Kat era più spaventata che mai, così Harry la portò in un vicolo vicino ad Homesense, c'era un altro negozio, Reitman's. Lei urlo inflessibilmente, finché la mano ruvida di Harry non le copri la bocca. Lei non aveva mai pensato che le avesse potuto mettere le mani addosso in quel modo.
Prima di saperlo, la sua schiena si scontro duramente con il muro di mattoni dietro di lei. Perché lui stava diventando così duro con lei, nonostante le lacrime le rigassero le guance?
"Kat," singhiozzò, ma non così forte come lei. Le sue mani circondavano e stringevano i suoi polsi, che lui aveva fissato sopra la sua testa. Lottò liberarsi, ma lui era semplicemente troppo forte per lei. "Perché lo hai fatto?"
Confusa ma arrabbiata, la debole ragazza alzo la testa furiosa prima di lui. "Perché lo ho fatto? Hai ucciso mia madre! Mi hai minacciata! Punti la pistola contro tutti e poi li butti nella pattumiera!" Gridò, ancora sperando che qualcuno potesse sentirla. Si sentivano bene le sirene. "Sei pazzo!"
"Tua madre era una donna terribile!" Urlò, la sia voce era così profonda e oscura che Kat era spaventata che gli sarebbero spuntati i denti da vampiro o qualcos'altro. "Ti ha obbligata a fare cose orribili al tuo corpo."
"Questo non è niente!" Kat pianse forte nel panico, e le sue braccia erano forzate contro Il muro di mattoni, facendole venire il segno sulla pelle. "Che hai, hai macchiato anche il suo vestito bianco dopo il giorno di lavoro?" Disse sarcasticamente. A distanza si vedevano delle luci blu e rosse, Kat stava per urlare finché una delle sue mani fu lasciata libera, ma la sua bocca fu coperta un'altra volta.
"Se lasci uscire un solo suono," gracchiò, poi la portò dietro da Reitman's, lascio andare l'altra sua mano per raggiungere la sua tasca e tirare fuori la pistola tanto familiare. L'arma fatale era vicino la testa di Kat, ed era premuta proprio sopra il suo orecchio. "Io ti sparerò."
Le sue labbra erano centimetri, no, millimetri lontane dalle sue, così lei esitò per un momento o due.
"Fallo," lo guardò morta negli occhi, e disse questa parola a denti stretti. "Sparami. Tanto poi sarai arrestato."
"Oh, dolcezza, non verrò arrestato." Rise in un modo strano, un modo che Katie non sapeva che in lui esistesse pochi secondi prima. Deglutì riportando mentalmente indietro quello che aveva detto. Questo Harry era diverso, molto diverso. Questo Harry era cattivo, malvagio, e scellerato. Non aveva sentimenti, e sapeva che le sue attenzioni stavano diminuendo parecchio.
Molto consapevole di questa cosa, sussurrò infine, "Okay." Il respiro e uscì in piccoli sbuffi, ancora evidentemente scosso dal freddo metallo della pistola appoggiata sulla sua tempia. "Okay, starò tranquilla."
Un piccolo ghigno si fece strada sul suo viso. "Bene."
Annuì, non sapendo cos'altro fare, poi inclinò silenziosamente la testa.
Quando ritornarono a casa sua, non visti dalla polizia, lei dovette ammettere a se stessa di essere una persona egoista. Avrebbe dovuto urlare e prendersi un proiettile in testa, ed Harry sarebbe stato arrestato, ma no. Doveva salvarsi, permettendogli di continuare ad uccidere cittadini innocenti. Ma prima dovette ammettere a se stessa che piuttosto salvare se stessa avrebbe dovuto salvare qualcun'altro, ma questa era la natura umana. Avrebbe desiderato non fosse stato così, in modo che Harry sarebbe stato in prigione in quel preciso momento.
Era ancora infinitamente infuriata, e voleva semplicemente maledire finché il sole non sarebbe sorto. "Tu non..." Disse, ma in un secondo momento pensò a quello che stava per dire.
"Io non cosa?" Harry praticamente ringhiò, poi mise la pistola sul bordo della cucina, aveva il coltello in mano, e questo era pronto per essere usato.
Vide l'arma, ed esitò. Invece di dire quello che aveva pianificato, fece alcuni respiri ed un sorriso falso. "Non preoccuparti."
Lui alzò irritato un sopracciglio. "Io non cosa, Kat?" Ripeté, la sua parte scura ancora più desiderosa di tagliarle la pelle; se lo meritava. Gli aveva mentito, fingendo che gli paliacesse, o almeno lo trovava tollerabile, ma in realtà lo disprezzava.
"Non pensi che le persone dovrebbero esprimere liberamente la loro opinione?" Sussurrò, e cominciò a fare dei passi verso le scale.
"Non se si dimostra offensivo verso altri individui," replicò rigorosamente, conoscendo il costante fare errori di Kat. "Suppongo che stavi esprimendo la tua opinione verso di me, ma questo non era molto amichevole. Dico bene?"
Kat rimase zitta, sapendo che era vero. Avrebbe voluto dire: "Ti odio. Ti odio. Sei egoista e squilibrato; inoltre porti con te delle armi, e pensi che la disciplina sia tutto. Mi piacerebbe chiederti quante persone hai ucciso, ma non voglio scoprirlo. Mi hai rapito, hai ucciso mia madre, ed hai minacciato quella povera cassiera con un'arma. E ancora pensi che quello che fai sia giusto! E allora si, hai ragione."
Istantaneamente, guardò in alto verso di lui per un secondo, prima di correre verso le scale, Harry la seguì come una coda. Sapeva che avrebbe provato a scappare, così non esitò a mettere il dito sul grilletto.
Un forte boom si poté sentire alla distanza di un miglio.
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Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)
FanfictionUccideva chi pensava lo meritasse. Non sapeva però di meritarselo molto più di quanto lo meritasse Kat.