Capitolo 33

325 19 0
                                    

Harry Styles, il serial killer nazionale, fu arrestato due giorni dopo aver reinserito il suo nome e quello di Katie nel censimento. Ci aveva messo poco per non fare storie, infatti aveva semplicemente teso le braccia con un sorriso sul volto. Kat sapeva che stava prendendo la cosa del 'normale' in maniera esagerata, ma lo lasciò fare perché in quel momento non importava. Stava per essere arrestato, questo contava.

Kat era seduta sola nella sua stanza, impacchettando le sue cose. Stava per andare a vivere con suo padre che abitava a poche ore da Londra. I suoi genitori avevano divorziato quando lei aveva solo quattro anni. Non vedeva spesso il padre a causa della lontananza.

Gli scatoli riempivano il suo letto, e lei si sedettero su un punto che era vuoto. Non stava portando molto perché la casa di suo padre non era grande quanto quella in cui viveva. E le andava bene, perché le sole cose di cui aveva bisogno erano i vestiti ed altre cose. Suo padre era quel tipo di persone a cui piaceva viziare i figli, ma Kat non lo avrebbe fatto succedere.

Sentì bussare alla porta, e fu sorpresa di vedere il suo vicino cioè la sua cotta, Adamo Kennedy. Alzò le sopracciglia confusa. "Hey." La sua voce era tranquilla e attenta.

"Ciao," rispose con lo stesso tono, emettendo un sospiro dalla bocca. Spostò uno scatolo sul pavimento così che anche lui si sarebbe potuto sedere vicino a lei.

Lui non sapeva da dove cominciare. Aveva così tante domande, e voleva che tutte fossero risposte. "Ho visto le notizie," Cominciò raggiungendo la sua mano. Lei esitò, ma poi con grazia accettò il gesto rassicurante, con gli occhi sul pavimento. Lei riusciva a sentire il ventilatore da dietro di lei, che in qualche modo la calmata.

"Non parlo con te da... lo sai..." Kat lo interruppe.

"Da quando mi hai baciato?" Chiese lui, senza segni di derisione nella voce. Lei deglutì e annuì.

"Non pensavo che ti avrei vista ancora." Lei infine guardò in alto, con gli occhi che si bagnavano. "Pensavo... pensavo che mi avrebbe ucciso." A questo punto scoppiò, usando la mano che aveva libera per coprirsi la bocca, tentando di mascherare il suo pianto. Adam lasciò la sua mano e avvolse le braccia intorno a lei stringendola in un abbraccio. "Io ti amo davvero, davvero tanto." Confessò.

"Posso dirlo." Disse lui, riferendosi al bacio, tentando di riportare il buon umore.

"Aveva detto che mi avrebbe ucciso, sai?" Singhiozzò. "Aveva praticamente detto che era inevitabile."

"Cosa lo ha fermato?"

"Ho scoperto alcune cose su di lui, si può dire." Appoggiò la testa sulla sua spalla, non preoccupandosi se lui lo volesse o meno. Adam capì che lei non aveva intenzione di raccontargli tutto e non forzò la cosa.

"Avevi scoperto il motivo per cui lo faceva?"

"Cosa?"

"Gli omicidi."

"Oh," Scosse la testa. "Uccideva per la ragione più banale, per esempio se buttavano a terra i rifiuti o cose simili. Mi ha 'incontrata' mentre stavo comprando la tinta per capelli. Ha detto che mi uccideva i capelli," Mormorò mentre piangeva, fermandosi solo per prendere aria.

"Oh, non ti ho detto cosa penso dei tuoi capelli, sono belli, davvero." Si complimentò Adam Kennedy. Lei arrossì ringraziandolo con calma.

"Katrina, è ora di andare." Suo padre bussò piano alla porta. Era un uomo quasi del tutto calvo, sulla quarantina, indossava un pantalone di tuta e una maglietta dei rolling stones. "Hai messo tutto nella valigia?"

"Si." Si strofinò gli occhi, entrambi erano esausti.

"Porterò le tue cose giù al pick up, tu devi solo entrare e rilassarti per ora, dolcezza." Kat si bloccò. Harry la chiamava dolcezza. Annuì semplicemente ed uscì triste dalla stanza.

"Anche io aiuterò." Disse Adam.

~

Nel momento in cui si appoggiò sul sedile avanti della chevrolet blu del padre, finalmente fece un resoconto di tutto ciò che era successo. Tutto. Tutto ciò che era successo in quei giorni e che gli aveva sconvolto la vita. Lei per Harry era stata semplicemente un trampolino di lancio, ma lui nella sua era stato di più.

Giorno uno: lui e Kat si erano incontrati nel negozio, per cominciare.

Giorno due: ha ucciso sua madre.

Giorno tre: Kat era stata forzata a trasferirsi con lui.

Giorno quattro: Lo ha convinto ad arrendersi.

Tutto questo era successo in soli tre giorni. Da quando lui aveva comprato un coltello a quando aveva costretto Kat a uccidere un uomo e poi prendere suo figlio (Harry si era preso tutta la colpa, aveva detto di essere stato lui a uccidere Jason Dayboll così che Kat non andasse in prigione).

I suoi pensieri furono interrotti quando la porta del truck fu aperta, era Adam che mostrava la sua faccia ancora una volta. "Anche tu mi piaci." Ammise prima di chinarsi a lasciare un bacio sulle sue labbra. Kat poté appena registrare quello che era successo prima di parlare di nuovo. "Dobbiamo continuare a tenerci in contatto giusto?" Lei annuì docilmente.

"Ci vedremo in giro?" Sussurrò con le lacrime che le riempivano gli occhi.

"Ci vediamo in giro" Sorrise lui. Si scambiavano un ultimo abbraccio prima che il padre mettesse in moto il truck.

"Aspetta! Papà, devo fermarmi alla stazione di polizia. Ho... dimenticato una cosa." Disse, quando in realtà voleva solo vedere Harry ancora una volta.

Lui annuì brevemente e chiese a Kat la strada per raggiungere il luogo. Poi lei gli chiese di aspettare in macchina. Velocemente corse all'ingresso e chiese se poteva vedere Harry Styles, poi fu portata alla sua cella.

"Kat?" Harry guardò in alto da dove era seduto su una specie di letto. Indossava una maglia bianca e un paio di jeans. I suoi capelli erano disordinati.

"Volevo semplicemente dirti addio." Mormorò fissandolo negli occhi. "Sto per trasferirmi con mio padre a Londra."

"Londra, in Inghilterra?" Ansimò.

"Londra, Ontario." Lo corresse. Lui sospirò rilassandosi. "Come ti senti?"

"Meravigliosamente." Fece un sorriso smagliante. "Davvero meravigliosamente. Sento che succederà qualcosa di bello."

Kat lo guardò spaesata ma annuì alla sua felicità.

"Non hai nemmeno idea di quanto mi senta felice. È così che ci si sente ad essere normali? Non vedo l'ora di sentirmi così quando sarò con Misty."

Kat ansimò  immediatamente. "Di cosa stai parlando, Harry?" Affermò più che domandare, con la voce bassa e gli occhi attenti a tutto.

Lui semplicemente fece spallucce.

Deadly Emotions》Harry Styles (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora