CLARISSA'S POV:
Le mani che piano sfiorano i tasti, la musica che supera le voci circostanti, la testa che per un momento si spegne senza pensare a nient'altro che le noti della canzone che sto suonando al pianoforte.
Sola, vuota, incompleta, è così che mi sento da quando Anita ha fatto l'incidente, è solo suonando il pianoforte che mi sento un po' meglio. Ho cercato in questi giorni di dare forza a Ciro, dato che ovviamente è lui quello a stare più male tra i due, ma quando torno nella cella e lei non c'è mi sento un nodo allo stomaco.
E' stato difficile istaurare un rapporto quanto meno pacifico con Anita, perchè non è per niente una tipetta facile, eppure alla fine nonostante le mille incomprensioni ci siamo riuscite. E seppur possiamo sembrare così diverse, lei è diventata la mia metà come una tessera di un puzzle. Averla qui con me mi aiutava a non pensare a tutta la merda che mi sono ritrovata addosso in poco tempo, adesso che non c'è non riesco a non pensare a mio padre e a tutto quello che è successo.Quando la canzone finisce, sono tentata di continuare a suonare qualcos'altro ma qualcuno appoggia la sua mano delicatamente sulla mia interrompendomi.
E' Ciro, riconoscerei il suo tocco tra miliardi e miliardi di persone. Alzo lo sguardo su di lui, che mi guarda accigliato, sembra un dejavù del primo giorno che sono arrivata all'IPM, solo che adesso i suoi occhi su di me non mi fanno più paura ma mi riscaldano il cuore.
Non dice nulla, ma ormai ho imparato a conoscerlo e so benissimo cosa vorrebbe chiedermi.
"Mi manca Anita.."- gli confido sospirando tristemente.
"Lo so, manca tanto anche a me."- mi dice lui mentre risale con la mano e mi regala una dolce carezza. Ho imparato che Ciro non ha bisogno di parole ma di gesti, e questa carezza significa tutto per lui.
"Però sono fiduciosa, so che c'è la farà, lei si risveglierà, e tornerà presto da noi."- affondo il viso nel palmo della sua mano.
Lui annuisce flebilmente, e vorrei tanto baciarlo, ne ho bisogno, ma non possiamo qui in sala comune davanti alle guardie, e così mi accontento del calore della sua mano.La nostra attenzione però viene catturata da Edoardo che correndo fa ingresso nella sala. Ha la mano sinistra ingessata fino al gomito, ciò mi fa capire che è andato in ospedale e come avevo pensato la sua mano è rotta, ma ciò che mi colpisce di più è il suo volto illuminato da una strana luce. Si guarda intorno e appena ci vede si catapulta da me e Ciro.
"E' sveglia, lei si è svegliata."- ci comunica commosso. Mi alzo di scatto facendo strisciare lo sgabello riproducendo un gran rumore.
"Ma che stai ricenn?"- Gli chiede Ciro incredulo.
"Sto dicendo che sono stato all'ospedale ed Anita si è svegliata, l'ho visto con i miei occhi."- cerca di spiegarci ma è così emozionato che più parla più non capiamo nulla.
" E tu che c'è faciv all'ospedale e soprattutto rind' a stanz ra Anita?"- Ciro incrocia le braccia al petto e si avvicina a lui minacciosamente.
"Mi sono rotto la mano qualche settimana fa, quando Anita ha fatto l'incidente, ma non me n'ero neanche accorto se Clarissa non me lo avesse fatto notare."- mi indica con un accenno di mento ed automaticamente Ciro si volta verso di me fulminandomi con lo sguardo. Sicuramente dopo mi sgriderà per aver aiutato Edoardo, ma ormai sono abituata al suo carattere e so bene come farlo calmare.
Edoardo poi riprende a parlare -"Quindi ho chiesto alla direttrice di poter andare all'ospedale, la quale ha ovviamente accettato visto le condizioni della mia mano. Ah a proposito"- ritorna a guardarmi -" sì, avevi ragione, ho rotto qualche osso del polso di cui sinceramente non ricordo neanche il nome, quindi grazie."
"Non c'è di che "- sorrido felice pensando al fatto sono riuscita a capire che Edoardo avesse la mano rotta, e che il mio piano è riuscito.
"Poi una volta che mi hanno messo il gesso, sono scappato dalle guardie inventandomi una scusa, e da lì sono andato da Anita."- Edoardo continua a parlare agitandosi sul posto per quanto è emozionato, Ciro invece sono sicura vorrebbe solo mettergli le mani addosso.
"E ij che cazz t'ev ritt Edua? Cosa non ti è chiaro della frase "stai lontano da mia sorella"?"- si avvicina così tanto ad Edoardo che i loro volti quasi si toccano.
"Ho incontrato anche tuo fratello, Pietro, abbiamo parlato ed è stato lui a dirmi in quale stanza fosse Anita."- Edoardo lo affronta a muso duro.
Sapevo che Pietro di fosse risvegliato, stamattina Ciro è stato richiamato dalla direttrice la quale gli ha dato questa bellissima notizia e gli hanno permesso anche di rivederlo. Ecco perchè prima pensavo ad Anita, perchè con il suo risveglio c'erano più probabilità che si risvegliasse anche lei, e infatti avevo ragione anche questa volta.
"Nun c'è crer."- Ciro alzo un sopracciglio indispettito.
"Chiamalo e chiediglielo stesso tu."- gli sussurra Edo per non farsi sentire dalle guardie.
"Vi sembra il momento giusto per litigare?!" - mi sovrappongo fra i due allontanandoli.
"Anita si è risvegliata, è questa la cosa più importante, no ?!"- guardo Ciro cercando conferme da parte sua che non farà nessuna cazzata.
"E com'è succiess?"- chiede ad Edoardo.
"Gli stavo dicendo delle cose, delle cose che sappiamo solo io e lei, di quanto lei è importante per me. E poi è successo che le guardie mi hanno trovato e allontanato ma nel frattempo lei ha aperto gli occhi, sapeva che ero io, che ero lì per lei, perchè ha anche sussurrato flebilmente il mio nome."- ci racconta lui con gli occhi lucidi.
"Sapevo che l'amore vi avrebbe salvato."- sorrido fiera di quello che è successo, perchè so che è anche un po' grazie a me.
"Ma nun dicer strunzat Clari'."- sogghigna Ciro.
" E' così, anche se tu non vuoi accettarlo. Solo uno pazzo d'amore avrebbe fatto ciò che ha fatto oggi Edo, ed è solo grazie all'amore che ci ha messo nel dire ciò che gli ha confidato che Anita si è risvegliata. "- gli dico in modo perentorio.
"Clari ferniscel cu sti strunzat."- mi ammonisce lui.
"Perchè non vuoi accettare che ciò che è successo a te e a me, è successo anche a tua sorella e al tuo migliore amico?!"- alzo un po' il tono di voce, attirando l'attenzione dei ragazzi intorno.
"Nun allucca."- mi fulmina con lo sguardo.
"Io grido quanto voglio, perchè mi hai rotto il cazzo. Non sei il padrone del mondo, non puoi comandare nella vita di tutti, devi accettarlo punto."- Ciro mi guarda in modo ostile ma non dice nulla solo perchè delle guardie si avvicinano.
"Che succede qua?"- chiede una di loro.
"Non succede nulla, stavamo solo pazzian."- risponde Edoardo cercando di non far capire troppo della nostra discussione.All'improvviso mi sento tutto il poco cibo che ho mangiato in quei giorni risalirmi fino alla gola.
"Devo vomitare."- mi metto una mano sulla bocca, per poi correre in bagno mentre Nunzia la guardia della nostra ala mi segue facendo fatica a starmi dietro.Mi è capitato spesso in questi giorni di stare male, tutta la questione di Anita mi ha messo agitazione, ma fortunatamente si è risvegliata ed io non vedo l'ora di rivederla e tornare a stare bene.
SPAZIO AUTRICE :
Ciao a tutti. ❤️
Eccoci tornate con un nuovo capitolo, scusate l'assenza ma abbiamo avuto dei problemi, d'ora in poi però vi promettiamo di pubblicare almeno un capitolo a settimana.
Grazie mille come sempre per tutte le visualizzazioni, le votazioni, e a tutti quelli che continuano a seguirci nonostante tutto.
La nostra storia ha ancora tanto da raccontarvi, ne vedrete delle belle ❤️🙊
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ODIJ E AMMORE // MARE FUORI
FanfictionDue ragazze completamente diverse che però condividono due storie molto simili. Anita Ricci è la figlia del boss più temuto di Napoli. Ha 16 anni ma ha le idee già molto chiare, un giorno otterrà tutto ciò che ha suo padre. Non hai mai seguito le re...