Capitolo 73.

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ANITA'S POV:

Non ci ho mai creduto ai lieto fine, ho sempre pensato che per la gente come me non esistesse nessuna via di fuga. Eravamo destinati ad essere quello che siamo, a vivere una vita di continue sofferenze e delusioni, e invece da quando son finita all'IPM è cambiato tutto.

Clarissa ha cambiato mio fratello, è riuscita a vedere del buono in lui, ed addirittura è riuscita a fargli ammettere ciò che prova davanti a tutti. Sapevo che sarebbe tornata indietro, sapevo che sarebbe tornata da lui, ed io non vedo l'ora di vedere mio fratello nelle vesti di papà, so che sarà bravissimo, e che questo bambino riceverà tutto l'amore che a noi non è mai stato dato.

Neanche il tempo di tornare indietro, posare il borsone sul letto, che Clarissa è corsa subito da Ciro. E' giusto, doveva parlare con lui, ma avrei tanto voluto vedere la faccia di mio fratello rivedendola, e poi avrei voluto sapere tante cose da lei, ma adesso so che abbiamo tutto il tempo del mondo per discuterne.

Sono intenta a fumarmi una sigaretta mentre guardo fuori dalla finestra, ma all'improvviso sento le braccia di qualcuno stringermi i fianchi, so già chi è, riconoscerei il suo tocco tra miliardi di persone.
"Ti fai abbracciare da chiunque entri nella cella ?"- mi sussurra all'orecchio Edoardo.
"Dipende, se è carino."- sogghigno io.
"Quindi stai dicendo che sono bello?"- lo sento ridere mentre mi da un bacio dietro l'orecchio.
"Ho detto carino, non bello, nun te muntà a cap."- gli accarezzo i capelli.
"Abbiamo un po' di tempo, tuo fratello e Clarissa hanno tanto da dirsi."- continua a baciarmi lungo tutto il collo, ed allora decido di lanciare la sigaretta che non era ancora neanche terminata fuori dalla finestra per girarmi a guardarlo.
"Faranno sesso sicuramente."- mi viene da ridere mentre lui non si stacca dal mio collo, continua a baciarlo e morderlo.
"Spero non usino il mio letto."- sento la sua risata vibrare sul mio petto.
"Da quant'è che non lo fanno? Sicuramente non riusciranno a togliersi le mani da dosso."- continuo a prenderli in giro.
Edoardo alza la testa dal mio petto e mi guarda serio.- "Stai veramente parlando della vita sessuale di Ciro e Clarissa mentre sto cercando di baciarti?!"
"Non fare l'offeso, tu ricevi attenzioni tutti i giorni."- lo guardo accigliata.
"Solo attenzioni Ani', mai quello che voglio veramente."- mi stringe i fianchi per avvicinarmi a lui.
"E cosa vuoi veramente?"- gli chiedo, ma lo so quello che vuole. Effettivamente nell'ultimo periodo appena iniziamo a baciarci, succede sempre qualcosa che ci costringe a dividerci.
"Ij vogl tutt cos, lo sai."- mi guarda con desiderio.
"Usciamo, prendiamoci un permesso ed andiamo da qualche parte."- anch'io voglio le stesse cose sue, ma qua dentro è quasi impossibile.
"E famm sentì dove vuoi andare?"- mi chiede mordendosi il labbro inferiore.
"Dove vuoi tu, basta che stiamo insieme."- scrollo le spalle.
"Ho in mente un bellissimo posto dove potremmo andare. "- mi dice con il suo solito ghigno malizioso stampato sul viso.
"E sarebbe?"- gli chiedo curiosa.
" E po vir."- vorrei scoprire di più ma non mi da tempo di controbattere perchè mi bacia subito. Sa benissimo quanto insisterei quindi questo è sicuramente il metodo più efficace per farmi stare zitta, e lui lo sa. Ormai mi conosce bene, conosce i miei sentimenti, quello che sto pensando, i miei desideri più nascosti, non c'è nessuno che mi conosce meglio di lui. E la cosa più bella è che io non gli ho mai dovuto raccontare nulla, e lui che mi ha scoperta piano piano.

Sono così concentrata su i baci con Edoardo e le sue mani che mi percorrono tutto il corpo che neanche mi accorgo che Clarissa è appena entrata in cella.
"No ma continuate pure, se volete posso anche tornare più tardi."- ci prende in giro, mentre Edoardo si stacca da me per guardarla.
"Sì brava, vatti a fare un altro giro in cella da Ciro."- le rispondo prendendo il viso di Edoardo girandolo di nuovo verso di me, e lo bacio con più passione. Facendo riecheggiare nella cella lo schiocco delle nostre bocche che si scontrano.
Ma Edoardo mi ferma, è una tortura ogni volta fermarsi proprio sul più bello.
"Avremo tempo, piccrè."- mi sorride sornione.
"Ti odio."- impreco contro Clarissa, mentre Edoardo si stacca da me.
"Non è vero, tu mi adori."- La mia amica mi fa la linguaccia.
"Spero che hai sfinito il mio amico al punto giusto." - la prende in giro Edoardo e Clarissa arrossisce subito imbarazzata.
"Non so di cosa tu stia parlando."- Clarissa per sviare al discorso si mette a sistemare le cose che aveva messo stamattina nel suo borsone.
"E lascia sta, chella a principess si mette vergogna."- ridiamo  entrambi e  ci avviciniamo a Clarissa.
"Ma quando ti abbassi la corona non ti cade?"- continua a prenderla in giro Edoardo, e Clarissa diventa rossa fino ala punta delle orecchie.
"Smettetela, tutt ' e due."- ci punta un dito, cercando di sembrare cattiva ma il sorrisetto sulle sue labbra la tradisce.

"Va bene, me ne vado."- si arrende Edoardo, e prima di uscire dalla cella mi da un altro bacio.
"Non ti dimenticare che devi portarmi in quel posto."- gli ricordo sorridendo come una cretina.
"Non potrei mai."- mi rassicura facendomi l'occhiolino.

"Quale posto?"- mi chiede Clarissa una volta rimasta sola con me.
"Ha detto che dobbiamo prenderci un permesso per uscire, così stiamo un po' insieme."- le spiego sedendomi sul letto vicino al suo borsone.
"Per fare cosa?"- mi chiede mentre toglie il borsone e prende posto vicino a me.
"Per fare sesso Clarissa."- le rispondo ridendo.
"Perchè devi essere sempre così tanto volgare?!"- mi da un pugnetto sulla spalla.

"Non parliamo di me, ma parliamo di te. Come sei riuscita a convincere tuo padre a tornare indietro?"- le chiedo subito senza troppi giri di parole.
"Non lo so, credimi. Abbiamo iniziato a parlare, mi ha chiesto scusa perchè sa che è colpa sua se sono finita qua dentro, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per riuscire a rimediare almeno un po' a questo casino, ed è all'ora che io ho pensato a Ciro. Mi ha confidato davanti a tutti ciò che prova realmente, mi ha dato la prova che posso fidarmi di lui ed io ho detto a mio padre che se veramente voleva rimettere le cose a posto, doveva lasciarmi libera di tornare, tornare da Ciro, il papà del mio bambino."- mi spiega mentre in un gesto del tutto spontaneo si accarezza la pancia.

"E tuo padre ha subito detto di sì?"- le chiedo ancora.
"Non proprio, si è convinto dopo un po'. Dopo che gli ho promesso che non sarei mai finita in mezzo a brutti giri, che vorrei solo che Ciro fosse il mio ragazzo, e che è giusto che il bambino conosca suo padre, e poi mi ha fatto anche promettere di non lasciare la scuola e il mio sogno di diventare medico per nessuna ragione al mondo."- gli si illuminano gli occhi al sol pensiero di poter vivere questa vita.

"E quindi sei tornata da Ciro. .."- finisco il suo discorso.
"Non puoi neanche immaginare quanto era felice di rivedermi, mi ha stretto a lui e non voleva più lasciarmi andare via."- mi racconta con la voce commossa.
"Sono io quella che ti chiede una cosa Clari."- lei mi guarda confusa.
"Prenditi cura di mio fratello okkei?! Qualsiasi cosa succeda tu non lasciargli mai la mano, perchè da adesso sarà molto difficile quello che affronterete insieme e  devi dargli tutto l'amore incondizionato che solo tu riesci a trasmettergli."- Ciro sicuramente sarà pieno di paure, ma sono sicura che Clarissa saprà come fare.
"Lo so Anita, io e questo bambino o bambina ci prenderemo cura del suo papà."- mi rassicura, ed io di getto l'abbraccio.

Sono così contenta che lei sia nella vita di Ciro come la luce alla fine di un tunnel, come l'arcobaleno dopo una giornata di pioggia. Affido mio fratello, una delle persone più importanti della mia vita, nelle mani giuste.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now