Kat passò un'ora nella sua stanza a piangere. Per tante volte si era aspettata che Harry si sarebbe arrampicato sulla sua finestra un altra volta, ma non lo fece. Aveva paura di scendere per fare un pranzo davanti alla TV. Aveva paura di lasciare la casa, e aveva paura di andare a dormire. Inoltre aveva paura che avere tutte queste paure la avrebbe fatta collassare, e Harry non avrebbe dovuto ucciderla.
Sapendo che qualche volta sarebbe dovuta tornare da Adam, pensava che quello fosse il momento giusto per lasciare la sua casa. Non la faceva più sentire come a casa ormai, sembrava una prigione. Prima che potesse rendersene conto, stava guardando in basso sullo zerbino della casa dei Kennedy: "non voglio dannate ragazzine che vendono biscotti". Bussò alla porta, e dei passi vennero correndo verso di essa. Adam glielo aveva detto? Lo aveva fatto?
La barriera di legno tra i due fu velocemente aperta, rivelando Adam. Aveva una maglietta diversa e i suoi capelli erano disordinati, gli occhi fuori dalle orbite. "Entra, mia mamma è andata a fare una corsa, quindi hai esattamente cinque secondi per dirmi cosa è successo oggi! Chi era quel ragazzo, e perché mi ha puntato una pistola?" La sua voce si alzò al massimo in un istante. "Pensavo che ti avesse rapita! Ho dovuto mentire a mia madre e non farle sapere che il tuo amichetto stava quasi per spararmi alla testa.
"Adam!" Pianse lei. "Sono così dispiaciuta, ma non potevo pensare a te in quel momento. Qualcuno mi ga osservata per molto, e ha fatto abbastanza per assicurarmi che se faccio il minimo errore, mi potrebbe uccidere. Non dovrei nemmeno essere qui."
"Cosa?" Adam ansimò, orripilato.
"Solo per piacere, non dirlo alla polizia, questa persona ha la capacità di agire come una normale persona, e però mai venire catturata. Non voglio che tu venga coinvolto in questo pasticcio." Camminò sorpassandolo. "Sono venuta a prendere la mia borsa."
Adam la seguì da dietro e si trascinò a fatica su per le scale. Staccato dibattendo sul fatto di ammettere o no i suoi sentimenti verso di lui, visto che probabilmente tra breve sarebbe stata uccisa. Nessuno è perfetto, ma Harry cercava qualcuno che lo fosse. Kat non aveva chance.
Raccolsero le sue cose insieme, e lei stava per uscire dalla porta, quando finalmente decise che lo avrebbe fatto. Prese la sua borsa e si girò, e velocemente fece aggrappare il suo braccio magro ad Adam, abbracciandolo e stringendolo per più tempo possibile. Si tirò indietro, meditando su se avrebbe dovuto baciarlo o no. Infine, fece pressione con le dita sul suo collo e sulla nuca, e le loro morbide labbra si connetterono nello stesso momento. Sapeva di essere in punto da aver bisogno di fiato, Adam non se lo aspettava per niente.
Sentì qualcosa dietro di lei, la porta si aprì e sbattè forte. All'inizio pensava che fosse Harry Styles che la stava osservando, ma quando la porta si aprì, lei vide che si trattava di Nikita Kennedy, che li guardava sorpresa. Kat non poté fare nulla, ma sospirò.
"S-stavo proprio per andarmene," balbettò, trascinandosi a fatica e sorpassando Mrs. Kennedy e praticamente piangendo davanti alla porta aperta, camminando per la strada ed entrando ancora una volta a casa sua. Era molto più che contenta che il suo rapitore non fosse presente; aveva la garanzia di avere la casa per lei per una notte. Sarebbe andata da qualche parte con Harry il giorno dopo, ma dove? Sarebbero andati con un aereoplano? Se lo avesse fatto, sarebbe stata la volta buona per scappare e uscire da quel pasticcio. Questo era il motivo per cui non era scappata prima, sapeva qualcosa, lui era ovunque.
Eccetto in quel momento. Lui non sapeva nulla del bacio, e se lo avesse saputo, la avrebbe sicuramente uccisa. Si obbligò a non dirlgli niente dell'argomento, lei quel giorno non era mai stata a casa sua.
Decise di impacchettare le sue cose quella notte. Prese solo una sua borsa, e comincio a impacchettare la borsa delle spazzole, magliette, jeans, pantaloni da yoga, gonne, camicie, infraditi, tutti i tipi di oggetti che le passavano sotto mano. Sapeva che Harry avrebbe cercato tra ciò che aveva impacchettato la mattina dopo, così Kat decise che qualsiasi cosa che avrebbe voluto portare, e che lui non avrebbe approvato la avrebbe nascosta da qualche parte, forse nei suoi reggiseni, o qualsiasi tipo di scompartimento segreto nella sua borsa. Le cose che voleva nascondere erano poche: il suo cellulare e uno stick di eyeliner.
Con cura, cercò nella spazzatura, le uniche cose che prendeva erano carte spiegazzate, trucchi, e pochi altri oggetti, poi tirò fuori la bacchetta di eyeliner.
"Penso di essere pronta a tutto."
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Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)
FanfictionUccideva chi pensava lo meritasse. Non sapeva però di meritarselo molto più di quanto lo meritasse Kat.