Odio

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Sentii un rumore, ero nel mio letto, nella mia cella.
Era ancora buio fuori e non si vedeva niente.
Mi alzai dal letto, per capire cosa ci fosse che non andava.
Presi il mio coltello, con le mani che tremavano e il sudore che colava dalla mia fronte.
Non c'era un attimo di pace.
Il rumore si fece più forte, ero troppo frastornata per capire cosa potesse provocarlo, poi uscii dalla cella e lo vidi : eravamo invasi.
La prigione era piena di vaganti, il piano di sotto era completamente infestato e adesso stavano salendo dalle scale.
Dovevo svegliare gli altri, avvertirli della situazione e proteggere Daryl.
Mi spostai, silenziamente, verso la cella di Carol.
Il respiro mi morì in gola, era coperta di sangue, la gola completamente recisa da diversi morsi.
Trattenni un urlo e mi avvicinai, era morta.
Le mie mani erano nuovamente sporche di sangue, ma non potevo fermarmi, sarei tornata dopo da lei.
Le chiusi gli occhi e mi avvicinai, in fretta questa volta, alla cella di Daryl.
Dormiva, scosso da tremiti e probabilmente da incubi, e due vaganti stavano per morderlo.
Proprio mentre stavo per trafiggerli, un vagante lo azzannò al petto.
Mi avventai contro di lui, con tutta la forza e la rabbia che avevo e lo uccisi.
Il rumore ne avrebbe attirati sicuramente altri, tant'è che quando mi girai mi ritrovai accerchiata.
Era finita, questa volta per davvero.
Chiusi gli occhi, seduta per terra, appoggiata al letto di Daryl e strinsi la mia collana, pronta ad incontrare il mio crudele destino.
Poi sentii una voce, lontana, profonda come se fosse dentro di me.

Aprii gli occhi, la luce filtrava dalla mia cella, c'era il sole ed io ero sdraiata nel mio letto.

《Rose? stai bene? Svegliati!》

Guardai di fronte a me, Beth mi guardava preoccupata ed agitata.
Mi alzai, di fretta, il coltello alla mano e la paura nel cuore.

《Dove sono Carol e Daryl?! State tutti bene?》

Lei mi guardò stranita, senza capire le mie parole.

《Si, stanno bene... ma che ti prende?》

Riaquistai un pò di calma, mi presi la testa fra le mani e ragionai : certo che stavano bene, erano passati due giorni da quando Daryl era stato operato e adesso tutti aspettavano che si svegliasse.
Avevo fatto solo un dannatissimo incubo.
Sorrisi, sollevata e mi scusai con Beth.

《L'importante è che ora va meglio! Volevo chiamarti per dirti che... Rose, Daryl si è svegliato!》

Il mio cuore accelerò e non feci in tempo a rispondere, che stavo già correndo giù dalle scale, nella stanza dove riposava l'uomo.
Mi fermai di botto, davanti al suo letto, riprendendo un pò di contegno e quasi scontrai Rick e Michonne.
Erano davanti a lui e appena mi sentirono mi salutarono, si spostarono e lo vidi.
Era sveglio, la sua carnagione aveva preso un pò di colore, lo guardai.
Lui girò appena la testa e mi fissò, visibilmente stranito, senza dire una parola, la convalescenza non l'aveva cambiato, pensai.

《Ciao. 》

Dissi con un pò di imbarazzo e sollievo nella voce, non volevo dargli la soddisfazione di vedermi troppo contenta.

《Ciao bambina.》

I nostri occhi sembravano legati da una catena, con un lucchetto difettoso, impossibile da aprire.
Non risposi, semplicemente lo fissai, studiandolo come facevo sempre.
Rick e Michonne se ne andarono, forse volevano darci una privacy di cui non avevamo bisogno (giusto?).
Difficilmente abbassavo lo sguardo, odiavo perdere quel tipo di sfide, ma quella volta cedetti.
Fissai i miei piedi, imbarazzata come non la ero mai, Daryl non perse tempo per punzecchiarmi.

《Tu, imbarazzata, davanti a me. Chi l'avrebbe mai detto!》

Non potevo crederci, stava facendo del sarcasmo, con me poi.
Rialzai lo sguardo su di lui, divertita ed irritata, ci riusciva sempre.

《Nonostante tu abbia sfiorato la morte, vedo che non hai perso la tua vena amorevole.》

Stavolta ero io a prenderlo in giro, e non potevo credere che stessimo parlando senza litigare, forse oltre al proiettile nella gamba aveva preso anche una botta in testa.
Mi guardò, divertito e colsi anche un leggero risentimento nel suo sguardo.
Così, per non cadere nel silenzio imbarazzante, aggiunsi :

《Avrai già spiegato tutto a Rick, però vorresti dirmi cosa pensavi di fare?!》

La domanda suonò più come una accusa posta con rabbia, non riuscì a farla uscire diversamente dalle mia labbra.
Mi guardò e i suoi occhi ritornarono come li avevo conosciuti, con quella sfumatura di rabbia e dolore, che si portavano sempre dietro ; stava forse per scatenarsi l'inferno, come sempre?

《Perché ti interessa saperlo, sentiamo!?》

Non riusciva proprio ad essere gentile, eh?! Non poteva riconoscere che mi stavo preoccupando per lui e rispondere senza troppe storie, no era troppo complicato.

《Mi sembrava durata troppo, la pace. Niente, non mi interessa, ok?! Così ti senti meglio?》

Mi avvicinai al suo letto, urlando, non riuscivo a controllarmi, non avevo mai imparato a farlo.

《Quale pace ragazzina?! Ma di che parli? lascia perdere, ok? È meglio per tutti.》

《Sei uno stronzo, lo sai?! Dovresti smettere di allontanare tutti, dovresti smettere di fare finta di non avere un cuore, e dovresti permettere alle persone di preoccuparsi per te. Anche se provi a nasconderti, sei limpido come l'acqua per me e tu l'hai capito! Certo che l'hai capito, ed è per questo che mi tratti così di merda.》

Cominciai a camminare in tondo, parlando quasi da sola, convinta che non mi ascoltasse nemmeno.
Poi lo guardai e i miei dubbi vennero confermati, in un attimo.

《Non so perché ti sei fatta questi complessi del cazzo, ma ti sbagli di grosso.》

Il suo sguardo era duro e finalmente tutto mi fu chiaro : ecco dov'era la somiglianza che vedevano tutti, avevamo la stessa rabbia, lo stesso sguardo, le stesse paure.
Mi avvicinai al suo letto e al suo viso, arrabbiata più che mai e gli sfiorai la fronte con le mie labbra, come a dargli un bacio.
Quando i miei occhi si posarono nuovamente sui suoi, capii di aver raggiunto il mio scopo, il suo viso era praticamente sconvolto, come non lo avevo mai visto.
Mi prese per un polso e mi allontanò, senza farmi male, però.

《Vattene ragazzina! Tu non sai un cazzo di me!》

Rimasi lì, a fissarlo, con uno sguardo imperturbabile.
I suoi occhi erano infuocati e non mi diede modo di replicare, mi bastò guardarlo.

《Va bene, me ne vado. Ti lascio solo, è quello che vuoi, non è vero?!》

Avrei voluto riempirlo di insulti e fargli male, tanto quando me ne aveva fatto lui da quando ero arrivata.
Il nostro rapporto era questo, colpirci fino a quando uno dei due non decideva che fosse abbastanza.
La mia mente tornò a tutti i ragionamenti che avevo fatto, ero sempre più convinta che la soluzione migliore sarebbe stata non parlargli più.
Così insistetti :

《È quello che vuoi, non è così?!》

Sembravo una pazza, sicuramente le mie urla si erano sentite in tutta la prigione e anche fuori, probabilmente stavo attirando anche i vaganti nel bosco.

《Si, è quello che voglio.》

Disse, stavolta calmo, come se fosse rassegnato, come se fosse troppo stanco per replicare.
Forse lo era davvero, dopotutto si era svegliato da poco.
Non feci spazio al senso di colpa nel mio cuore, provavo solo rabbia.
Nonostante il suo sguardo fosse duro e determinato, non gli credevo.

《Ok, prova a convincere prima te stesso, però. 》

Adesso ero calma anche io, come se non sentissi il bisogno di far uscire qualche emozione, ero completamente svuotata di tutto.
Quella calma sarebbe durata poco, presto avrei dovuto affrontare, faccia a faccia, il mio senso di colpa e la rabbia.

Lo guardai un'ultima volta e poi me ne andai, decisa a non tornare mai più.


Buonasera a tutti/e! Come va?
Ecco un altro capitolo... questa storia si sta facendo praticamente da sola e scriverla mi viene veramente naturale.
Mi fa stare bene farlo e mi fa piacere se sta piacendo, a qualcuno, anche solo un pochino!
A presto e grazie ❤

P.s : scusate se non si vede la foto, devo avere qualche problema con l'app 🥺

Promise  |||  The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora