Capitolo 19.

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CLARISSA'S POV:

"Tuo fratello è uno stronzo.!"- esplodo infuriata contro Anita, una volta tornate in cella.
"E secondo te io da chi ho preso?"- mi dice lei con tono beffardo.
"Sì ma tu non rinneghi i baci che dai."- le confido mentre mi siedo esausta sul letto.
"Però io e te non ci siamo mai baciate."- continua a prendermi in giro lei.
"Ani' non scherzare."- roteo gli occhi.
Lei si siede di fronte  a me sul letto.- " Che è successo?"
"Mi ha trascinata nella stanza dove parliamo di solito, pensavo volesse parlare di quello che è successo ieri e invece no, sembra proprio che a lui del bacio che ci siamo dati non importa proprio niente."- sbuffo infastidita.
"Lui è fatto così."- fa spallucce lei.
"E' fatto male."- ribatto io.
"Siamo fatti male, siamo come dei modelli di fabbrica difettati, non ci puoi aggiustare."- lei si alza dal letto e si siede sul tavolino mentre si accende una sigaretta. Io mi rifiuto di seguirla, quella cosa puzza troppo.
"Non usare questa scusa con me. Non me frega un cazzo se siete cresciuti senza amore, e bla bla bla, volevo solo che mi dimostrasse un po' di rispetto e sincerità. Anche se quel bacio gli ha fatto schifo, almeno avrebbe dovuto avere le palle di dirmelo."- le spiego.
"Ti vuoi divertire un po'?"-mi chiede lei guardandomi maliziosamente.
"In che senso?"- le chiedo confusa.
"Provoca un po' mio fratello, così capiamo se veramente questo bacio gli ha fatto così tanto schifo."- lei aspira fumo dalla sua sigaretta e poi lo rilascia, creando così una nuvoletta di fumo intorno al suo viso.
"Non capisco."- la guardo accigliata.
"Maronn Clari' ma tu non capisci mai niente."- ridacchia leggermente.
"E' normale se tu e tuo fratello parlate sempre con frasi a metà."- il tono della mia voce si inizia a scaldare.
"Trova qualcuno e fallo ingelosire, se lui reagisce non gli sei così tanto indifferente, se invece non si smuove di una virgola vuol dire che è come dici tu."- spegne la sigaretta ormai finita in un posacenere alla sua sinistra ed una volta che la puzza sia passata mi avvicino a lei.
"Queste cose non le so fare."- le spiego preoccupata.
"La cosa non mi stupisce affatto."- mi dice mentre sogghigna.
"La smetti di prendermi in giro?"- la guardo assottigliando lo sguardo.
"Ti faccio vedere io come si fa, però tu devi fare esattamente tutto quello che ti dico senza mai tirarti  indietro."- mi dice con tono serio e duro.
"Ho come l'impressione che questa cosa non funzionerà, anzi finirà nei peggiori dei modi."- alzo gli occhi al cielo.
"Fidati di me."- mi guarda con sguardo malizioso.
E per la seconda volta in una giornata decido che  fidarmi di un Ricci è l'unica scelto che ho.

Il piano di Anita è molto semplice, devo fingere di provarci con uno dei ragazzi del progetto per provocare una reazione in Ciro. Non so se ci riuscirò, so di essere una bella ragazza ma quando mi davanti ai ragazzi perdo sicurezza, però Anita ha cercato di darmi quanti più suggerimenti possibili e dovrebbe essere facile visto che questo ragazzo lo conosco poco e quindi non sono coinvolta sentimentalmente.
Quando il giorno dopo arriviamo nella sala del progetto, Anita mi lancia subito uno sguardo di intesa incitandomi a mettere in atto il piano.
Mi avvicino ad uno dei ragazzi del progetto che si chiama Alessandro . E' biondo con gli occhi azzurri, ha l'aria da bravo ragazzo e mi ha dato un paio di dritte per quanto riguarda il mio quadro, quindi diciamo che è quello con il quale ho avuto più contatto.
"Ciao."- gli sorrido maliziosamente.
"Ciao Clarissa."- mi saluta lui con tono gentile.
"Ti posso parlare di  una cosa?"- gli metto una mano sul braccio con fare accattivamene, mi sento ridicola.
"Si tratta del quadro?"- mi chiede lui confuso, guardando la mia mano posata sul suo braccio.
"Non proprio."- gli dico con voce bassa e sessuale, o almeno ci provo.
"Dimmi tutto."- lui sembra stare al gioco, perfetto.
"Non qui."- gli sussurro, guardandomi intorno. Nessuno fa caso a noi, tranne per qualche strano motivo Ciro che se ne sta a braccia incrociate appoggiato alla finestra, proprio quello che volevo.
Ormai sono diventata brava a nascondermi dalle guardie, così prendo la mano di Alessandro e lo porto con me dietro uno scaffale, lontani da occhi indiscreti ma più vicini possibili a Ciro.
"Da quando ti ho visto, non smetto di pensare a te."- gli dico avvicinandomi pericolosamente.
"Ma che stai dicendo?"- mi chiede lui imbarazzato.
"Sei stato così gentile con me, e vorrei ripagarti in qualche modo."- sbatto le palpebre, Anita mi ha detto che così si fa.
"Non credo sia il caso."- mi dice ma non lo lascio finire perchè lo bacio subito. 
Lui all'inizio sembra meravigliato ma poi decide di lasciarsi andare. Accarezzandomi una guancia dolcemente, risponde con convinzione al bacio.
Sento improvvisamente una stretta sul mio braccio che mi tira via da Alessandro , e le nostre bocche si staccano.
"Ma che cazz stai facen?"- E' Ciro che mi guarda con il fuoco negli occhi.
"Non stavamo facendo niente."- E' Alessandro a rispondere.
"Tu stat zitt perchè si no t'accir."- lo minaccia lui. Alessandro si ammutolisce subito.
"E tu vien cu'me."- mi dice trascinandomi via.

Sorrido vittoriosa, senza farmi notare da Ciro, sembra che il piano di Anita abbia funzionato alla perfezione.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now