Sensi di colpa

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Non sapeva più cosa aspettarsi dalle punizioni di Sebastian, ma di certo non si aspettava ciò che stava per subire. Dopo un paio di minuti rimasta sola in quella stanza udì il rumore di un portone che si apriva e si richiudeva subito dopo. Silenzio. Poi dei passi. Dei passi che piano piano di avvicinavano. Poi un volto. Il volto che Clary aveva odiato fin dal primo giorno in cui lo conobbe veramente:-Clary, Clary, Clary- Iniziò a girarle attorno-Mia bellissima Clary- Sorrise perfido -Visto che non vuoi capire che sei mia, ho deciso che oggi faremo un mix-Disse. Lei guardò dritta davanti a sé senza degnare di uno sguardo il ragazzo -È inutile fare finta di niente, tanto la punizione arriverà comunque-Disse, per poi scoppiare a ridere. Clary non spostò di un centimetro la testa, cosicché il ragazzo si arrabbiasse ancora di più:-Bene, cominciamo, ci sarà da divertirsi:ho trovato un certo ragazzo che cercava di liberarti, ma sai bene come funziona, io sono molto più bravo del tuo fidanzato nel combattimento-Disse. A quelle parole Clary portò il suo sguardo verso il suo aguzzino e disse:-Non è vero-Lui sorrise ghignando, per poi portare una mano sulla sua guancia, cercando invano di accarezzargliela:-Oh, si che è vero. E ho deciso che oggi la tua punizione sarà abbastanza divertente, per me ovviamente. Così impari a ribellarti brutta puttanella- Disse Sebastian, tirandole uno schiaffo tanto forte da farle girare la testa di lato:-Non lo fare, lui non c'entra niente-disse lei guardando per terra, la voce ridotta a un sussurrò

-Voglio che tu capisca cosa significhi mettersi contro di me-Disse, poi schiacciò uno dei tanti bottoncini neri di un pannello. 

Il muro che precedentemente si trovava davanti a lei iniziò a spostarsi lasciando spazio ad una vetrata trasparente:dietro a questo specchio, si trovava Jace, legato a un palo di legno. Era senza maglietta, privo di sensi, accasciato al palo. Clary abbe un tuffo al cuore quando Sebastian si avvicinò al biondo con una frusta in mano:-No! Ti prego non lo fare!-Urlò lei, già preoccupata. Vedeva la lama della frusta pericolosamente appuntita, poteva già sentire il dolore che avrebbe provato. Si morse cercando di reprimere le lacrime, che si stavano formando nei suoi occhi verdi, che non erano luminosi e raggianti come una volta, ma erano terribilmente tristi e senza vita, come se tutta la sofferenza che le provocava la vista del biondo la stesse prosciugando. A quel punto, con un sussulto, Jace alzò la testa, risvegliandosi:-Clary!-Urlò lui, per poi accorgersi di essere attaccato a un palo. Si dimenò cercando di liberarsi, ma niente sarebbe riuscito a salvarlo. Sebastian sorrise:-Jace, quanto tempo-disse lui, conquistando l'attenzione dello Shadowhunter:-Tu... Bruto lurido bastar...-Iniziò lui, ma Sebastian lo interruppe dicendo:-Risparmiami la predica, ti ho portato qui per un motivo-disse, poi caricò il braccio con cui teneva in mano la frusta. Scagliò la punta verso la schiena del ragazzo. Ci furono due urli. Uno era del ragazzo, che, colpito dalla frusta, stava ancora gemendo dal dolore,il secondo era della ragazza,che adesso stava piangendo. Ma questo non fermò per niente Sebastian. Anzi. Con un sorriso compiaciuto continuò la tortura. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Continuava e non si fermava, la ragazza che stava impazzendo e il ragazzo piano piano non aveva più la forza:-Basta! Così lo ammazzi-Disse Clary,anche lei sfinita dalle troppe urla.

Poteva vedere da lì la carne del ragazzo che era stata penetrata in profondità, lunghi tagli verticali passavano per tutta la schiena del ragazzo. Il sangue colava dalle ferite, era troppo e Clary sapeva che non avrebbe resistito a lungo prima di svenire. Non riusciva a togliersi dalla testa il grido di dolore del ragazzo, che adesso era accasciato al palo di legno. Ormai le lacrime solcavano le guance della ragazza, non davano segno di volersi fermare. Avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma aveva paura che così facendo il suo amato avrebbe sofferto ancora di più. E Clary non lo poteva sopportare. Era così orribile. Vedeva le spalle senza forze del suo ragazzo che erano di un rosso accesso, vedeva i tagli profondi sulla schiena del ragazzo che arrivavano fino alla vita del ragazzo, dove i jeans iniziavano. Erano già sporchi di sangue, tanta era la quantità che ne usciva dai tagli. Sapeva che era colpa sua, non avrebbe dovuto ribellarsi ancora. Era tutta colpa sua. 

Le scappò un singhiozzo, si ripromise di non farne altri, era così patetica, pensò. Davvero stava piangendo per qualcosa che aveva provocato lei?

 Alle parole della ragazza, Sebastian diede un'ultima frustata, più forte delle altre, poi posò la frusta per terra e uscì dalla stanza. Rimasero da soli, in quella stanza. Lei singhiozzava e lui rimaneva a testa bassa. Dopo essersi calmata, Clary finalmente parlò:-Mi spiace-A quelle parole Jace alzò lo sguardo per guardarla, il viso stanco ed esausto:-Per cosa?-Chiese, al che lei sospirò:-Lui l'ha fatto perché ha provato a portarmi a letto e io mi sono ribellata-Lui, a quelle parole si scaldò non poco:-Ha fatto cosa? Ti giuro che appena potrò, lo ucciderò. Ha provato... Non ci credo-Disse-Preferirei essere frustato all'infinito che sapere che ha fatto una roba del genere-finì di dire

-I-io invece pur di farti stare bene farei di tutto, m-mi spiace. Perdonami, ma non posso permettere che tu soffra ancora-Poi urlò, urlò il nome di Sebastian.

Shadowhunters-Citta' dell'amore perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora