Capitolo 13

681 26 0
                                    

Dire che Kat era sorpresa era un'attenuazione. Al di fuori di tutti i posti dove lei pensava sarebbero andati, la sua casa non era tra questi. In ogni caso le sue sensazioni le rivelavano che non sarebbe andata così lontano, ma si sentiva intimidita e spaventata. Sentiva come se sarebbe dovuta essere la sua proprietà dal secondo in cui avrebbe messo piede in quella casa.

"La tua casa?" Ripeté. "Perché?"

"Non voglio portarti lontano, dolcezza. Devi ancora andare a scuola, e hai già saltato un giorno." Lui scosse la testa in disapprovazione. Kat sapeva che non era colpa sua per questo (ovvio, lei saltava la scuola una volta ogni due settimane, ma chi non lo faceva?) Harry, in ogni caso, pensava di essere perfetto, e di non essere la causa della sua assenza. Harry aveva incontrato Kat Domenica, e Ok quel momento era Lunedì.

"Ci andrò domani." Lei sapeva di dover dare ad Adam una spiegazione più grande di quella datagli il giorno prima. Fortunatamente lui non aveva detto a nessuno di Harry o del loro bacio. Fortunatamente lui sapeva mantenere i segreti e sapeva che Katie non voleva lo dicesse.

"Beh, sposterò le tue cose in pochi minuti mentre ti prepari la colazione. O hai già fatto colazione?"

"No, mi dispiace." Sapeva di doversi scusare.

"Accetto le tue scuse. Vai a prepararti qualcosa da mangiare, per piacere." Istruì, poi afferrò la sua valigia, e la portò fuori dalla stanza.

"Hai un veicolo o qualcosa del genere?"

"No." Lui non poteva aiutare, ma rise alla sua domanda. "I veicoli inquinano. Non lo sapevi?"

Kat annuì, sentendosi quasi imbarazzata, e seguì Harry giu per le scale, per prepararsi una qualsiasi cosa che avrebbe potuto mangiare. Trovò un succo di frutta, e un cartone di pesche, questo doveva essere l'unica cosa che le piaceva. Era una persona molto schizzinosa.

"Quanto è lontana la tua, casa tua?" Chiese, rilasciando accidentalmente balbuzie.

"È approssimativamente venti minuti di cammino da qui, ma l'esercizio ti fa bene, quindi non dovrebbe essere un problema." Sembrava un robot, che rispondeva automaticamente. La frustrazione sessuale di Kat sparì come uno sbuffo di fumo, capì che si era spento. Doveva ricordarsi che quest'uomo aveva ucciso sua madre meno di ventiquattro ore prima. Cosa c'era di sbagliato in lei? Sua madre era in stato di putrefazione in un dannato cassonetto, mentre lei stava facendo fantasie su un bacio con lui. Sapeva che non era sana e si sforzò di smetterla.

Harry trascinò la sua valigia lungo la strada mentre Katie lo guardava, quasi sentendosi in colpa a far fare a lui tutto il lavoro. Ma pensava che lo meritasse.

Prima che potesse formulare le parole, queste vennero fuori dalla sua bocca. "Come mai non hai ancora ucciso te stesso?"

Questa domanda fece fermare Harry sui suoi piedi, Kat quasi si scontrava con lui. Lui la guardò come se fosse pazza. "Scusami?"

Sapeva di star camminando sui gusci d'uovo. "Intendo, uccidere è peggio che tingerti i capelli, essere disordinati, o bestemmiare, o altre cose come questa." Cominciò a tremare nervosamente. "Quindi perché non ti sei ancora ucc-"

"Nlm dirlo, Kat." Sibilò, "come ti permetti di dirmi una cosa del genere a me? Sto facendo un favore a questo mondo, non ho bisogno di uccidermi." Questa piccola discussione fece arrabbiare Harry e lui stava contemplando se farle saltare la testa in quel momento o no.

"Mi dispiace," tirò velocemente indietro le parole, ma fu interrotta.

"Non parleremo mai più di questo, il suicidio è una cosa seria, e tu ci stai solamente girando attorno. Poi spostò le maniglie della valigia in direzione di Kat, ora era proprio di fronte a lei. "La porterai tu per tutto il resto della strada." Ringhiò, decidendo di punita al momento.

E questo è quello che fece, sapendo che non aveva altra scelta se non voleva morire.

Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora