ODIJ E AMMORE // MARE FUORI

Capitolo 85.

\\ Scusate  per l'inconveniente, ma dopo aver pubblicato il capitolo ci siamo accorte che ci mancava una parte. Questo è il capitolo revisionato e completo, speriamo vi piaccia. \\

CLARISSA' S POV:

10 ANNI DOPO.

Ci sono stati parecchi momenti in cui mollare mi sembrava l'unica scelta plausibile. Molto spesso per la testa mi è passata l'idea di tornare a Napoli, dove ad aspettarmi ci sarebbero stati sempre i miei genitori. Non è stato per niente facile, per me, affrontare l'incertezza di una nuova vita. Eppure  in quei momenti di totale sconforto mi è bastato guardare negli occhi mio figlio e come ha fatto dal primo momento in cui ho scoperto di essere incinta e continua a fare ancora ora, lui mi ha salvata. Guardandolo crescere  felice e spensierato, per poi diventare il bambino dolce ed intelligente che è oggi, mi ha dato la forza per andare avanti.

"Allora piccolino ti sei preso una bruttissima influenza, ma oltre questo non sembra esserci nient'altro."- appoggio lo stetoscopio sul mobiletto vicino al lettino in una delle stanze del pronto soccorso, e mi volto verso la mamma di questo adorabile bambino.
"Dottoressa,  veramente è solo influenza?"- mi chiede ancora preoccupata la mamma.
"Assolutamente sì. Capisco benissimo la sua preoccupazione nel vedere il termometro segnare i 40°, ho un figlio più o meno della stessa età anch'io, e anche lui la settimana scorsa è stato male. Ma le assicuro che con i giusti antibiotici starà subito meglio." - cerco di rassicurarla come meglio posso.
"La ringrazio, è stata molto dolce e gentile."- mi dice lei e sembra finalmente essersi calmata.
"Faccio solo il mio lavoro."- le sorrido dolcemente.

Alla fine, nonostante le mille difficoltà, ce l'ho fatta. Dopo aver finito il liceo ed aver conseguito il diploma, mi sono iscritta all'università e dopo 6 anni sono diventata ufficialmente un medico. Sapevo però dentro di me che la strada giusta era aiutare i bambini. Diventare mamma a soli 16 anni mi ha cambiato la vita in tutto e per tutto e mi ha fatto capire che sono nata per accudire questi piccoli angeli.
Non è stato per niente facile, appena esserci traferiti qui al sud della Colombia, abbiamo dovuto imparare subito e al meglio che potevamo la lingua. Poi ho iniziato di nuovo la scuola ed anche questo non è stato facile, perchè dividermi tra scuola e Salvatore che era molto piccolo e bisognoso di tante attenzioni ha richiesto  il doppio dello sforzo.  Ma oggi sono tutto quello che ho sempre sognato di essere, quindi i miei sacrifici sono stati ampiamente ripagati.

Dopo aver regalato un lecca lecca al piccolino come premio per essere stato così bravo ed  aver rassicurato ancora la sua mamma, mi reco nello spogliatoio per cambiarmi. Il mio turno notturno è appena finito ed io non vedo l'ora di tornare a casa, farmi una doccia ed infilarmi nel letto per farmi una bella dormita.

Appena entro saluto le altre colleghe che come me hanno appena finto il turno. Anche farmi dei nuovi amici non è stato facile, soprattutto per colpa della lingua, ma questo lavoro mi ha aiutata parecchio e posso ritenere le mie colleghe delle amiche.
"Allora com'è andato il tuo turno Clari ?."- mi chiede Dolores, la collega con la quale sono entrata subito in confidenza appena messo piede all'ospedale.
"Bene, sono sempre felice di occuparmi di questi piccoli angioletti."- le rispondo, iniziando a cambiarmi.
"Tu sei pazza, decisamente, io non li sopporto proprio."- mi dice Cecilia, un'altra mia collega, facendo ridere tutti.
"No, tu sei felice perchè finito il turno puoi tornare a casa e  rotolarti nel letto con quel figo del tuo fidanzato."- mi prende in giro Dolores.
"Anche questo è vero."- le dico ridendo. So che non c'è malizia nella sua frase, tra di noi c'è solo molto confidenza e poi lei è felicemente sposata.
E solo che purtroppo  il mio ragazzo, nonostante sia passato del tempo, è sempre bellissimo come quando aveva 17 anni, anzi forse adesso che è più grande è ancora più bello, perchè è un papà ed è diventato un uomo adulto e responsabile. Quindi gli sguardi su di lui, saranno sempre in centinaia anche dall'altra parte del mondo.