Capitolo 10.

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ANITA' S POV :

Edoardo mi ha praticamente trascinato fuori dalla cella con forza, e purtroppo non ho potuto fare molto casino perché altrimenti saremmo finiti tutti nei guai, visto che loro non potrebbero stare nell'ala femminile.

Ma una volta capito che ci troviamo sul letto  da soli inizio a riempirlo di schiaffi, fino a quando lui non mi blocca i polsi ai lati del viso
"Te vuo calmà?" - mi grida mentre sogghigna.
"Fammi tornare nella cella, so bene come far parlare chella principess ro cazz." - lo imploro.
"Mo per prima cosa tu ti calmi, e poi  vediamo quando farti ritornare in cella." - mi dice continuando a tenermi ferma. Io smetto di dimenarmi, sarebbe inutile continuare questa lotta.
"Vieni ti faccio vedere una cosa."- mi prende per una mano e mi trascina ai bordi del tetto, dove c'è un muro alto quanto me.
"E che c'è da vedere?"- gli chiedo confusa.
"Guarda c'ca. - allarga le braccia.- guarda com'è bell o mar."
Io faccio spallucce per poi rispondere- "Non mi piace il mare."
"Come fa a non piacerti?"- lui si gira a guardarmi, io resto ferma a pochi passi dal muretto.
"Non posso controllarlo, e le cose che non posso controllare mi fanno paura."- rispondo sincera.
"Pecchè nun le mai vist a ca dint."- mi tira per un braccio, mettendomi tra lui e il muretto, costringendomi a guardare l'immensità di blu che si presenta davanti a noi.
"Quando stai qua dentro per tanto tempo, ti appigli a qualsiasi cosa ti ricordi la libertà. E per me il mare è questo: libertà. Lo guardo e mi ricordo che prima o poi esco da quando dentro e me pigl tutt cos, pur o mar."- mi dice lui ed è così vicino a me che sento il suo respiro sul collo.
"Ti vuoi prendere tutt cos? Tu cu sta faccia'?"- lo prendo in giro mentre giro di poco il viso per guardarlo meglio.
"Ij me pigl tutt cos, te lo posso giurare. E me pigl pur a te."- mi dice guardandomi maliziosamente. 
Ed è all'ora che mi viene una brillante idea, fargli credere di stare al suo gioco per poi scappare e tornare in cella da Ciro e Clarissa.
Lo guardo intensamente e mi avvicino piano alle sue labbra, lui me lo lascia fare pensando realmente che voglia baciarlo. Ma proprio quando le nostre bocche sono solo ad un millimetro di distanza gli tiro un calcio nei gioielli  di famiglia.
Lui si tira indietro e si accovaccia dolorante.
"Tu nun stai bon ca cap."- mi dice ancora piegato in due dal dolore.
"Mi fa piacere che tu lo abbia capito."- gli dico ridendo mentre scappo via.
"Ani' vien c'ca.!"- mi grida lui ma io ormai sono già troppo lontana e lui non potrà mai raggiungermi.

Ciro mi ha proibito di mettere le mani addosso alla principessa, ma io sto fremendo dalla voglia di farla parlare in qualche modo.
Ecco perchè sto camminando avanti ed indietro da mezz'ora mentre lei invece si è chiusa nel bagno.
All'improvviso esce dal bagno, ma rimanere lì ferma appoggiata alla porta.
"Guarda che il pavimento prima o poi si consumerà."- mi prende in giro, mi avvicino a lei ad un millimetro dal suo viso.
"Nun me sfidà Clari', io me ne fotto di quello che mi ha detto mio fratello."- serro i pugni lungo i fianchi.
"Non ho voglia di litigare con te."- mi dice incrociando le braccia al petto.
"Neanch'io, credimi. Ma ci sono troppo cose che non mi tornano sul tuo conto."- le dico scrutandola.
"Sarebbero?"- mi chiede confusa.
"Ricordami un po' come ti chiami."- lei sbuffa ma alla fine decide comunque di rispondermi.
"Clarissa Parisi."- risponde asettica.
"E tuo padre fa l'avvocato?!"- chiedo conferma a lei che annuisce. Ho sentito questa cosa dalle ragazze in corridoio.
"E come fai a conoscere Carmine Di Salvo, visto che quello le persone come te non sanno nemmanc dove stan e ' cas."- incalzo io.
"Sono amica di Nina, e lei mi ha fatto conoscere lui."- mi spiega ma a me sembrano tutte bugie.
"Da chi compri la droga che poi rivendi?"- continuo a chiedere, prima o poi dovrà cedere e dirmi la verità.
"Da amici di amici."- risponde vaga lei.
"E lo sai che fa la mia famiglia?"- lei alza un sopracciglio confusa.
"Dovrei?"- Scatto matto! Se spacci droga e non sai che la mia famiglia gestisce quasi tutta la merce che gira o mi stai dicendo una bugia, o stai lavorando per un clan avversario. In entrambi i casi per me sei morta.
La tiro per un braccio, e la sbatto con la schiena contro l'armadietto alla sua sinistra.
"Sì dovresti, perchè la mia famiglia gestisce quasi tutta la droga che circola per Napoli. Quindi mo o mi dici la verità, o per te si mette male."- le sussurro minacciosa.
"Intanto mi togli le mani da dosso."- mi dice lei e in uno strattone mi allontana.
"E poi non sei nessuno per ordinarmi cosa devo dirti o no."- In un momento repentino do un pungo all'armadietto per non darlo a lei. 
"Sto perdendo la pazienza."- le urlo furiosa.
"Vuoi sapere la verità?!"- mi grida adesso lei ,avanzando verso di me.
"Sto aspettando. "- la incito a parlare.
"Non è vero niente, mi hanno incastrata, io quella droga non l'ho mai neanche vista in vita mia."- continua ad urlarmi contro.
"Ho la sensazione che tu mi stia dicendo  nu sacc e strunzat."- la guardo attentamente ed i suoi occhi diventano improvvisamente lucidi.
"Questa è la verità: mi trovo qua dentro per un  reato che non ho neanche commesso."- mi dice per poi sorpassarmi e sedersi sul suo letto.
Tiro un sospiro per calmarmi e poi la raggiungo sedendomi al suo fianco sul letto a gambe incrociate.
"Com'è successo?"- le chiedo, se devo credere a questa storia mi servono più dettagli possibili.
"Ero uscita per andare ad una festa con dei miei amici. Era la festa di compleanno di un figlio di un poliziotto, quindi prima di farci entrare hanno controllato la borsa di tutti, compresa la mia, dove appunto hanno trovato della droga. "- mi spiega lei mentre continua a guardare un punto fisso della stanza.
"E dovrei crederti, perchè?"
"Perchè non avrei motivo di mentirti, ormai l'avete capito tutti che sono una brava ragazza. E' inutile continuare a fingere di essere una come te."- mi risponde mentre torna a guardarmi.
"Una come me?"- le chiedo corrugando la fronte.
"Com'è che dite? Una ro sistem?"- mi dice facendomi ridere.

"Mettiamo caso che io ti creda. Perchè qualcuno sente l'esigenza di farti finire in carcere?"- lei mi guarda titubante, ma poi dice di parlare.
"Mio padre fa l'avvocato sì, ma a volte anzi molte volte ha lavorato anche per il clan Di Salvo, magari qualcuno di loro per ferire lui ha mandato me qui."- mi dice ed io sobbalzo dalla sorpresa.
"Aspetta un attimo! Tuo padre è un affiliato del clan Di salvo?"- le chiedo sussurrando, ci mancherebbe solo che qualche guardia ci sentisse.
"Non so, è così che dite voi?"- mi chiede lei ed io annuisco. 
"Allora sì è un affiliato del clan Di Salvo."- continua lei.
"Quindi mi hai detto una bugia, non è vero che conosci Carmine grazie a Nina, ma lo conosci perchè tuo padre lavora per lui."- inizio a sciogliere tutti i nodi.
"No, Carmine è come me non c'entra nulla con tutta questa storia."- mi risponde prontamente lei per difendere il suo amico.
"Sì comm no. Però intanto ha ucciso il figlio di Valletta."-  la guardo  con espressione ostile.
"Quella merda stava per violentare la sua ragazza."- ribatte arrabbiata lei.
"Questa è la sua versione dei fatti, ma non sono cose che ti riguardano. Possiamo tornare alla questione principale?"- la ammonisco io.
Mi alzo dal letto ed inizio a camminare in circolo, di solito lo faccio quando sono agitata ed adesso lo sono.
"E' molto probabile che come hai detto tu è stato qualcuno dei Di Salvo a mandarti qua per ferire tuo padre. Ma questo significherebbe che tuo padre ha fatto qualcosa di sbagliato nei loro confronti, o che magari si è rifiutato di fare qualche lavoro per loro."- inizio a farfugliare e Clarissa quasi non mi sta dietro più.
"Significa che mio padre è in pericolo?"- mi chiede lei preoccupata, io sospiro.
"In realtà penso che siate entrambi in pericolo."- le dico sincera, e la vedo crollare a peso morto sul letto.

Io lo so come vanno queste cose, e se la storia di Clarissa è vera, lei sta rischiando grosso. C'è qualcuno però che meglio di me potrebbe scoprire la verità, e quella persona è decisamente mio fratello Ciro.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now