Capitolo 29

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Harry era curioso sul perché fosse tutto sporco davanti all'ingresso. Sapeva che la causa era la pianta di fiori sotto la quale teneva la chiave, ma non sapeva chi potesse essere entrato in casa sua. Cacciò fuori la sua pistola e con cautela la alzò di fronte a lui.

Non concepiva per nulla che la sua casa fosse aperta, e non aveva idea di chi avesse potuto aprirla. Perché non ci ho pensato? Si chiese quando entrò in cucina. Notò che il pane, la marmellata, il formaggio, e la senape erano tutti appoggiati sul piano di granito della cucina. Cosa, qualcuno è entrato a farsi un sandwich?

Si sorprese do aver pensato la cosa corretta quando sentì qualcuno masticare nell'altra stanza. Mise la pistola avanti a lui, pronto a sparare.

"Keith?" Strillò quasi quando vide il bambino mangiare un sandwich. Non era il tipo da far del male ad un bambino, ma qual giorno era stato lungo, e quella cosa lo aveva spinto al limite. "Che stai facendo qui?"

"Kat doveva fare un lavoro. Mi ha fatto questo. È delizioso." Prese in mano l'ultimo pezzo del sandwich prima di portarselo in bocca. Harry abbassò l'arma.

Ebbe un colpo al pensiero che Kat fosse lì. Forse era per tutto quello che le aveva confessato, su Misty, la storia dietro la sua mente distorta. Ma cosa aveva bisogno lei da casa sua? Forse dei vestiti?

"Sai dov'è?" Chiese con dolcezza al bambino. Lui annuì e indicò la rampa di scale che portava al piano di sotto.

C'era solo una cosa a quel piano che le sarebbe potuto interessare.

Velocemente, si diresse verso le scale, e scese. Stava per girare l'angolo verso la sua camera, quando il suo corpo si scontrò con un altro. La ragazza, che sapeva che era Kat, cadde a terra con un tonfo.

Harry non sapeva cosa fare appena la vide piangere. La prima cosa che gli veniva in mente era prendere la sua pistola e puntare la contro. Si stese sul pavimento senza speranze mentre Harry era in piedi imponente su di lei, nel modo in cui a lui piaceva.

"Dimmi cosa stavi facendo col mio computer," urlò. Non conosceva altra emozione oltre all'essere arrabbiato in quel momento. Harry sapeva che la reazione di Kat sarebbe stata quella di piangere, chiedendogli di non ucciderla. Ma lei lo sorprese alla grande alzando gli occhi dal pavimento e guardando direttamente nei suoi. Non sapeva dire cosa stesse cercando di fare. Dopo un po, lei alzo la testa, i suoi capelli biondi le ricaddero sulla schiena.

"Sei un fottuto idiota malato," disse con così tanta confidenza che la sua voce era tranquilla come quella di un topo. Lei lo stava ancora guardando con uno sguardo che se avesse potuto uccidere, Harry sarebbe stato sei metri sotto terra.

Rimase senza parole per un momento, aprì la bocca prima di chiuderla e riaprirla. "Scusami?" Abbassò gli occhi su di lei. "Kat, sai come la penso sul bestemmiare."

"Lo faccio, e lo sto fottutamente facendo." Sì assicurò di enfatizzare per bene la parola. "Ma quello che stò dicendo è vero. Come puoi pensare che questo sia un modo sano per vivere? Uccidere chiunque non è come te è un piano malato. Cercando di creare una razza come te, come fece Hitler."

"Quella era una situazione completamente diversa."

"No davvero." Kat rise come se la protesta di Harry fosse la cosa più divertente del mondo. "Nessuno è perfetto, Harry, nemmeno tu. Ma visto che tu pensi di esserlo, pensa cosa potrebbe succedere se tu davvero riuscissi a uccidere tutti quelli che non sono perfetti. Sai chi sarebbe rimasto? Nessuno. Tutti commettiamo errori, ma impariamo da essi. Tutti hanno una seconda chance ma è questo il tuo problema; nel tuo mondo, non esistono seconde opportunità, ed è sempre stato così."

Mentre parlava, Harry aveva cominciato a piangere. Tutte le sue emozioni scorrevano come fiumi cadendo ai piedi di Harry. Era la seconda volta che gli succedeva nello stesso giorno.

"No," protestò Harry, ma al sua vice su ruppe. "Avevo Misty."

"Certo, la avevi. Avevi. Ma la differenza tra voi due è che lei aveva un cervello per farsi curare. E ad aiutarla era un ragazzo del college!" Cominciò a ridere. Sapeva di essere troppo dura con lui, ma voleva fargli capire che quelle azioni lo avrebbero portato alla solitudine.

Prima che se ne potesse rendere conto, Kat fu sbattuta contro il muro, le mani di Harry intorno al collo e la pistola puntata alla tempia.

"Dillo un'altra volta," disse tra i denti stretti. "Ti obbligo a dirlo un'altra volta, e io poi ti uccido."

"Se non la avessi uccisa, ora voi due sareste stati normali forse," sussurrò Kat con un tono soffice, scrollando le spalle.

"Pensavo di poterti cambiare, Kat, davvero pensavo di poterlo fare," cominciò Harry. "Continuavo a dirmi, ha solo sedici anni, imparerà ad essere come me. Come la vecchia Misty. Non ti assomigliava per niente ed ero questo che io provavo a fare dal primo momento. Ma avevo bisogno che smettessi di comprare la tintura. Poi mi venne un'idea; e se avessi provato a cambiarti, invece che ucciderti, potevo provare a cambiarti."

Scommetto che questo è solo l'inizio, penso Kat sarcasticamente. "Harry, io ti dirò una cosa che dovrei fare, tu pensaci. Non ti forzerò a fare nulla, ma ti dico che non è per me, ma per te stesso." La pistola era ancora vicino la sua testa, per questo parlava lentamente.

Harry abbassò lo sguardo su di lei, dicendole di continuare. Era pronto a farla. La sua mano andò via dal suo collo.

Lei prese a coppa entrambe le sue guance per far sì che le prestare attenzione.

"Harry Styles," cominciò. "Ho bisogno che tu vada vicino al tuo computer. Che ti sieda, ti rilassi, e scriva il tuo indirizzo."

La prima reazione di Harry era di saltare alle proteste. "No! Non posso arrendermi ora, Kat."

"Non ti stai arrendendo, Harry," mantenne le sue spalle per tenerle basse. "Stai facendo la cosa giusta."

Stettero in silenzio per un minuto. Harry si rifiutava di smettere di piangere, ma a Kat stava bene. Lui cercava di convincersi che lo stava facendo per Misty, ma sapeva che non era così. Lo stava facendo per se stesso.

Più ci pensava, più realizzava che lui e la moglie erano esattamente gli stessi. Misty era cambiata a causa di un semplice ragazzo del college, e lui stava cambiando a causa di una semplice ragazza del liceo.

Finalmente, Harry arrivò ad un verdetto. Prese un forte respiro, espirò, poi guardò Kat.

Poi buttò a terra la pistola.

Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora