Rinchiusi in una grotta

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-Vorrei proprio capire dov'è andato a finire il Sebastian super intelligente che non si fa beccare mai-Borbottò Simon, mentre camminava per il viottolo pieni di ciottoli, che lo facevano inciampare puntualmente. In effetti, pensò Clary, Simon aveva ragione:come poteva suo fratello essere così stupido da scegliere il vecchio nascondino di Valentine? insomma, non era da lui essere così scontato. La sua impressione era che non avesse più l'appoggio di demoni vari, aveva questa speranzosa sensazione. Forse, non avendo aiuto da parte da parte della Regina della corte Seelie non aveva più aiuti dal resto del mondo. E questo poteva essere un inizio. Questo pensieri diede nuova speranza a Clary, che aumentò il passo, nuova speranza ad infonderle forza e coraggio; quello di cui aveva bisogno. Pensò che forse questa volta l'unico che era da solo era suo fratello, mentre gli shadowhunters avevano dalla loro parte anche i Nascosti, molto probabilmente. Dopo tutto quello che era successo, il rapporto Nascosti-Shadowhunters  era migliorato moltissimo, anche se avevano ancora dei problemi tra di loro.

-Beh, magari pensava che sarebbe stato talmente scontato che non ci sarebbe passato per la testa. Il colmo sarebbe stato se fosse rimasto al lago-Commentò Izzy, che camminava dietro a Simon, guardando sempre avanti, come sempre senza mostrare paura o qualsiasi altra emozione. I suoi occhi neri erano privi di emozione, come la maggior parte del tempo. Clary, nonostante fossero amiche, l'aveva sempre invidiata molto, perché, beh, agli occhi di tutti appariva perfetta e senza paure, sicura di sé e imbattibile Almeno, sembrava una persona così. Invece, la rossa lo sapeva bene, anche lei aveva i suoi problemi di insicurezza e non era così forte come tutti credevano, anzi, tutto il duro lavoro, gli allenamenti extra che faceva erano soltanto per cercare di migliorare dei difetti, che gli altri non vedevano, ma che lei vedeva palesemente. Clary non capiva il motivo di tutti quei suoi problemi. Sapeva di essere bella, eppure non se lo voleva farselo sentire dire. Sapeva di essere brava in tutto, eppure non le importava, lei vedeva sempre una parte che brutta di lei, che però agli occhi degli altri non c'era palesemente. Era insicura, ma troppo orgogliosa per mostrarlo alla gente. 

Come qualsiasi altro Shadowhunters, comunque. 

Per il resto della loro camminata, nessuno preferì altra parola all'infuori di "un'attenta!" o un "vuoi che ti aiuti?".
Nessuno di loro aveva voglia di continuare a parlare, perché sapevano che più si parlava del loro amico, più una voragine si creava nei loro cuori. E in più era venuti in spedizione con loro altri shadowhunters, non avrebbero potuto essere realmente liberi di dire qualcosa, poiché tutti nascondevano dei segreti, sopratutto loro.
Adesso Simon e Isabelle camminavano l'uno affianco all'altra, la strada era meno in salita e si era allargata abbastanza da far stare vicino almeno due persone, se non tre. Fu così Clary si trovò al fianco sinistro di Jace e a quello destro di Magnus.
Lo sguardo dello stregone era così triste, pensò la rossa, senza però alzare lo sguardo per osservarlo, avendo paura di scatenare l'ira del Sommo Stregone. In fondo, era comunque molto potente e avrebbe potute fare molte cose, che andavano ben oltre ai poteri delle Rune che aveva Clary.
Successe tutto così in fretta che Clary sentì soltanto il grido della sua parabatai, poi il buio più totale, l'urlo agonizzante ancora a echeggiare nelle sue orecchie.

Il pugno del biondo andò a schiantarsi contro il muro di pietra, che gli fece sanguinare ancora di più le nocche.
Quando la rossa si era risvegliata dal suo stato di coma momentaneo, si era ritrovata in una piccola grotta, che non aveva nessuna via di entrata, o di uscita. Ognuno era seduto per i fatti suoi, ma almeno erano insieme. Gli unici insieme erano lei e Simon, che, però, dopo essersi assicurato che stesse bene(per quanto possa stare bene una appena svenuta) si era alzato, andando a scegliersi un posticino tutto suo. Sembravano tutti senza alcuna energia, come se tutta la loro speranza si fosse spenta in un'attimo. Così si fece dare delle spiegazioni.
Scoprì il perché di quella depressione a livelli stellari: Sebastian si era fatto scoprire apposta, cosicché avrebbe potuto tendere un' imboscata. Ben riuscita. Com'erano stati stupidi a farsi fregare così. Eppure non gli era nemmeno passato di mente. Neanche per una frazione di secondo. Per questo adesso Jace se la prendeva con il muro di pietra, perché erano rinchiusi in una galleria, senza stilo, senza alcune capacità magica a Magnus. Non avevano niente. Anzi, l'unica cosa che avevan, era la paura e la preoccupazione. Dopo essere stati catturati, erano stati scaraventati in quella grotta, cui appariva una porta in qualsiasi punto della parete, dove apparivano guardie, che portavano cibo o controllavano semplicemente che fosse tutto apposto. Sembrava non avessero speranze. I poteri di Magnus erano ridotti al minimo, inspiegabilmente, poteva a malapena spostare un'oggetto da una parte all'altra della stanza, poteva controllare un piccolo spiffero di vento. Niente di più. Forse non avevano veramente alcuna speranza di uscire da lì.  La rossa scosse la testa, cercando di allontanare i pensieri negativi dalla mente:ormai lo sapeva, essere negativi non serviva a niente. Non stimolava a trovare una buona idea per venie fuori dai pasticci. Così iniziò a spremere le meningi. 

Shadowhunters-Citta' dell'amore perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora