Ricostruire

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Dopo la conversazione con Daryl ero andata nella mia cella, desiderosa solo di chiudere gli occhi e non pensare per qualche ora.
I sogni invasero il mio sonno, e mi svegliai molte volte, preda di incubi spaventosi e raccapriccianti.

Mi svegliai prima che fosse spuntata l'alba, ed ebbi paura del giorno che stava per giungere.
Egoisticamente avrei preferito che il buio non andasse via, per evitare tutti gli obblighi che si portava dietro la giornata che stava sopraggiungendo.
Ci sarebbe stato molto da riparare e di cui parlare.
Quindi aspettai lo spuntare del sole con l'ansia di un nuovo inizio e poi uscii dalla cella, pronta a fare del mio meglio.

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La prigione era in subbuglio, ero quasi certa che sarei stata la prima ad essere sveglia, invece erano già tutti al lavoro.

Per prima cosa andai da Hershel, dovevo sapere come stava Rick.
Nel piccolo ambulatorio trovai Carol, Beth e Lori, di Hershel nessuna traccia.

《Buongiorno ragazze, inizio pesante?》

Furono tutte grate di vedermi e mi abbracciarono con calore.

《Rick sta bene, vieni.》

Disse Lori, felice come non mai.
Mi avvicinai al suo letto e gli sorrisi contenta di vederlo sveglio.
Aveva una fasciatura alla spalla sinistra e mi spiegò che un proiettile lo aveva colpito di striscio.
Gli presi la mano e gli augurai una pronta guarigione, poi lui mi chiese di Daryl e il mio cuore prese a battere forte.

《Daryl sta bene, l'ho portato io nella sua cella. Stamattina non c'era già più, quando sono uscita.》

Rick quasi rise nel sentire l'ultima frase :

《Bhe, non è decisamente da lui starsene fermo quando c'è qualcosa da mettere a posto.》

Sorrisi, involontariamente e poi lasciai cadere il discorso.
Rick mi diede indicazioni su cosa fare e dopo aver salutato le altre uscii dalla prigione.

Il nostro capo mi aveva spiegato un pò la situazione : c'era da rinforzare la recinzione, prima che arrivassero altri vaganti e da aiutare Hershel con le persone di Woodbury, alcune erano rimaste ferite dallo scontro.
Inoltre Glenn stava organizzando delle spedizioni verso la città, per trovare del cibo, dato che c'erano più bocche da sfamare.
Provai ad oppormi, sul fatto di tenere quella gente con noi, ma Rick mi spiegò che erano stati semplicemente obbligati a lottare e che in un primo momento li avremmo controllati.
Mi sembrò un buon compromesso.

Fuori dalla prigione c'era tutto il nostro gruppo intento a lavorare e mi avvicinai a quelli che stavano mettendo a posto le recinzioni, poi sarei andata da Hershel.
Fortunatamente non c'erano danni gravi, ma andavano risolti al più presto se non volevamo essere svegliati di notte da dei vaganti.

Salutai Michonne, Maggie e due persone di Woodbury. Mi presentai, con un pochino di indifferenza, ma Maggie mi rassicurò sul fatto che fossero brave persone.
Si chiamavano Sasha e Tyreese, ed erano fratello e sorella, sembravo buoni, in effetti, ad una seconda occhiata.
Poco distante dal quartetto vidi Daryl, intento a sistemare dei grossi pali di legno, probabilmente da mettere contro la rete.
Cercai lo sguardo di Maggie, come per chiederle spiegazioni sul perché Daryl stesse faticando, e lei fece una smorfia di quelle che si fanno quando si sa che una cosa non può essere che così.
Così mi avvicinai a lui, ancora risentita dalla sera prima e da tutte le parole che ci eravamo lanciati addosso in questo periodo.

《Daryl, dovresti riposare, non puoi fare tutto questo sforzo.》

La mia voce suonava calma, quasi gentile, non avevo voglia di litigare, anche se il mio cuore lottava per non urlargli contro.
Ed ecco che, puntualmente, lui mi portò ad arrabbiarmi, come sempre.

《Non sei la mia infermiera, ragazzina!》

Disse amaro, senza nemmeno guardarmi.
Stavo per rispondergli a tono, come facevo sempre ma le parole mi morirono in gola quando vidi il suo viso.
Era pieno di lividi, gonfio e con un taglio molto pronunciato sul sopracciglio che la notte prima non avevo notato.

《Smettila di fissarmi, cazzo!》

Il suo umore sembrava più nero del solito, ma non mi feci scoraggiare.

《Non mi interessa se mi allontani, vieni qui, devo controllare quel taglio. 》

Dissi imperativa, con lui bisognava usare le maniere forti. Si avvicinò e mi guardò come un cane rabbioso :

《Trovati un altro giocattolo da curare, io non ne ho bisogno.》

Persi la pazienza, come spesso succedeva e reagii di istinto, come al solito.
Lo presi alla sprovvista, gli feci uno sgambetto e si ritrovò con il sedere per terra, prima che potesse alzarzi mi sedetti sulle sue gambe, per farlo stare fermo.

《Mi costringi ad usare le maniere forti.》

Dissi, quasi divertita guardandolo male.
Smise di dimenarsi e lasciò che gli controllassi il volto.
Quel taglio aveva sicuramente bisogno di cinque punti, era davvero profondo.

《Dio Daryl, qui ci vogliono almeno cinque punti, devi farteli mettere al più presto. Stando qui fuori rischi di far infettare la ferita.》

Non aveva smesso un attimo di guardarmi, come se non potesse staccare il contatto tra di noi.

《Come sei testarda ragazzina, levati di mezzo!》

Non ci vidi più dalla rabbia :

《Sarei io quella testarda?! Ma ti senti?! Stasera andrai da Hershel o non mi muovo da qui.》

Fece un ghigno esasperato, ma anche leggermente divertito.

《Potrei spostarti di peso, sai?》

Disse ad soffio dal mio viso, senza distogliere gli occhi dai miei. Quella vicinanza mi provocò agitazione, non sapevo definire perché.
Poi, con la stessa modalità, risposi :

《Ma non lo farai, quindi.》

Sapevo che non mi avrebbe mai toccata sapendo che mi sarei in qualche modo opposta. Era il suo modo di proteggermi.
Infatti, nonostante fossimo vicini più che mai , il suo corpo sembrava lontano anni luce.
Non voleva farmi rivivere il trauma che avevo vissuto con il fratello.
Lo capii quando si allontanò dal mio viso, come se si fosse reso conto che era troppo.
I pensieri invasero la mia mente e non potevo credere che quel suo comportamento era dovuto a questo.
Poi mi ricordai di una frase che avevo detto, quando avevo scoperto chi era Merle per lui. Gli avevo detto che forse non erano poi così diversi e lui probabilmente se lo ricordava.
Aveva paura che lo pensassi e che avessi paura di lui.
Cercai di smettere di pensare a quel groviglio di scenari e aspettai semplicemente un cenno affermativo da Daryl, ero irremovibile.
Lui, sconfitto, fece un cenno della testa e in meno di un secondo ero lontana da lui, contenta di aver ottenuto almeno qualcosa.

La confusione che albergava nella mia testa mi accompagnò per il resto della giornata.
A cena vidi Daryl con i punti, ma non mi degnò di uno sguardo.
Forse era inutile provare, eravamo come foglie dello stesso ramo ma separate, inevitabilmente, dal vento, difficilmente saremmo andati d'accordo.

Mangiai in silenzio e poi uscii per un giretto notturno nel bosco, dovevo pensare o forse smettere di farlo.


Questo è un pò corto e di transito... ma spero vi piaccia 🥰 a presto!

Promise  |||  The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora