La stagione primaverile aveva dato il meglio di sé agli occhi dello spettatore, inerme dinnanzi alla magnificenza e maestosità della natura; quest'ultima si sprigionava con una forza tale, da conferire agli animi tenebrosi una quiete a seguito di una tempesta che aveva provocato danni ingenti.
Il passaggio verdeggiante aveva donato una tranquillità che permetteva, all' osservatore di godersi al meglio la bellezza eterea di chi era partecipe. Un sole caldo e accogliente lo inondava con dei raggi giallini che lo coloravano di sfumature di diverso colore; il venticello leggero accarezzava delicatamente la pelle e allo stesso tempo smuoveva sia gli la vegetazione rigogliosa rappresentata dagli alberi fiorati, dimora di molteplici specie viventi, sia i cespugli di rose e le margherite sparse lungo il prato.
Una tela d'artista dovevo proprio dirlo, esprimere quel opinione era doveroso a seguito degli studi condotti in materia storico-artistica approfonditi sul libro scritto dal Brunelleschi stesso; sognavo di vedere la cupola che suscitava in me gran interesse e ammirazione per un'artista emblematico, erano parte integrante del mio essere e non aspettavo altro che realizzarlo in compagnia di Sveva e Emiliano.
L'organizzazione data aveva portato numerosi frutti, avevamo avuto modo di osservarla da vicino a Firenze e di contemplarla immersi in un silenzio che permetteva di studiarne i dettagli accuratamente; il tratto interessante della visita consisteva nel guardarla, ma soprattutto di farlo in compagnia delle persone che costituivano parte integrante della mia vita e con i loro abbracci costituivano una fonte essenziale da attingere nei momenti di tristezza.
Tornando al tema dell'arte il pittore poteva cimentarsi nella realizzazione di un'opera d'arte davanti alla maestosità offerta da madre natura, attraverso il suo spettacolo entusiasmante; reallizava con pennelate minuziose e attente un dipinto che poteva essere esposto nei musei d'Italia e non solo chi poteva dirlo.
Inoltre osservando il panorama, circostante la natura si componeva di caratteristiche poroprie del suo essere e rispecchiavano con coerenza la stagione in atto. Erano tutte supposizioni prive di fondamento, realizzare un quadro con tema il paesaggio richiedeva pazienza, attenzione, dedizione e tante prove su carte prima di imprtimere la tela con colori vividi. Emiliano possedeva le capacità sopra elencate ed elaborate con attenta riflessione, disponeva di una buona dose di passione per il disegno; ma cosa dico passione, un talento coltivato fin da bambino e che i nostri genitori avevano fatto quanto era in loro potere per realizzarlo e farlo conoscere in città.
Era il migliore del paese secondo solamente al mastro bottegaio Lucillo Stoloniano di qualche anno più grande; erano migliori amici e i suoi anni di esprienza avevano dato i suoi frutti, così come le mani sporche e impregnate di grafite sulla carta, si esibivano in quel che si può definire danza in maniera uniforme e soave.
Opere meravigliose, rappresentavo paesaggi, fiumi, animali e piante qualuqnue particolare osservato era pronto ad imprimerlo su carta e donare l'arte vera e propria; seppur ero semplicemente una conoscente di Lucillo, ne ero un'ammiratrice e qunado capitava di compiere passeggiate in paese li rivolgevo un saluto da fuori la sua bottega.
Con un cenno della mano mi invitava ad entrare e venivo immersa nel profumo di quella pratica di cui ne era il fautore. Ammiravo le sue opere d'arte con interesse e stupore pronta ad assimilare quanto era in mio potere, oramai il tono era confidenziale sebbene frequentemnte il voi e il titolo novbiliare fuoriuscuivano dalle sue labbra.
I suoi schizzi, i suoi disegni erano stupendi seppur sosteneva che non erano niente di speciale, a parer mio erano il contrario ed un peccato che fosse così severo con sè stesso. Seppur era solamente una conoscenza, sapevo che l'artista in questione oltre a dipingere con una leggiadria tale da sfiorare la tela bianca per poi riempirla di forme e immagini come solo lui sapeva fare, sapevo perfettamente che aveva una sorella insieme a Bianca era la mia migliore amica.
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Il bacio della marchesa
ChickLitSaga 'nel nome dei medici' libro primo La marchesa Carolina De Medici giunge con la sua famiglia a Firenze, sono ospiti del signorotto e mecenate della città nonché suo cugino Lorenzo de medici. A seguito di un salvataggio a soli 5 anni ne è innamor...