Risveglio

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Sentivo dolore in tutto il corpo.
La testa mi faceva un male cane e gli occhi sembravano uscire dalle orbite.
Ma almeno non ero morta.

Cercai di aprirli per capire dove fossi, ci misi un minuto buono per ricordarmi cosa fosse successo.

Mi era caduto un armadio addosso, con un vagante dietro, e l'ultima cosa che avevo sentito era, presumibilmente, la voce di un uomo.

Con fatica riuscì ad aprire gli occhi ma avevo la vista molto offuscata e confusa. Riuscii a intravedere la luce del sole, era molto fioca, probabilmente era mattina.
Mi trovavo ancora in quella stanza? o forse ero ancora sotto l'armadio?

Cercai di muovermi, provando a capire dove fossi.
Dopo tutto quello smarrimento finalmente capii che mi trovavo ancora nella camera, ma ero sdraiata sul letto.
Ero avvolta da delle coperte calde, e affianco a me c'era il mio zaino.
Guardai il comodino e vidi dell'acqua, avevo una sete incredibile.

Cercai di afferrare il bicchiere, ma un dolore lancinante alla spalla destra mi fece gemere dal dolore.
Scoraggiata rimisi il braccio appoggiato sul letto e sospirai.
Ma cosa mi era successo? come potevo essere ancora viva?
Pensai che forse quelle persone mi avevano salvata, anche se mi sembrava molto improbabile, da quando era cominciato tutto le persone erano cambiate.
Poche erano rimaste come erano un tempo.

In ogni caso non c'era traccia di nessuno in quella stanza, solo io e il mio zaino.
Mi guardai intorno e vidi l'armadio ancora per terra, ma il vagante non c'era più.
Una chiazza di sangue scuro aveva sporcato la parete dov'era appoggiato.

Non potevo aspettare che succedesse qualcosa, dovevo agire adesso che ero sola.
Cercai il mio coltello : non lo trovai.
Dannazione, e adesso?
Sicuramente me lo avevano levato quelle persone, per paura che potessi usarlo in qualche modo.
Presi lo zaino ed esaminai il suo interno, c'era ancora tutto.
Proprio quando stavo per alzarmi sentii delle voci al piano di sotto, immobile rimasi ad ascoltare.

《Perché semplicemente non ce ne andiamo?! avremmo dovuto farlo giorni fa, eppure siamo ancora qui!》

La voce dell'uomo che aveva parlato sembrava molto alterata e questo non prometteva nulla di buono, poi udii un'altra voce, questa più calma.

《Senti, l'abbiamo salvata, mi hai aiutato. Se la lasciassimo qui sarebbe stato tutto vano! Si sveglierà a breve e poi le faremo le domande.》

《Ma non è affar nostro, l'abbiamo salvata e adesso dobbiamo andare, le abbiamo già fatto un favore.》

Rispose il primo uomo con la stessa rabbia.
Poi sentii una terza voce maschile dire :

《Adesso vado a controllare se si è svegliata, ok? state calmi.》

Mi si gelò il sangue, stava per salire qui, e io non avevo nemmeno il mio coltello.
Mi guardai intorno in cerca di qualcosa di appuntito o quando meno di pesante.
Su uno scaffale vidi un trofeo, con tutta la forza di volontà mi alzaii.
Mi faceva male tutto ma non potevo farmi trovare a letto, disarmata, da quelle persone.
Così presi lo zaino e mi nascosi dietro all'armadio caduto, aspettando che lo sconosciuto aprisse la porta.

Non appena successe mi alzai e con uno scatto mi ritrovai di fronte a lui, con il trofeo in alto, pronta a colpire.

《Ferma, per favore, non vogliamo farti del male!》

Disse in modo gentile, cercando di farmi calmare.
Era un ragazzo coreano e aveva un viso buono, ma non potevo fidarmi di lui.
Non accennai ad abbassare la mia arma e lui cercò di convincermi con le parole, ma non cedetti.
Dopo poco sentii arrivare gli altri due, correndo.

Promise  |||  The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora