Quando Cameron finì di parlare, non ci fu quel silenzio inquietante che nei libri è sempre presente in quel situazioni. Non ci fu quel silenzio dove tutti si mettevano a pensare, rimuginando sopra a tutto quello che aveva svelato Cameron.
No.
Scoppiò il finimondo. Più totale.
Sapeva di aver fatto del suo meglio nell'aver esposto la sua storia, anche se sapeva che sarebbe stata meglio Mary;ma purtroppo, anche se aveva contribuito a trovare Alec, qualcosa rendeva tutti diffidenti sopratutto nei suoi confronti. Cameron ipotizzò fosse per colpa del suo atteggiamento, che tra parentesi lui amava, che lasciava intendere a tutti che fosse una ragazza molto forte, nonostante la sua minuta figura. Lasciava intendere di avere sempre tutto sotto controllo, come se fosse avanti a te dieci passi, sapendo anche dove dirigere gli altri dieci successivi. Il moro pensò che se avrebbe parlato lei, molto probabilmente avrebbe fatto credere di sapere molto di più. Anche se non era così. Mentre parlava, non guardava nessuno in particolare, ma non poteva evitare di gettare piccoli sguardi alla sua nuova amata. Non ne poteva fare a meno. Doveva controllare che non fosse tutto un sogno.
La confusione andava aumentando, Cameron non sapeva come sarebbe andata a finire. Vedeva i gruppetto che ormai lui e Mary classificavano scherzosamente come "Il gruppo spaccaculi". Clary, la rossa, stava parlottando a bassa voce con il biondo(quello che lo aveva immobilizzato in così poco tempo che il solo pensiero lo imbarazzava enormemente), che si chiamava Jace, e con un'altra coppia... Isabelle e John... No, forse si chiamava in qualche altro modo. Scosse la testa, non vedeva Alec. Pensò subito che era stato imprigionato. Da quel poco che aveva capito, Alec faceva parte degli spaccaculi, e stava con lo stregone(anch'egli nel gruppetto). Poteva vedere il dolore negli occhi della rossa, che continuava a parlare. Il moro si ritrovò a chiedersi che cosa pensavano di quello che aveva rivelato.
Li stava ancora osservando quando la rossa dai capelli corti si alzò dirigendosi verso colui che avevano chiamato "Console", una specie di capo, secondo lui. Tirò fuori quello che Cameron non aveva mai avuto l'onore di usare:uno stilo. Prese il braccio del console e iniziò a tracciare con facilità, che sorprese Cameron, un simbolo. Cameron non sapeva molto del mondo da cui era nato, ma era quasi certo che quei simboli si chiamassero Rune. Non ne era certo, ma ne aveva sentito parlare, non si ricordò dove. Forse Alec, pensò il moro.
Quando la ragazza finì di tracciare il simbolo, la voce del Console riempì la sala, mettendo a tacere piano piano l'aula:il moro non stava prestando attenzione a quello che diceva il Console, era troppo occupato ad osservare la magnificenza dei poteri dello stilo. Era così, sorpreso. Aveva sempre avuto l'opinione che quei simboli portassero solo dolore, che servissero a controllare. Era colpa della vita che aveva passato fino a quel momento, aveva passato la vita ad osservare l'effetto che quelle Rune avevano sui Remus.
Il dibattito stava andando avanti, am i pensieri di Cameron gli impedivano di ascoltare seriamente una sola parola di quello che stavano dicendo.
Sentiva solo voci che si urlavano tra di loro. Sentiva solo quello e non poteva fare a meno di non ricordare le urla che riempivano la palestra d'allenamento. Ricordò come erano costretti a lottare tra di loro per arrivare a magiare la sera, come animali. Normalmente non si faceva abbattere da questi pensieri, ma adesso che era "al sicuro" sapeva che i ricordi non potevano tornare, almeno sperava. Sperava che le informazioni che aveva dato loro sarebbero servite per poterli salvare. Per poter cambiare quello che era sempre stato definito come "orrore". Come si poteva costringere dei ragazzini a lottare tra di loro, tra amici? Ed erano costretti a farlo, sennò non avrebbero probabilmente più avuto il "piacere" di continuare a vivere, anzi di sopravvivere.
STAI LEGGENDO
Shadowhunters-Citta' dell'amore perduto
FanfictionFelice. Voleva essere felice. Avere una vita normale, per quanto potrebbe esserlo quella di una Shadowhunters. Ma ovviamente, gli Shadowhunters sono nati per il rischio e niente e nessuno li salverà da questo destino. Lei lo sa bene. Ma lui dovrebb...