Fuga

171 11 10
                                    

Mi svegliai, di soprassalto.
Mi sembrava di aver sentito un'esplosione, probabilmente era solo nella mia testa, un brutto sogno.
Spesso mi chiedevo, come dei sogni, potessero sembrare così reali.

Cercai di abituare i miei occhi al buio di quella stanza, che ormai consideravo un pò la mia nuova, schifosa, casa.
Non dovevano essere passate molte ore, poiché fuori sembrava ancora tutto fermo, sicuramente era notte fonda.
Avevo male a tutto il corpo, ormai non mi sentivo più i polsi, ne tanto meno, le caviglie.
La schiena e il collo sembravano andare in fiamme, e mi faceva ancora molto male la testa, dove quello schifoso mi aveva colpita.

Proprio quando mi ero decisa a provare a chiudere gli occhi, sentii un'altra esplosione, ma stavolta ero più che sveglia.
Non credetti alle mie orecchie, probabilmente nemmeno la prima che avevo sentito era frutto della mia mente, qualcuno stava facendo esplodere qualcosa.
Che ci fosse, in corso, uno scontro con dei vaganti?
Mi misi in ascolto, cercando di capire cosa stesse succedendo lì fuori.
Dopo poco cominciai a sentire delle urla e dei colpi di pistola, qua e là.
Fuori da quella stanza angusta sembrava si stesse consumando una guerra, non sapevo contro cosa o contro chi, ma lo avrei scoperto al più presto.
Forse, in tutto quel marasma, sarei potuta passare inosservata, il problema era riuscire a lasciare quella stanza.
Mentre cercavo di formulare, nella mia mente, delle idee per scappare, sentii delle urla più forti e vicine e tanti colpi d'arma da fuoco.
Che fossero stati attaccati da qualcuno di vivo?
Una speranza si accese in me, piccola piccola, ma cercai di non darle troppo spazio, per non rischiare di rimanere delusa scoprendo la verità, poco dopo.

Cercando di non pensare a quello che stava succedendo nella notte, mi guardai intorno per capire cosa fare.
Era molto buio, ma i miei occhi si erano abituati abbastanza bene.
Sul tavolo mi sembrava non ci fosse niente e nemmeno per terra.
Provai a muovere le braccia, cercando di allentare le corde, ma mi facevano troppo male i polsi.
Sentii del sangue scorrere lungo la mano e poi una goccia che si schiantava sul pavimento, quasi impercettibile.
Poi, d'improvviso, la porta si aprì da sola, come se avesse funzionato solo grazie alla forza delle mie intenzioni.
Quello che vidi fuori mi spaventò molto, c'era fuoco ovunque e molte persone correvano nella notte.
Altre, i soldati di Woodbury, correvano con le armi in mano, guardandosi intorno.

Davanti a me c'era Merle, che con poca grazia e in pochi secondi, mi aveva portato di peso fuori dalla stanza. Rivedere quel mostro riportò a galla tutti qui ricordi che stavo cercando di scordare.

《Andiamo stronzetta, ci dobbiamo nascondere.》

Mentre venivo trascinata in mezzo alla strada, cercai di capire cosa fosse successo, ma c'era troppo fumo e buio.
Sentivo spari, donne che urlavano, uomini che davano ordini, ma vedevo comunque poco e niente, come se fossero tutti dei fantasmi.
Poi, mentre incespicavo nei miei passi, mi sentii tirare dal collo : Merle era appena caduto e mi stava trascinando per terra, un vagante gli aveva afferrato la gamba e lo stava per mordere.
Lui mi mollò e, con la sua mano finta, lo infilzò nel cranio.
Proprio mentre si stava per alzare, provai a tirarmi su e correre via, ma ero ancora legata e senza forze, così lui mi riprese per i capelli :

《Dove credi di andare?! Ti devo portare al sicuro!》

Non capivo come mai avessero così tanta premura di me, ma non potevo fare nient'altro se non lasciarmi trascinare da lui.
Intanto, intorno a noi, si era scatenato il caos : piccoli incendi, vetri e corpi ovunque. Gente che scappava e urlava, come impazzita.
Senza che me ne rendessi conto mi ritrovai dentro la casa del Governatore, lui non c'era.
Merle mi fece salire al piano di sopra, in una stanza che non avevo visto, sembrava lo studio.
In un angolo vidi il mio zaino, intatto e pieno, il mio cuore sobbalzò dalla felicità, forse sarei riuscita a recuperare la mia roba e la mia felpa gialla.

Merle osservava lo scontro che si stava svolgendo fuori, dalla finestra, sembrava molto agitato :

《Dannazione, fuori c'è un casino del cazzo!》

Approfittai della sua distrazione per cercare qualcosa di utile, con cui liberarmi o colpirlo, in qualche modo.
Vidi, sulla scrivania, un accendino.
Provai a prenderlo, con la mano destra e dopo tanti sforzi ci riuscii.
Merle era sempre più agitato, dovevo fare in fretta o mi avrebbe scoperto.
Poi un rumore forte, al piano di sotto, ci mise in allarme.

《Chi cazzo è, adesso!?》

Mi guardò con ribrezzo e si affacciò dalle scale, poi disse :

《Bene, bene. Eccovi qui, finalmente. Lo stronzetto l'avete portato? vorrei tanto salutarlo!》

Poi lo sentii scendere le scale, era il mio momento, cercai di posizionare l'accendino vicino alla corda e schiacciai, inutile dire che mi bruciai il polso, ma continuai, fino a quando non sentii che si era allentato. Poi strappai, con forza : ero libera.
Stavo cercando di slegare anche le caviglie quando mi sentii chiamare, da una voce familiare :

《Rose, eccoti finalmente! Aspetta, ti aiuto e poi andiamo.》

Non potevo credere ai miei occhi, forse stavo ancora sognando, Michonne, Maggie e Glenn erano lì, davanti a me e il ragazzo aveva parlato, ma non riuscii a rispondere, troppo incredula.
Mi sorrisero e si avvicinarono per slegarmi, provai a mettermi in piedi ma facevo molta fatica, così Maggie mi aiutò a fare le scale, mentre gli altri due ci coprivano. Per fortuna aveva preso anche la mia borsa.

Di Merle nessuna traccia, forse era scappato, ma non c'era tempo per chiudere.
Arrivammo fuori e sembrava ci fosse ancora più marasma di prima, se possibile.
Glenn urlò qualcosa e improvvisamente accorsero Rick, Carol e Daryl.
Non fecero in tempo a dire niente ma, i primi due mi sorrisero e Daryl mi fissò, forse incredulo quanto la ero io.

Mentre tutto sembrava andare per il verso giusto, un gruppo di uomini ci attaccò, io avevo le mani libere ma avevo difficoltà anche solo a stare in piedi, quindi io e Maggie ci facemmo da parte.
Gli altri lottavano, con il sangue e con i denti, allo stremo delle forze.
Maggie dovette sparare qualche colpo, per difenderci e mi mollò. In meno di un secondo qualcuno mi aveva afferrato, facendomi cadere.
Mi ritrovai per terra con un uomo sopra di me, pronto a sferrarmi un pugno.
Lo vidi volare via e mi sentii prendere di peso da terra, era Daryl.
Senza guardarmi mi aveva preso in braccio, con naturalezza e io mi sentii al sicuro.
Lo guardai, ma era troppo concentrato per sentire il mio sguardo su di sé.
Poi guardò Glenn e disse :

《Prendi la bambina, Maggie e uscite. Lei non si regge in piedi, noi vi raggiungiamo. 》

Rick annuì e anche Glenn, proprio quando Daryl mi stava lasciando sulle braccia di Glenn, lo presi per il colletto e gli dissi, guardandolo dritto negli occhi :

《No, Daryl.》

Cercai di non sembrare impaurita, ma la ero.
Non volevo lasciarli, dovevo aiutarli a combattere.
Mi guardò, con uno sguardo meno duro del solito e disse piano :

《Và, noi vi raggiungiamo. 》

Poi mi lasciò a Glenn e si voltò, con la balestra tra le braccia.
Rick mi sorrise e guardai per un secondo il gruppo che combatteva, con coraggio, uniti.
Poi Glenn si girò e cominciò a correre, di fianco a noi Maggie ci copriva le spalle.
Arrivammo davanti alla recinzione e, con difficoltà, riuscimmo ad arrampicarci e scavalcare.
Il mio polso sanguinava copiosamente, ma non ci feci troppo caso.
Ci inoltrammo nella foresta e ad un certo punto Glenn mi adagiò vicino ad un albero.
Poi Maggie mi chiese :

《Rose, stai bene?》

Rivolsi lo sguardo verso Woodbury e non risposi.
Non fino a quando gli altri non sarebbero tornati sani e salvi.

Promise  |||  The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora