."- mi dice la biondina tossendo.
Io scatto di nuovo nella sua direzione ma Liz mi blocca ancora.
"Tu mo te ne vai dritta dritta in isolamento, e ci resti almeno tutta la notte." - mi dice Liz con tono autoritario.
"Liz, guarda che è stata Teresa a provocarla." - Clarissa cerca ancora invano di prendere le  mie difese.
"Tu non aggiungere altro ." - Liz guarda con sguardo ostile Clarissa.
"Non è vero, le ho messo le mani al collo perché è na stronza, figlia di papà." - Liz mi da uno scappellotto, mentre l'altra guardia porta via la ragazza che ho scoperto chiamarsi Teresa.
"Vien cu' me, muovet." - mi tira per un braccio.

Mi porta in una stanza fredda e buia, con al centro solo un letto.
"Qua ci resti tutta la notte, magari così ti calmi." - mi lancia nella cella e poi chiude le sbarre alle mie spalle.
Mi ributto sul letto esausta. Ero contenta del mio quadro, e quella stronza ha dovuto rovinare tutto.
Ma che me ne fotte  se le linee sono storte, mica siamo tutti perfetti come lei. E la cosa che più mi da fastidio è che Edoardo perda ancora  tempo con lei, non capisco il perché. Cosa in più rispetto alle altre o rispetto per esempio ad una come me. Perché improvvisamente ha smesso di chiamarmi "Piccrè" e per lui adesso esiste solo la biondina.

Il mattino seguente fortunatamente Liz  viene a riprendermi da questa cella. Ho bisogno di fumarmi una sigaretta, sto letteralmente impazzendo e poi da qua dentro non sono riuscita neanche a guardare le stelle.
"Ti si dat na calmat?" - mi chiede lei, io annuisco poco convinta.
"Mi vuoi dire perché gli hai messo le mani addosso?" - mi chiede mentre ci incamminiamo verso la mia vera cella.
"Perché sono una criminale, proprio come tutti quelli che stanno qua dentro." - mento, non racconterò mai la verità ad una guardia. Lei scuote la testa.
Quando entriamo nella cella sono meravigliata di vedere all'interno Edoardo anziché la mia compagna  Clarissa.
"E tu che c'è fai c'ca dint?" - chiede Liz preoccupata.
"Liz me li dai 5 minuti con lei." - indica me con un cenno della testa.
"Sai che non posso farlo." - Liz rotea gli occhi.
"E ja che fa. Sono solo 5 minuti." - la guarda con il suo solito ghigno malizioso che  funziona sempre con tutte.
"E vabbe solo 5 minuti, non uno in più." - E infatti Liz si arrende uscendo dalla cella e mettendosi di guardia fuori.
"Mo' parliamo." - mi prende una mano e mi trascina vicino alla finestra.
"Non ho niente di cui parlare con te." - incrocio le braccia al petto.
"E invece sì. Tuo fratello vuole ammazzarti, ti aveva detto di non fare casino e tu aggredisci una volontaria. Ma nun stai bon?" - lui è arrabbiato, ma non mi fa paura.
"Digli a mio fratello che se ha qualcosa da dirmi deve venire lui, e non deve mandarmi il suo cagnolino." - mi avvicino così tanto che i nostri nasi quasi si sfiorano.
"Lui non lo sa che sono qua ora." - mi fulmina con lo sguardo.
"E perché sei venuto allora?" - gli chiedo confusa.
"Perché volevo capire bene la situazione. L'hai fatto per gelosia?" - mi chiede lui facendomi ridere.
"E questo che racconterai a mio fratello? Che ho aggredito Teresa perché tu, il suo migliore amico, ci hai provato con me, e poi hai dato le stesse attenzioni che davi a me alla prima che capita?" - lo sfido con lo sguardo.
" Stai confermando la mia teoria. "- serra la mascella.
" Raccontagli tutta la storia, però. Raccontagli di come mi ha portata sul tetto perché stavo facendo la scema con un altro suo amico. Raccontagli di come mi hai baciato - prendo la sua mano e me la porto sulla bocca, facendo passare il suo pollice sulle mie  labbra, lui guarda attentamente tutti i miei movimenti - Raccontagli di come mi hai baciato qua - mi tocco sotto l'orecchio, e poi scendo piano piano toccando tutti i posti dove lui ci ha poggiato le labbra - qua ed anche qua. "
" Ferniscel. "-mi dice lui mentre si morde il labbro inferiore.
" Raccontagli di come volevi anche andare oltre ma sono stata io a fermarti. "- gli dico posandomi la  sua mano sul seno e facendoglielo stringere, lui grugnisce ma non si tira indietro.
" Poi puoi anche raccontargli che sì ero gelosa perché hai dato queste attenzioni ad un'altra ragazza ed io mi sono vendicata mettendogli le mani addosso." - lui tira la testa indietro annaspando.
"E Raccontagli anche che stai morendo dalla voglia di baciare ancora la sua sorellina." - gli dico cercando di baciarlo, ma lui chiude le labbra e non me lo permette.
"C'è Liz." - mi sussurra lui sulle labbra.
"E se non ci fosse?"-gli sorrido maliziosa, mentre la sua mano resta così stretta intorno al mio seno che quasi mi fa male.
"Tess' già mangiat." - mi dice e mi regala un casto bacio, niente in confronto al fuoco che vedo ardere nei suoi occhi.

"Gli racconterai anche questo?" - alzo un sopracciglio compiaciuta del mio piano di provocarlo fino allo stare male.
"Io non gli racconterò proprio niente, perché tuo fratello per me è molto più importante di questo gioco tra di noi." - mi dice lui e piano si stacca da me.
"Dovrei essere gelosa anche di mio fratello?" - gli chiedo beffarda.
"Tu la devi finire di provocarmi, perché ci faremo solo del male." - mi  guarda quasi dispiaciuto.
"E tu allora smettila di girarmi intorno." - lo allontano da me con un scatto deciso.
Liz rientra nella cella. - "Ue forza i 5 minuti sono finiti, mo esci da qua prima che mi fai passare un guaio."
"Ricordati quello che ti ho detto, Ani'."- mi dice Edoardo prima di uscire dalla cella insieme a Liz.

È vero, ha ragione, se continuiamo qualcuno si farà male ma a me piace troppo questo gioco per poter farlo finire adesso.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now