50. Giornate da ricordare

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Era una giornata tranquilla in agenzia. Lavorativamente parlando. Ma si respirava una certa agitazione nell'aria. Erano tutti emozionati. Non era un giorno qualunque. Can avrebbe presentato la mostra delle sue foto scattate nelle mete più impervie del loro giro di nozze. I posti dove lui non era ancora mai stato. Il tema della mostra era "gli ecosistemi più naturali del mondo". I meno toccati dalla mano dell'uomo. Questo tema era stato scelto dall'associazione dei fotografi internazionali di cui faceva parte. Fu Metin a comunicargli la notizia e insieme a Sanem lo convinsero a partecipare. Can si immerse completamente nel progetto. La mostra si sarebbe tenuta alla casa-studio ristrutturata da qualche hanno. Lì Can e la famiglia avevano passato delle bellissime feste natalizie, ed estive negli ultimi anni. Quel giorno Sanem rimase alla tenuta insieme ai bambini, per poterli e potersi preparare per la mostra.

I bambini erano cresciuti tantissimo. Avevano 5 anni ormai.

Una volta pronti, salirono in macchina. L'autista li portò in agenzia. Scesero, ed entrarono alla Fikri Harika correndo verso l'ufficio di mamma e papà, dov'era in quel momento, c'era Can. "Piano, bambini!" esclamò Sanem. "Non posso corrervi dietro!" esclamò. Aveva i tacchi. Can sentendo la voce di sua moglie si affacciò a vedere. Vide i suoi figli corrergli incontro, tutti vestiti eleganti, e sorridendo aprì la porta, e si abbassò sulle ginocchia per accoglierli a braccia aperte.

"Papà! Papà! Papà! " dissero i bambini tuffandosi tra le sue braccia.

"Ah! Eccoli qui i miei lupacchiotti!" disse abbracciandoli stretti, stretti.

"Fatevi vedere!" disse lui guardandoli per bene. "Come siete eleganti!" esclamò.

Nel frattempo, Sanem arrivò sulla porta. Con i tacchi e il vestito che indossava non poteva fare molto. "Uff" sbuffò tra se e sé, guardandosi. "Credo proprio di aver sbagliato vestito."

Can sentì le sue parole.

"Guarda papà!" disse Deniz, "Ho messo la bandana!" esclamò alzando il pantalone per fargli vedere la caviglia.

"Ah! Stai benissimo! Batti il 5!" esclamò. Deniz era vestito con dei pantaloni neri dal taglio elegante, e una camicia bianca con le maniche arrotolate. "Ma manca qualcosa. Aspetta." disse Can. Si alzò e raggiunse la libreria dietro la scrivania. Aprì un cassetto dalla quale tirò fuori una collana. Era una piccola replica della collana dell'Albatros. Gliela mise. "Ecco, adesso sei perfetto."

"Cos'è quello Deniz?" le chiese sua madre.

"E' un Albatros!" esclamò lui.

"Ah! Bravo! E' un Albatros come il papà." precisò lei.

"Si." rispose lui.

"Adesso sei anche tu un piccolo Albatros." disse Can. "Me lo dai un bacino?" disse indicando la guancia.

Deniz lo accontentò subito.

"Ed ecco le mie principesse!" esclamò Can guardando Yildiz e Ates vestite di tutto punto. Indossavano dei vestitini da principessa, senza maniche e con la gonna ampia. Ates di colore rosso, mentre Yildiz di colore blu. Can prese tra le sue quelle piccole manine, fece il bacia mano e fece fare una piroetta ad entrambe per vederle meglio.

Sanem sorrise, e dalla porta si spostò a sedere sul divano.

"Papà, guarda, abbiamo dei fiori in testa." esclamò Ates.

"Lo vedo, lo vedo. Sono bellissimi." disse lui.

"E' una corona!" esclamò Yildiz.

"E' una corona, si. Quella è proprio una corona di fiori." ripetè suo padre.

"Che fiori sono quelli, bambine?" chiese loro Sanem.

"Margherite!" esclamarono all'unisono.

"Brave!" esclamò Can. " E ve le ha fatte la mamma?"

1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora