17. Life Change

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Tornarono a casa felici e con la pancia piena verso le 16:00.

"Ah! Sto esplodendo!" disse Can.

"Ti ho visto, ti sei proprio ingozzato!" disse Sanem.

"Si, ho esagerato lo ammetto." rispose lui. "Mi sa che adesso vado a farmi una bella corsa nel bosco, per smaltire."

"Io pensavo di chiamare Ayhan. E' un po' che non la sento."

"Ah! Salutamela! E anche Osman."

"Ma certo."

"Tu quando volevi chiamare tuo padre?"

"Pensavo dopo la corsa... ma forse è meglio che lo faccia prima."

"Bravo. Allora io mi metto in salotto, così ti lascio il giardino libero."

"No. Sanem, vorrei fossi presente anche tu."

"Can, amore, penso sia meglio che tu parli da solo con tuo padre."

"Ma..."

"Lo so che non disturbo, ma penso che sia più giusto così... tuo padre ha bisogno di sfogarsi con te." disse Sanem a suo marito. Io sarò lì in salotto, se hai bisogno di me, basta che mi chiami ed io arrivo. Va bene?"

"Va bene."

Sanem si posizionò in salotto e videochiamò Ayhan.

"Sanemsi!!"

"Ayhan? Amica mia! Come stai?"

"Ah, sorellina! Io sto bene. Tu e Can tutto a posto?"

"Si, si. Non potrebbe andare meglio!" rispose lei.

"Come va il viaggio? Dove siete?"

"Ecco, ti ho chiamato anche per dirti questo. Siamo tornati ad Istanbul ieri."

"Ah! Davvero? Sei alla tenuta? Ah, chissà come saranno stati felici di rivedervi zia Mevkibe e zio Nihat! L'ho sentita qualche giorno fa ed era in pena... lo sai com'è no? "Ma Sanem quando torna! Ma perché non torna, e così via."

"Si, adesso sono al loft alla tenuta. Siamo appena tornati, li abbiamo riabbracciati poco fa. Abbiamo riabbracciato tutti.... Ma Ayhan non puoi capire."

"Cosa sorellina?"

"Io e Can ci siamo inventati un piano per arrivare da loro a sorpresa che non puoi immaginare! Saresti fiera di me. Ho superato anche i tuoi piani, Ayhan!"

"Un piano? In che senso Sanemsi?"

Sanem gli raccontò della sorpresa, della reazione di tutti in agenzia e dei suoi genitori, e della bozza della trilogia per bambini.

Nel frattempo Ayhan dall'altra parte aveva preso una grande ciotola di semi. E Sanem si spostò in cucina per fare altrettanto. Si aggiornarono su tutto come ai vecchi tempi, anche se a distanza. Proprio come le serate che passavano in camera sua nel quartiere.

Sanem gli raccontò delle Galapagos e del viaggio in barca. Questa era davvero la prima volta, dopo tanto tempo, in cui parlarono a lungo. Le altre volte, tra impegni dell'una e dell'altra, e il fatto di essere in barca e non poter stare, per ovvie ragioni, ore al telefono e tutto il resto...non ci erano mai riuscite. Questa, per la prima volta, fu una conversazione soddisfacente. Sanem sentì subito di aver riallacciato quella connessione che c'era sempre stata tra di loro. Risero e scherzarono come se il tempo non fosse mai passato.

"Ayhan non ci crederai ma ho guidato io la barca al ritorno."

"Non ci credo! Davvero Can te lo ha permesso?"

"Ma certo!" rispose lei quasi offesa.

"Wow! Sono sorpresa."

"Anch'io in effetti." ammise poi.

1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora