Riparare

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Le mani mi tremavano.
Non riuscivo a capire cosa mi facesse essere così agitata, così spaventata.
Il cuore sembrava volesse saltare via dal mio petto e non riuscivo a controllare il mio respiro.

Pensavo fosse invincibile, ero sicura che non lo avrei mai visto così vulnerabile.
Invece eccolo, davanti a me, l'uomo più duro che conoscessi, era in fin di vita.
Vederlo a terra mi fece provare una sensazione che non sentivo da tanto tempo, e che non sapevo nemmeno più comprendere.

Misi da parte i pensieri e aiutai gli altri a portare Daryl in salvo, via da quel posto maledetto, alla macchina.
Il terreno era ricoperta da una macchia di sangue molto scuro, l'erba era completamente rossa.

《Rose, forza dobbiamo muoverci. 》

La voce di Glenn mi riportò alla realtà, presi lo zaino e ci mettemmo in cammino.
La macchina non era molto lontana, fortunatamente, ma sembrò un viaggio lunghissimo.
Daryl era incosciente e dovevano sorreggerlo Rick e Glenn, mentre io e Carol portavano gli zaini.
Avevo, a tracolla, la balestra di Daryl e mi soffermai a guardarla : non era in perfette condizioni, era sporca di sangue e molto ammaccata, ma era comunque una bella arma.

《Vedrai che tornerà ad usarla.》

Carol mi si era avvicinata e stava sorridendo, ottimista, nonostante le circostanze.
Cercai di assimilare un pò del suo spirito, ma vedere Daryl in quelle condizioni mi aveva particolarmente scosso, senza che sapessi precisamente il perché.

Arrivammo, con fatica, alla macchina e sistemai le cose dietro, insieme a Carol.
Poi Rick e Glenn, misero Daryl a destra, dietro, vicino al finestrino, così da non farlo sbilanciare.
Non aveva ancora ripreso conoscenza e questo preoccupava un pò tutti.
In fretta salimmo in macchina, io al centro, tra Carol e Daryl, Glenn davanti e Rick all guida.
Era notte, la visuale era molto ridotta, ma questo non impedì a Rick di andare a massima velocità.
Appogiai la testa al sedile, chiusi gli occhi e, senza accorgermene, mi misi a pregare.
Era molto tempo che non lo facevo, non per qualcuno.
Guardai Daryl, il suo corpo era scosso da spasmi e brividi, stava sudando parecchio.
Gli toccai delicatamente la fronte, scottava come lava.

《Carol, ha la febbre alta.》

《Si, è normale. Vedrai che arriveremo in tempo.》

Mi prese la mano e io gliela strinsi.

Il viso dell'uomo ferito, sembrava contratto dal dolore e dal terrore, come se stesse facendo un brutto sogno.
Lo guardavo, in pena. Nonostante non scorresse buon sangue tra noi, mi dispiaceva tanto vederlo sofferente.
In preda ad uno spasmo improvviso, appoggiò la sua testa sulla mia spalla, involontariamente.
Mi sistemai per accoglierlo meglio, perché stesse più comodo.
Gli spostai i capelli dal viso, e gli asciugai il sudore.
Tremava terribilmente, le sue palpebre sembravano in guerra, per far sì che gli occhi non si aprissero.
La gamba continuava a sanguinare copiosamente, ed io ero sempre più preoccupata.
Facemmo il resto del viaggio in quella posizione, lui appoggiato a me e io con la mano stretta in quella di Carol.

□ □ □ □ □

Non mi accorsi nemmeno che la macchina si era fermata, mi ritrovai semplicemente senza più il calore e i tremiti di Daryl, affianco a me.
Così mi guardai intorno : Rick e Glenn lo stavano portando dentro, ed erano accorsi anche tutti gli altri.
Hershel stava, sicuramente, già preparando il necessario per curare Daryl ed io ero lì, ferma, senza fare niente.
Dovevo mettere da parte la paura e agire, dovevo essere forte e rendermi utile. Come se fossi tornata me stessa solo in quel momento, scesi e presi le borse e la balestra da dietro, misi tutto vicino alle celle e mi avvicinai agli altri.
La scena che mi si parò davanti mi gelò il sangue : erano tutti intenti a prendere il necessario, a preparare Hershel e Daryl.
Mi paralizzai, ancora.

《Rose?! Rose avanti, aiutami con il pantalone. 》

Beth mi stava chiamando insistentemente. La guardai e mi avvicinai al tavolo, dove era adagiato Daryl.
La aiutai ad aprire il pantalone, lo strappammo per consentire ad Hershel di medicare la ferita.
Le mie mani erano rosse, completamente sporche del sangue di Daryl, ma non mi fermai.
Mi guardai intorno, per cercare qualcos'altro di utile da fare, preparai le bende e il catino con l'acqua, poi Hershel cominciò il lavoro.
Il proiettile era ancora dentro, avrebbe dovuto aprire ed estrarlo e poi ricucire.
La gamba era completamente ricoperta di sangue, così come il tavolo e il pavimento.
Mentre Hershel cominciò l'intervento, mi venne un conato, una grossa fitta allo stomaco e dovetti allontanarmi.
Uscii e vomitai quel poco che avevo nello stomaco.
Non era tanto l'impressione del sangue o della ferita, era qualcos'altro che mi faceva stare così male, che mi impediva di essere lucida.
Mi sistemai meglio che potei e poi rientrai, si erano quasi tutti allontanati, lasciando lavorare il veterinario in tutta tranquillità.
L'aria era molto tesa, Daryl oscillava ancora tra la vita e la morte.
Le miei mani erano ancora sporche di sangue, Lori me lo fece notare e mi accompagnò a lavarle.

《Sembri molto scossa, vedrai che si riprenderà, non temere.》

Le sorrisi e mi guardai allo specchio, lei mi lasciò sola.
Tutti sembravano guardarmi con aria strana, come se fossero a conoscenza di qualcosa che io ignoravo e questo non mi faceva stare tranquilla.
Ma non era proprio il momento di pensarci.
Mentre mi sciaquavo il viso, Beth arrivò correndo mi prese per un braccio e disse :

《Rose, mio papà ce l'ha fatta, Daryl starà meglio!》

《È cosciente?》

Chiesi, molto sollevata dalla notizia.

《Non ancora, ma si sveglierà presto!》

Beth sembrava al settimo cielo, sorrisi di questa sua felicità genuina.
Per quanto riguardava me, il peso che avevo sul cuore si era alleggerito molto, e fui costretta ad ammettere a me stessa che ero preoccupata, anche parecchio, per l'uomo che più odiavo.
Mi sentii una stupida, soprattutto a pensare a quello che avrebbe detto lui (o non detto), se glielo avessi esplicitato, così promisi a me stessa che non gliene avrei fatto parola.

Andai con Beth da Daryl e gli altri, aiutai a sistemare tutto e poi ringraziai Hershel, per quello che aveva fatto.
Non sembrava stupito, come tutti d'altronde, del mio atteggiamento.

Daryl stava dormendo, due celle dopo la mia. Rick lo aveva sdraiato sul letto, e adesso sembrava più sereno di quando era in macchina.
Mi ricordai che avevo ancora la sua balestra, così feci le scale e la presi in mano.
Era molto tardi, talmente tardi che ormai era presto, e io non avrei più dormito, così decisi che avrei dato una ripulita all'arma di Daryl.
Non sapevo cosa mi spingesse a voler fare quel gesto, o che cosa mi portasse a preoccuparmi per lui, sapevo solo che quelle cose le provavo e non potevo ignorarle.
Avrei voluto, avrei voluto tanto scacciare tutte quelle sensazioni, ma si stavano insinuando in me come un parassita minaccioso, e non potevo permettermelo.
Non con lui.
Avrei dovuto chiudere ogni rapporto (quale rapporto?) ogni sorta di contatto ( quale contatto, che siamo sempre a litigare), per il bene di tutti e due.
Non potevo far uscire la vera me.

Presi la balestra, la portai davanti alla sua cella e senza nemmeno guardarlo la posai, poi me ne andai.

Il mio cuore era di nuovo pietra, come se non avesse provato niente, come se non provasse niente.




Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia... buona giornata e a presto ❤

Promise  |||  The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora