1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)

2. L'idea

Sanem aveva appena finito di farsi la doccia. Dopo una giornata in barca, l'escursione all'isola di Orak, loro ultima tappa prima del rientro sulla terraferma, e l'ansia ed euforia nel rivedere tutti quanti, aveva bisogno di rilassarsi con una bella doccia calda. Quelli erano gli ultimi attimi di vera solitudine tra lei e Can. Si erano goduti il tramonto abbracciati l'uno all'altro ai piedi della vela maggiore della "Fenice & Albatros." E mentre sotto la doccia, l'acqua batteva sul suo corpo mai stato così abbronzato, Sanem pensò che gli sarebbe mancato molto tutto questo, per quanto fosse più che felice di riabbracciare la sua famiglia. Ma si era ripromessa una cosa: questa volta avrebbe difeso il suo matrimonio con Can a tutti i costi, non solo dall'invadenza delle loro famiglie, ma anche da chiunque cercasse di mettersi tra di loro. Avrebbe stabilito delle regole affinchè lei e Can avessero sempre dei momenti solo per loro. In quel momento, pensò a come sarebbe stato l'incontro con i suoi l'indomani... e lì le venne un idea.

In quello stesso momento in camera, Can approfittando dell'assenza di Sanem preparò una sorpresa per la loro ultima notte in mezzo al mare. Aveva riempito la stanza di candele accese e in ricordo dei vecchi tempi aveva preparato fragole e cioccolato. Aveva acceso l'incenso, sapeva quanto piacesse a Sanem.

Si distese sul letto ad attendere che sua moglie uscisse dal bagno e con i capelli ancora umidi dalla doccia, sciolti al vento con l'immancabile spilla dell'albatros, si mise a leggere un po'.

Sanem, uscì dal bagno talmente euforica per dire a Can l'idea che aveva in mente, che per un attimo non fece caso alla stanza. "Can, senti mi è...." Si zittì di colpo.

Can chiuse il libro e allargando le braccia, le disse: "Sorpresa!"

Sanem a bocca aperta iniziò a balbettare... "Can, Can, Can... è... troppo romantico!"

Can si alzò, le prese la mano, la baciò e la accompagnò a sedersi al centro del letto vicino al vassoio con fragole e cioccolato, poi parlò. "Questa è la nostra ultima sera in mezzo al mare, sulla nostra barca... volevo che fosse speciale.... ma tu che cosa volevi dirmi?"

"Ehm, io.... io... ah! Ecco." Disse Sanem. "Stavo pensando... domani noi rientriamo a casa, non è vero? Rivedremo tutti..."

"Si, e...?" Disse Can perplesso.

"Stavo pensando... e se non dicessimo a nessuno che stiamo tornando?" Sanem si fermò e ci pensò. "Aspetta! Tu lo hai detto a qualcuno? Ad Emre, tuo padre, tua madre o altri?"

"No... ecco, mio padre è ad Amsterdam, mia madre è in Australia e ad Emre non l'ho detto perchè davo per scontato che tu avessi già avvertito tua sorella e di conseguenza lo sapesse pure lui. Quindi no."

"Ah, menomale." rispose Sanem tirando un sospiro di sollievo.

"Come menomale? In che senso? Perchè tu non hai detto niente ai tuoi? Sanem vuoi spiegarmi che cosa stai tramando?"

"No, Can i miei sapevano che in questi giorni saremmo stati poco reperibili. Gli avevo detto vagamente che saremmo andati a fare delle escursioni in diverse isole e non ho mai aggiunto altro. Anche quando me l'hanno chiesto ho sempre cambiato argomento. Lo sai come sono fatti, se glielo avessi detto ci avrebbero tartassato in continuazione per sapere ogni dettaglio. Quando arriviamo, a che ora, come, quando e perchè.. Mi avrebbero fatto il terzo grado e non volevo che mi rovinassero l'umore... Ti immagini, come ci avrebbero assaliti subito al molo una volta attraccati?! Ecco, gli voglio tanto bene, ma non mi lascerebbero respirare. Anzi, non ci lascerebbero respirare... caro marito mio!" rispose sarcastica.

"In effetti... Ecco... io adoro i tuoi genitori, non mi fraintendere, lo sai, ma capisco benissimo e secondo me hai fatto bene." Disse di getto Can. Poi dopo un breve silenzio riflettè: "Ecco perchè tua madre non mi ha chiamato spesso come al solito in questi giorni... comunque Sanem come faremo? Se tua madre lo viene a sapere da altri se la prenderà con noi. Sei sicura?"