Capitolo 58.

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ANITA'S POV:

Sapere che Edoardo ha affrontato i miei fratelli, e poi mi ha anche organizzato una festa di bentornata, mi fa pensare che forse è vero che ci tiene a me, e che non era solo una bugia per portarsi l'ennesima ragazza a  letto e vantarsi con gli amici di avermi fatto cadere ai suoi piedi.
Quindi visto che Clarissa è andata in infermeria e non mi hanno permesso di stare con lei, ho deciso di svignarmela ed andare a parlare con Edoardo. 
So che adesso è tornato in cella con Ciro, e spero che veramente abbiano fatto pace perchè un'altra scenata di gelosia da parte di mio fratello non ho proprio voglia di ascoltarla.

Mi avvicino piano all'entrata della loro cella, per fortunata non c'è nessuna guardia nei paraggi. Edo è seduto sulla sedia con le gambe accavallate appoggiate sul tavolino ed è intento a scrivere qualcosa sul suo solito quadernino, Ciro invece  è in piedi davanti alla finestra e si sta fumando una sigaretta, è così bello rivederli di nuovo vicini.
Proprio mio fratello mi nota subito, e mi basta un solo sguardo per capire che lui è dalla mia parte, che non farà nessuna scenata, così decido di fare uno scherzo ad Edoardo.
Faccio segno a mio fratello di fare silenzio, e in punta di piedi mi avvicino alle spalle di Edoardo.
Gli appoggio le mani sugli occhi e lui sussulta dallo spavento, mi tocca le mani per capire chi è, e quel suo tocco mi basta per prendere fuoco.
"Indovina chi è che po' fa ancora sti strunzat re criatur?"- mi prende in giro mio fratello.
Sento Edoardo ridere perchè ha capito subito che ero io, infatti scioglie le mie mani dal suo volto e si gira a guardarmi.
"Sei veramente antipatico."- faccio uno smorfia a mio fratello che per risposta sogghigna divertito.
"Che c'è fai c'ca?"- mi chiede Edoardo imbarazzato.
"Non sei contento di rivedermi?"- gli chiedo incrociando le braccia al petto.
"Me vac a fa nu gir."- annuncia Ciro lanciando la sigaretta fuori dalla finestra.
"Se cerchi Clarissa è in infermeria, ma non fanno entrare nessuno."- gli spiego prima che lui esca dalla cella.
"Come in infermeria? Che è succies?"- mi chiede preoccupato.
"Niente di che, è solo che mi ha detto che sono giorni che continua a vomitare, e quindi le ho consigliato di farsi visitare."- cerco di tranquillizzarlo visto che è diventato bianco come un lenzuolo.
Ciro non mi risponde neanche ma si limita ad uscire dalla cella in silenzio, conoscendolo so che farà di tutto per entrare in infermeria da Clarissa.

Torno  a guardare Edoardo.
"Allora ti sono mancata, o già hai trovato qualcun'altra con la quale rimpiazzarmi?"- lo prendo in giro.
"Ma che dic?! Impossibile trovare qualcun'altra com' a te."- mi guarda con il suo solito ghigno stampato in faccia. 
Lo supero e mi accosto al tavolino  dandogli le spalle.
"Cosa hai fatto questi giorni senza di me?"- chiedo mentre sfoglio il suo quaderno senza dargli veramente importanza.
Lui mi si avvicina da dietro, mi sposta i capelli da una spalla e mi sussurra all'orecchio.- " Ti ho pensata tutti i giorni a tutte le ore."
"Ti devo credere?"- mi piace un sacco provocarlo, e anche se le cose  non sembrano più pericolose tra di noi, non smetterò comunque mai di stuzzicarlo.
"Vuoi che te lo dimostro quanto m' si mancat?"- mi sussurra ancora all'orecchio, provocandomi miliardi di brividi.
Mi fa girare così velocemente che non me ne rendo neanche conto, sono intrappolata tra lui e il tavolino.
Mi stringe i fianchi per avvicinarmi a lui e baciarmi, ma come ho detto anche a Clarissa mi fa ancora male  tutto, infatti faccio una smorfia di dolore.
"Che ho fatto ?"- Edoardo se n'è accorge e si ferma subito.
"Piano, ho ancora un sacco di lividi."-  alzo di poco la maglietta per mostrargli  il livido che ho ancora sul fianco  destro.
"Mi dispiace per quello che ti è successo."- mi dice dolcemente mentre mi accarezza il fianco dove c'è il livido.
"Non fa niente, è passato."- cerco di sviare il discorso. Sono ancora tanto arrabbiata per l'incidente, e spero che Pietro riesca a trovare al più presto il colpevole.
"Se sapessi chi ti ha ridotta così nun ce mettess niente a farlo scomparire a cop a facc' ra terr."- Edoardo sembra quasi più arrabbiato di me, e mi fa sorridere questa sua apprensione nei miei confronti.
"Se sapessi chi è stato, di sicuro nun aspettass a te per ucciderlo."- faccio la finta offesa, ma in realtà sono felice di quello che mi dice, mi fa sentire importante.
"Sì mi è mancato tanto anche questo tuo lato."- mi prende in giro Edoardo ridendo.

"So che la festa di bentornata è stata una tua idea."- riduco gli occhi a due fessure per capire se quello che mi ha detto Clarissa è vero oppure no.
"E la cosa ti stupisce?"- mi chiede Edoardo corrugando la fronte.
"Addirittura una festa per me? Mi lusinga che tu abbia lasciato il tuo lato da latin lover nel cassetto e stia mostrando tutte queste smancerie."- mi metto una mano sul cuore, facendo la finta addolorata.
"Per te farei di tutto, ormai dovresti averlo capito."-  mi incendia con lo sguardo.
"Anche parlare con i miei fratelli di me?"- non so bene come sono andate le cose, e quindi voglio sentirlo da lui.
"Ormai lo hanno capito pure loro che io e te simm pazz l'uno dell'altro."- mi guarda in modo ammaliante.
"Non ti dare queste arie, parl pe' te."- incrocio le braccia al petto per mettere una certa distanza fra di noi.
"Vuoi dirmi che tu non provi le stesse cose che provo io?"- alza un sopracciglio infastidito.
"Dipende. Tu, esattamente cosa provi per me?"- questa è la prima vera conversazione che facciamo io ed Edoardo riguardo i nostri sentimenti.
Lui ride e sposta per un secondo lo sguardo altrove. -"Nun fa  a stronz Ani', lo sai bene quello che provo. Te l'ho detto anche mentre eri in coma, e sono sicuro che in un modo o nell'altro tu sia riuscita a sentirmi."- mi punta di nuovo gli occhi addosso.
"In realtà non ho sentito nulla, ecco perchè te lo sto chiedendo ora, e cerca di essere sincero. Tu che cosa provi per me?"- Lo guardo in modo indagatorio.
"Te lo mostro direttamente quello che provo."- e in un attimo la sua mano è dietro la mia testa, mi attira a sè e mi bacia.
Mi è mancato così tanto il suo sapore, i suoi morsi sulle labbra, e le sue mani ovunque su di me. Fuoco e benzina, ecco quello che siamo.
"L'è capit mo chell che prov?"- quando si stacca da me, i suoi occhi sono così chiari che mi ci potrei quasi perdere dentro.
"Mhh forse, riproviamo."- gli dico leccandomi le labbra dove c'è ancora il suo sapore sopra.
Lui sogghigna.- " Vabbe se vuoi un altro bacio te lo puoi pure prendere da sola."
Ed è proprio quello che faccio, incollo di nuovo la mia bocca alla sua, non lo lascio respirare, mi prendo tutto. Perchè so che è esattamente quello che vuole anche lui.
 
Ci separiamo solo per riprendere fiato ed è in quello attimo che lui mi apre finalmente il suo cuore.
"Io voglio stare con te Anita, non importa se è difficile e complicato starti dietro, e non ti dico neanche che domani ci dobbiamo sposare. Voglio solo vivermi tutti i momenti possibili insieme a te, scoprire la tua anima, e accarezzare il tuo cuore."- il suo lato poetico è decisamente quello che mi è mancato di più.
"Io voglio le stesse cose tue."- appoggio la fronte contro la sua, beandomi per un secondo della sensazione di essere protetta da qualcuno.

ODIJ E AMMORE // MARE FUORIWhere stories live. Discover now