Demoni

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Prima che Jace potesse fare qualsiasi cosa per fermare Clary, ella aveva già richiamato l'attenzione di Sebastian, che era tornato nella stanza con un ghigno stampato sul viso. Odiava quel sorriso, sopratutto perché era l'unico tipo di sorriso che egli era capace di fare:-Quindi, hai deciso di smettere di fare la bambina e di obbedirmi?-Chiese lui, avvicinandosi alla rossa, passando l'indice sulla pelle pallida di lei, che rabbrividì annuendo:-Clary non lo fare, ti prego-Provò inutilmente con voce debole Jace, anche se sapeva che non le avrebbe fatto cambiare idea, dato che egli aveva già provato a convincerla già insistentemente prima che tornasse Sebastian. Lei non lo ascoltò, preferendo fissare l'altro ragazzo, aspettando che parlasse:-Brava bambina...-Disse, per poi liberarla dalle corde che la imprigionavano-Quindi... Se ti dicessi di baciarmi qui, ora, per mio puro volere, lo faresti?-Chiese lui. Clary strinse i denti e, mentre il suo cuore si stava lentamente lacerando in mille pezzi, annuì nuovamente. Jace ne rimase allibito. Era basito, non riusciva a parlare. Clary si sentiva come se potesse morire da un momento all'altro. Sebastian era finalmente soddisfatto. Le prese i polsi,l a attirò a sé e la bacio con avidità, davanti al biondo, che rimase distrutto da quell'immagine.Preferiva mille volte essere frustato a quell'immagine, che non sarebbe mai più andata via dalla sua mente. Clary sapeva di non doversi tirare indietro, infatti non lo fece. Ma di sicuro non ricambiò. Rimase lì. Aspettò che Sebastian avesse finito di usarla come una marionetta. Quando si staccò, la prese per mano, cercando di portarla fuori, ma lei si fermò:-E Jace? Io lo faccio solo per tenerlo al sicuro. Lo dovete curare, sta perdendo troppo sangue. Ti prego-Disse, con uno uno sguardo che supplicava:-Tu che mi preghi... Mh... Fallo ancora... In ginocchio magari-Disse e Clary, con lo sguardo puntato verso il basso, si inginocchio e disse, sempre lo sguardo per terra e la voce ridotta a un sussurro:-Ti prego-

-Non ho sentito bene potresti ripeterlo?-Disse lui con un tono divertito:-Ti prego-Ripetè lei a voce più alta. Lui soddisfatto, chiamò uno dei suoi demoni e affidò il ragazzo alle loro cure. Poi, senza neanche dare il tempo ai due innamorati di scambiarsi un'ultimo sguardo, prese Clary per mano e la portò con sé. Ciò che era successo era terribile e nessuno dei due shadowhunters sapeva che fare. Nessuno sapeva cosa fare. Erano entrambi con il cuore troppo spezzato per poter reagire.

Usciti dalla stanza delle torture, come la chiamava Sebastian, egli portò Clary verso la sua stanza, con ancora un ghigno stampato in faccia:-Vedi, non ci voleva tanto a capirlo che alla fine avrei vinto io... Alla fine vincerò sempre io, Clarissa- Aprí la porta della stanza e la buttò dentro in modo rude. Lei rimase in silenzio, andando a un'angolo della stanza, scivolando verso il pavimento e poi circondando le ginocchia con le braccia. E poi pianse. Come ogni persona, odiava piangere, ma ormai era inutile. Per colpa di una passeggiata, una sola passeggiata, la vita le era stata completamente portata via. Dentro di lei si sentiva vuota, oppressa. Era come se non potesse resistere in quel modo, sapeva che se non ci fosse stata lei, Jace non avrebbe rischiato così tanto per salvarla. Se non ci fosse stata lei, Sebastian non l'avrebbe quasi ucciso, molteplici volte. Portava solo dolore e sofferenza, lei lo sapeva. Se non ci fosse stata lei, niente di tutto ciò sarebbe successo. A quel punto, presa dai suoi pensieri, si alzò e andò verso il bagno collegato a camera "sua", aprì uno sportello e prese una lametta. Un taglio netto e avrebbe risistemato tutto. era sempre stata contro quel tipo di cose, ma adesso non aveva più senso vivere. Non avrebbe più potuto essere libera. Tutto sarebbe stato migliore, niente così complicato. Con mano tremante allungò la lametta verso il suo polso e poi, con esitazione, fece un taglio lungo tutto il braccio, all'altezza della vena centrale. 

Forse Sebastian avrebbe lasciato libero Jace, quando Clary non ci sarebbe più stata. Sì, sicuramente lo avrebbe fatto. 

Per Jace.

Tenne nella sua mente il sorriso del suo ragazzo, quello che tanto amava. Perché l'ultima cosa che avrebbe pensato, sarebbe stato lui.

Sangue. Stava perdendo un sacco di sangue. Iniziò a barcollare da una parte all'altra del bagno, sentendo le forze mancare. Cadde a terra con un tonfo sonoro e l'ultima cosa che sentì, fu un rumore di passi e la voce di un ragazzo.


Shadowhunters-Citta' dell'amore perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora