Preparatevi mentalmente, prima di leggere questo capitolo.....
Alec aprì gli occhi, non sapendo dove si trovasse. Tutto intorno a lui era completamente buio, come se esistesse solo quello. Si sedette strizzando gli occhi, quel buio così intenso lo faceva sentire completamente perso. Per qualche inspiegabile motivo riusciva solo a vedere a pochi passi da lui, come se ci fosse una luce che lo inseguiva perennemente, poi l'oscurità più assoluta a perdita di vista.
-Hey!-Urlò il giovane Lightwood-C'è qualcuno?-Sentiva la propria voce tremare, poi riecheggiare nel vasto vuoto che lo circondava.
Non ricevendo alcuna risposta il ragazzo si alzò, iniziando a camminare lentamente. Il suo respiro era tutt'altro che calmo e controllato:era pesante e irregolare, come se avesse corso per chilometri. Camminava già da qualche minuto quando sentì il bisogno di arrivare alla fine di quell'immenso nero, così accelerò il passo, che si trasformo in poco tempo in una disperata corsa.
Corse per quelle che gli sembrarono ore interminabili, ma che magari erano solo minuti, non poteva constatarlo non avendo alcun punto di riferimento. Solo buio.
Si sentiva così oppresso, come se fosse in una gabbia. Quando si fermò il fiatone era diventato qualcosa di incontrollabile, i polmoni gli stavano andando in fiamme, pensò che sarebbero potuti andare in fiamme da un momento all'altro. Come mai era così stanco dopo poco tempo? Oltre a un allenamento costante, lui aveva le Rune.
A quel pensiero abbassò lo sguardo per guardare le sue braccia che con orrore scoprì immacolate. Non aveva mai vista la sua pelle così bianca, priva di qualsiasi marchio.
Sentì l'ansia prenderlo all'improvviso, dov'era finito? Era forse morto?
Improbabile, non era anche solo lontanamente possibile che fosse morto... Insomma, avrebbe almeno dovuto saperlo com'era morto, no?
Di sicuro non pensava che avrebbe passato l'eternità da solo, rinchiuso in un posto senza fine, non avendo niente, neanche ciò di cui andava più fiero.
-D-dove sono finito?-Sussurrò a sé stesso inorridito, era troppo spaventato per fare qualsiasi altra cosa all'infuori del piangersi addosso.
Così ritorno sul pavimento, portando le ginocchia al petto e come poche nella sua vita, pianse. Pianse tutta la disperazione che aveva dentro, pianse perché non reggeva di dover vedere il proprio sé stesso non fare il suo volere, ma dover osservare un'altro sé stesso fare le cose sbagliate. La cosa peggiore era che il fatto che adesso non era neanche pi circondate dalle persone che amava, neanche quello gli era rimasto. Ora era soltanto lui, quel silenzioso buio che lo circondava, con una seconda personalità che prima o poi sapeva sarebbe tornata.
Un singhiozzo lasciò le sue labbra, ma poi sentì una voce.Credette di essere impazzito, perché sentiva la voce di sua madre, che con tono autoritario proclamava:-Da quando ti siedi per terra e piangi, mh?-Il suo tono di voce era sprezzante, sentiva che non era per niente contenta del comportamento del figlio. Alec alzò lo sguardo dalle sue ginocchia, gli occhi umidi e le guance piene di lacrime. Sembrava un cucciolo di cane abbandonato per strada; ma alla voce della madre un bagliore di speranza passò per quegli occhi disperati, che lo spronò ad asciugarsi la faccia con un braccio e a parlare:-Mamma? Che ci fai qui? Dove siamo? Perché siamo qui? Siamo morti? Ti prego mamma dimmi...-Non finì la frase perché la donna davanti a lui alzò l'indice come per zittirlo, cosa che fece. Si passò una mano tra i capelli lunghi e neri, era calma, Alec poté notare che anche lei non aveva alcun segno sulla pelle.La faceva priva di qualcosa, piva di una parte di sé.
La voce vellutata ma severa di Maryse riempì le orecchie del giovane:-Questo, non è reale, figlio mio-
A quelle parole il ragazzo aggrottò le sopracciglio, in cipiglio di confusione:-In che senso "non è reale"?-Chiese subito con voce dubbiosa. Sua madre sospirò esasperata, come se la cosa fosse ovvio e fosse irritata dal fatto che suo figlio non capisse.
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Shadowhunters-Citta' dell'amore perduto
FanfictionFelice. Voleva essere felice. Avere una vita normale, per quanto potrebbe esserlo quella di una Shadowhunters. Ma ovviamente, gli Shadowhunters sono nati per il rischio e niente e nessuno li salverà da questo destino. Lei lo sa bene. Ma lui dovrebb...